Corso Porta Po

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Corso Porta Po
Inizio di Corso Porta Po dalla zona delle Barriere
Altri nomiVia dei Prioni
Nomi precedentiVia san Benedetto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFerrara
Informazioni generali
Tipostrada urbana
ProgettistaBiagio Rossetti
CostruzioneXV secolo
Collegamenti
IntersezioniViale Po
Via Belvedere
Via delle Barriere
Corso I Maggio
Via della Cittadella
Via Bagaro
Via Matteo Maria Boiardo
Via Ludovico Ariosto
Corso Biagio Rossetti
Luoghi d'interesseChiesa di San Benedetto
Mappa
Map
Coordinate: 44°50′36.79″N 11°36′46.94″E / 44.843552°N 11.61304°E44.843552; 11.61304

Corso Porta Po, a Ferrara, ha origini rinascimentali ed è una delle arterie principali dell'ampliamento urbanistico noto come Addizione Erculea, voluto da Ercole I d'Este e realizzato dall'architetto Biagio Rossetti alla fine del XV secolo.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Corso Porta Po (antica via dei Prioni nell'incisione di Andrea Bolzoni) nel tratto vicino alla chiesa di San Benedetto.

Il corso è un segmento dell'antico asse viario ideato da Biagio Rossetti che inizialmente fu chiamato via dei Prioni. Gli altri due tratti, proseguendo verso est, sono corso Biagio Rossetti e corso Porta Mare.[3]

L'asse concepito da Rossetti ebbe la funzione di dare una nuova via di attraversamento della città più a nord, al centro della zona dell'ampliamento urbanistico, per unire le aree cittadine ed i nuovi quartieri che si stavano formando dentro le mura dopo essere stati per secoli un'area extraurbana. Non nacque come progetto che comprendesse i classici cardo e decumano e si pose, invece, come nuova strada atta ad unire e separare, offrendo a chi si spostava dalle zone poste nella parte medievale a sud l'apertura ai nuovi spazi che si stavano formando a nord e nello stesso tempo l'impossibilità di proseguire su un percorso rettilineo ed obbligando a deviazioni studiate per aprire a nuove e diverse prospettive.[2]

La parte più occidentale del corso assunse l'aspetto che ci è pervenuto in seguito allo smantellamento definitivo della porta e del baluardo di San Benedetto che iniziarono attorno alla metà del XIX secolo e si poterono considerare conclusi circa un secolo più tardi, dopo le discusse opere di ricostruzione della zona delle Barriere a partire dagli anni cinquanta.[4]

A sinistra il campanile pendente della chiesa di San Benedetto. A destra la sua facciata in una visione notturna.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente venne chiamata via dei Prioni perché fu lastricata con grosse pietre di Monselice (pietroni, o prioni, in dialetto veneto). In seguito divenne strada di San Benedetto poi, a partire dal 1796, con l'arrivo dell'esercito d'occupazione napoleonico ed il governo repubblicano, la via assunse il nome di corso di Porta Po. Si trova infatti nella direzione del fiume Po e la scelta fu determinata dalle direttive francesi che imponevano di togliere i riferimenti religiosi in campo toponomastico. In seguito conservò tale denominazione.[1]

Luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Benedetto. L'edificio, principale luogo d'interesse del corso, venne quasi completamente distrutto durante i bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale quindi ricostruito fedelmente, anche se gli interni denunciano la perdita delle decorazioni originali. Venne danneggiato fortemente dal terremoto dell'Emilia del 2012 e solo dal 2019 è stato riaperto al culto.[5]
  • Al numero civico 24 si trova l'unico ostello presente in città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gerolamo Melchiorri, pp. 113-114.
  2. ^ a b Carlo Bassi, pp. 60-69.
  3. ^ a b Bruno Zevi, pp. 124-143.
  4. ^ Paolo Ravenna, p. 35.
  5. ^ Chiesa di San Benedetto, su museoferrara.it. URL consultato il 17 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti, a cura di Carlo Bassi, Ferrara, 2G Editrice, 2009, ISBN 978-8889248218.
  • Carlo Bassi, Nuova guida di Ferrara. Vita e spazio nell'architettura di una città emblematica, Ferrara, Italo Bovolenta editore (originario, nel 1981) 2G editrice (per ristampa anastatica del 2012), 2012, ISBN 8889248149.
  • Bruno Zevi, Saper vedere la città. Ferrara di Biagio Rossetti, «la prima città moderna europea», Torino, Biblioteca Einaudi, 2006, ISBN 88-06-18259-5.
  • Le mura di Ferrara: immagini e storia, curatore Paolo Ravenna, Modena, Panini, 1985, SBN IT\ICCU\VEA\0042366.

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