Consulta nazionale
Consulta Nazionale | |
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Istituito | 5 aprile 1945 |
Predecessore | Parlamento del Regno d'Italia |
Operativo dal | 25 settembre 1945 |
Soppresso | 24 giugno 1946 |
Successore | Assemblea Costituente della Repubblica Italiana |
Presidente | Carlo Sforza |
Sede | Roma |
La Consulta Nazionale Italiana fu un'assemblea provvisoria, istituita dopo la fine della seconda guerra mondiale con lo scopo di sostituire il regolare parlamento fino a quando non fosse stato possibile indire regolari elezioni politiche. Convocata dal governo di Ferruccio Parri (la prima riunione si tenne il 25 settembre 1945), fece le veci del Parlamento fino alle elezioni nazionali del 2 giugno 1946 quando vennero eletti i membri dell'Assemblea Costituente.
Il Decreto Legislativo Luogotenenziale del 5 aprile 1945, n. 146, dichiarava che scopo della Consulta Nazionale era dare pareri sui problemi generali e sui provvedimenti legislativi del governo. Quest'ultimo era obbligato a sentire il parere della Consulta su alcune materie quali bilancio, imposte e leggi elettorali.
Il DLL 30 aprile 1945, n.168, emanò le regole per la composizione e le proporzioni per le rappresentanze. Il numero complessivo dei consultori era di 304, poi divenuti 430 circa, che rappresentavano tutti i sei partiti del CLN (quindi fu escluso "l'Uomo Qualunque"). 156 appartenevano ai partiti del CLN, 20 ad altri partiti, 46 alle organizzazioni sindacali, 12 ai reduci, 10 alle organizzazioni culturali, delle libere professioni e quadri aziendali, 60 agli ex parlamentari antifascisti. Presidente della Consulta Nazionale fu Carlo Sforza.
La Consulta, suddivisa in 10 commissioni, ratificò, tra le altre leggi, il decreto legislativo che assegnava ad un referendum popolare la decisione tra monarchia e repubblica. Inoltre ratificò una legge che permetteva per la prima volta in Italia il metodo di votazione a suffragio universale dei membri dell’Assemblea Costituente "col sistema proporzionale a liste concorrenti, con collegi elettorali plurinominali e con un collegio unico nazionale per l’utilizzazione dei voti residui".
Fra il 25 settembre 1945 e il 9 marzo 1946 la Consulta Nazionale si riunì in totale 40 volte, ma alcune commissioni lavorarono fino al 10 maggio. Di fatto fu sciolta il 2 giugno 1946 con l'elezione della Costituente.