Concerto per violino e orchestra n. 2 (Mozart)

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Concerto per violino n. 2
CompositoreWolfgang Amadeus Mozart
TonalitàRe maggiore
Numero d'operaK1 211 / K6 211
Epoca di composizione14 giugno 1775, Salisburgo
PubblicazioneAndré, Offenbach 1802[1]
Durata media23 minuti
Organico
Movimenti
  1. Allegro moderato
  2. Andante
  3. Rondeau: Allegro


Il concerto per violino e orchestra n. 2 in re maggiore K 211 di Wolfgang Amadeus Mozart fu scritto nel 1775, quando il salisburghese era soltanto diciannovenne. Costituisce il secondo di cinque concerti per lo stesso strumento solista (nell'ordine: K 207, K 216, K 218, K 219), attribuibili con certezza al compositore.

Di ritorno da Monaco di Baviera per la rappresentazione dell'Opera buffa "La finta giardiniera" K6196, Mozart aveva ripreso l'attività di Konzertmeister presso la corte di Salisburgo, attività che gli rendeva possibile sia comporre sia eseguire brani[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo in cui compose il concerto per violino e orchestra n. 2, Mozart risiedeva a Salisburgo ed era al servizio del principe-arcivescovo di Salisburgo, Hieronymus von Colloredo. Mozart svolgeva l'attività di musicista di corte sotto il patrocinio dell'arcivescovo da diversi anni, il che significava che ci si aspettava da lui la composizione e l'esecuzione di musica per varie occasioni.[3]

Mozart aveva un rapporto molto stretto con il violinista Antonio Brunetti, membro dell'orchestra dell'arcivescovo e suo futuro successore come maestro di corte. Si ritiene che, nel concepire il concerto per violino e orchestra n. 2, Mozart si sia ispirato a Brunetti, con l'intenzione di mettere in luce le capacità tecniche ed espressive del violinista.[3]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il concerto si articola in tre movimenti, secondo la tipica struttura del Concerto classico (veloce-lento-veloce):

  • Allegro moderato;
  • Andante (in sol maggiore);
  • Rondeau: Allegro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Konzert In D für Violine und Orchester, su Digital Mozart Edition, p. a/18. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato il 29 dicembre 2013).
  2. ^ Amedeo Poggi e Edgar Vallora, Mozart. Signori, il catalogo è questo!, Torino, Einaudi, 2006 [prima edizione 1991], p. 205, ISBN 978-88-06-14235-3.
  3. ^ a b (EN) Jan Swafford, Mozart: The Reign of Love, HarperCollins, 2020, ISBN 9780062433596.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN184299650 · LCCN (ENn84105387 · BNF (FRcb14825063m (data) · J9U (ENHE987012599457805171
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