Concerto per pianoforte e orchestra n. 14

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Concerto per pianoforte n. 14
Pianoforte di Johann Andreas Stein (Augsburg, 1775)
Berlino, Musikinstrumenten-Museum
CompositoreWolfgang Amadeus Mozart
TonalitàMi bemolle maggiore
Tipo di composizioneConcerto per pianoforte
Numero d'operaK. 449
Epoca di composizione9 febbraio 1784
Durata media21 minuti circa
Movimenti
  1. Allegro vivace
  2. Andantino
  3. Allegro ma non troppo

Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 14, K. 449, in mi bemolle maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart è un concerto per pianoforte scritto nel 1784.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È la prima composizione che ha inserito in un taccuino della sua musica che ha poi conservato per i successivi sette anni, segnando temi principali, date di completamento e altre informazioni importanti. Da questo taccuino abbiamo l'informazione che ha completato il concerto il 9 febbraio 1784.

Nello stesso anno scrisse diversi concerti in successione e in una lettera a suo padre quel maggio, scrisse a proposito dei concerti n. 15 e 16 (K. 450 e 451) che "non poteva scegliere tra loro" ma che "quello in Mi bemolle [n. 14] non appartiene affatto alla stessa categoria. È uno di un tipo abbastanza singolare...". Il n. 14 è considerato il primo della serie matura di concerti che Mozart ha scritto e, in effetti, commentatori come Cuthbert Girdlestone e Arthur Hutchings lo hanno valutato come uno dei migliori, in particolare perché tutti e tre i movimenti sono di altissimo livello.

Movimenti[modifica | modifica wikitesto]

Questo concerto ha tre movimenti:

  1. Allegro vivace (34)
  2. Andantino (Si bemolle maggiore, 24)
  3. Allegro ma non troppo (2268)

Tra le opere scritte nel 1784 vi sono, oltre a questo concerto, i sei concerti per pianoforte 14–19, il Quintetto per pianoforte e fiati, insieme a diverse opere per pianoforte: la notevole Sonata in do minore, un quartetto d'archi n. 17 (detto "Hunt") ed anche diverse serie di danze orchestrali. Tra le opere di altri compositori conosciuti da Mozart proprio in questo periodo figurano la Sinfonia n. 80 (in Re minore) e il secondo concerto per violoncello di Joseph Haydn; Michael Haydn aveva pubblicato due serie di quartetti l'anno prima (anche l'anno dei due duetti violino-viola di Mozart, per i quali la leggenda narra che fossero stati creati per aiutare quel compositore a portare a termine una commissione, che Alfred Einstein considera una storia discutibile) e Carl Stamitz e Ignaz Pleyel a vicenda una serie di sei (Pleyel ne pubblicò un'altra serie nel 1784.) Un concerto per violoncello di Pleyel (in Do) fu rilasciato sempre tra il 1782 e il 1784 (Pleyel era un compositore i cui quartetti, almeno, Mozart valutava moltissimo.)

I. Allegro vivace[modifica | modifica wikitesto]

Il primo movimento inizia con un'indicazione del tempo di 3⁄4, una caratteristica insolita tra i 27 concerti per pianoforte di Mozart. Tra questi solo questo, il quarto, l'undicesimo e il ventiquattresimo si aprono con un movimento in 3⁄4. È anche tradizionale, nel tutti di un concerto classico, che ci sia poca chiave avventurosa. Ci sono diverse ragioni per questo, ma il risultato è che, meno questo è vero e più diventa difficile distinguere il tutti dall'apertura di una sinfonia dell'era classica.

La prima frase di questo concerto inizia in modo ambiguo. Un Mi♭ all'unisono seguito da un Do, quindi da un Sol, è seguito dall'accordo di dominante (La♮) trillato fino alla dominante, Si♭. È interessante notare che questa progressione sembra suggerire una cadenza dominante nella chiave dominante di Si♭. In altre parole, Domin da Fa a Si♭ (ii - V - I in Si♭). C'è una modulazione immediata, attraverso un focoso passaggio del Do minore in Si♭ maggiore. Qui si sente un possibile secondo tema, interpretato dagli archi, con i fiati che non arrivano fino al suo successivo motivo (vicino alla modulazione di nuovo in Mi♭).

Interessante anche questo concerto è che il primo movimento si avventura fuori dalla normale concezione del concerto. Di solito, quando arriva il momento della cadenza al termine della ricapitolazione, i solisti eseguono un trillo cadenzale sulla tonica dopo il quale l'orchestra suonerà parte del ritornello che porta all'I 6/4[1] ed a quel punto i solisti eseguono la cadenza. Tuttavia, invece che il trillo venga accompagnato dagli archi, viene interrotto da loro alla seconda battuta e finisce per risolversi in Do minore. Poco dopo, tuttavia, arriva l'I64 e inizia la cadenza e tutto continua normalmente.

III. Allegro ma non troppo[modifica | modifica wikitesto]

Girdlestone (p 187, Mozart and his Piano Concertos) scrive che l'andatura di questo finale non è "né quella di un galop, né di una corsa e nemmeno di una danza, ma solo di una camminata oscillante, rapida e regolare e la virtù del suo ritornello, con il suo contorno abbozzato e la sua dizione "sillabata" ... risiede nel suo ritmo piuttosto che nella sua melodia". Osserva inoltre che mentre questo rondò può essere diviso in sezioni contrastanti, l'aspetto sulla pagina è molto diverso da quello che percepisce l'orecchio, che è quasi monotematico: "Quando, con la partitura in mano, si nota ogni ritorno del primo argomento... è possibile identificare le quattro esposizioni del ritornello [rondò] e le tre coppie... ma ascoltando, l'impressione è che il ritornello non lasci mai la scena".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Who else wants to learn what 6-4 chords are?, su hearandplay.com.
    «Un accordo 6-4 è fondamentalmente un accordo nella seconda inversione.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Einstein, Alfred. Mozart: His Character, His Work. London: Oxford University Press. First Edition: 1945. Translated from the German by Arthur Mendel and Nathan Broder. p. 301.
  • Girdlestone, Cuthbert Morton. Mozart and his Piano Concertos. New York: Dover Publications. 1964. "Unabridged and uncorrected republication of the second (1958) edition of the work first published in 1948 by Cassell & Company, Ltd., London, under the title Mozart's Piano Concertos." ISBN 0-486-21271-8. Esp. pp. 174–192.
  • Simon P. Keefe, An Entirely Special Manner: Mozart's Piano Concerto No. 14 in E Flat, K.449, and the Stylistic Implications of Confrontation, in Music & Letters, vol. 82, n. 4, Oxford University Press, novembre 2001, pp. 559–581, ISSN 0027-4224 (WC · ACNP), JSTOR 3526277. (notes that the opening movement was begun in 1782)
  • Mozart, Wolfgang Amadeus. Piano Concertos Nos. 11-16 New York: Dover Publications. 1987. ISBN 0-486-25468-2. pp. 105–140. Contains the score of the concerto.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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