Concerto per pianoforte e orchestra n. 13 (Mozart)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 13 | |
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Compositore | Wolfgang Amadeus Mozart |
Tonalità | Do maggiore |
Tipo di composizione | Concerto |
Numero d'opera | n. 13 K 415 |
Epoca di composizione | Vienna, fine 1782-inizio 1783 |
Prima esecuzione | Vienna, 22 marzo 1783; pianista e direttore W. A. Mozart |
Pubblicazione | Artaria, 1785 |
Autografo | Conservato alla Nationalbibliotek di Berlino |
Durata media | 27 minuti |
Organico | solista (pianoforte), 2 corni, 2 oboi, 2 fagotti, trombe, timpani, archi (violini primi e secondi; viole; violoncelli; contrabbassi) |
Movimenti | |
Allegro
Andante Rondò-allegro | |
Il concerto per pianoforte e orchestra n. 13 in Do maggiore K 415 (K6 387b) fa parte, con i concerti K 413 e K 414, delle opere scritte da Wolfgang Amadeus Mozart tra il 1782 e 1783 per una sottoscrizione.
La prima assoluta avvenne il 22 marzo 1783 nel Burgtheater di Vienna alla presenza dell'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena.
In questo concerto è palese il desiderio di aderire alla moda dei "concerti militari" che rimarranno in voga sino ai primi decenni dell'Ottocento e troveranno espressione ancora in compositori quali Ludwig van Beethoven e Carl Maria von Weber.
Il carattere pomposo che caratterizza questo concerto trova già riscontro oggettivo nell'organico in cui sono presenti trombe e timpani.
La struttura del brano, pur trattandosi di concerto per strumento solista, vede uno sbilanciamento della scrittura a favore dell'orchestra. L'esecuzione necessita di conseguenza di un solista in grado di far emergere la propria parte.
Non ci troviamo di fronte ad uno scambio tra solista e orchestra ma è invece quest'ultima che elabora temi ed idee mentre il pianoforte prende spunto dal disegno sinfonico e lo sviluppa ma senza apportare novità.
Va inoltre considerato che la cadenza presente nel primo movimento, laddove il solista esegue un assolo, è stata inserita in un secondo momento e non trova ripetizione in altra parte del concerto. Il rapporto che si instaura tra solista e orchestra non è né di antagonismo né di collaborazione ma piuttosto timbrico.
L'adagio inserito nel primo movimento ha un andamento malinconico e serve a bilanciare l'atmosfera disimpegnata.
L'andante non ha particolare caratteristiche formali e la cadenza trae spunto dalle precedenti fantasie che Mozart aveva già composto per pianoforte.
Il rondò-allegro che chiude il concerto espone un tema che solista e orchestra varieranno più volte. Il brano termina con la ripetizione del tema iniziale del movimento che sarà fatto svanire con un pianissimo per nulla canonico nei menzionati "concerti militari".
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bertoglio, Chiara. Voi suonate, amici cari: La musica di Mozart fra palcoscenico e tastiera, Torino, Marco Valerio, 2005, ISBN 9788875470180
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Spartiti o libretti di Concerto per pianoforte e orchestra n. 13, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Concerto per pianoforte e orchestra n. 13, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 182261063 · LCCN (EN) n82150556 · BNF (FR) cb13915145s (data) · J9U (EN, HE) 987007432961405171 |
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