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Concattedrale di San Bartolomeo (Bojano)

Coordinate: 41°28′54.62″N 14°28′22.55″E
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Concattedrale di San Bartolomeo apostolo
Veduta di Bojano con il campanile della cattedrale
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneMolise
LocalitàBojano
IndirizzoLargo Duomo, 33 - Bojano
Coordinate41°28′54.62″N 14°28′22.55″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareBartolomeo apostolo
Arcidiocesi Campobasso-Boiano
Inizio costruzioneXI secolo
CompletamentoXIX secolo
Sito webwww.comune.bojano.cb.it/page.php?IDPagina=20

La concattedrale di San Bartolomeo è il principale luogo di culto cattolico di Bojano, concattedrale dell'arcidiocesi di Campobasso-Boiano.

La cattedrale ha origini molto antiche, Bojano era già definita sede diocesana nel 501 d.C., il vescovo era un tal Lorenzo, le prime notizie riguardo alla chiesa risalgono al 1073[1], quando Rodolfo di Moulins, conte di Bojano, restaurò il duomo. L'abside della cripta durante i restauri del 1996, mostra elementi romanici, da ipotizzare dunque che risalga proprio all'XI secolo. Nel 1117 subì danni per un terremoto, nel 1215 il duomo venne riconsacrato dal vescovo Poliziano, nel 1239 venne costruito il portale ogivale, per volere del vescovo Giovanni, come testimonia l'iscrizione. Le testimonianze architettoniche sono ben visibili nella parete sud est, con il portale murato e l'oculo centrale. La chiesa oggi si presenta molto disorganica a causa della varie distruzioni telluriche, ad esempio il terremoto del Sannio del 1456 distrusse nuovamente la chiesa, rifatta dal vescovo Silvio Pandone nel 1513.

Nuovamente il disastroso terremoto di Sant'Anna del 26 luglio 1805 distrusse quasi completamente la chiesa, poiché si verificò a pochi chilometri da Bojano, sul massiccio del Matese. La volta andò distrutta, così anche la torre campanaria e parte della facciata, dato che sino al 1943-44 si presentavano in una ricostruzione in stile neoclassico, voluto dal vescovo Rossetti. Nel 1927 fu trasferita la cattedra del vescovo a Campobasso, presso la collegiata della Santissima Trinità, che divenne la principale sede vescovile dell'Arcidiocesi. Nel 1930 furono realizzati nuovi lavori di restauro, vennero realizzati gli affreschi della volta a botte neoclassica, nella cupola e nel presbiterio, ad opera di Romeo Musa. Questi affreschi sono andati perduti, insieme alla volta, durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Si salvò solo il perimetro esterno, insieme al campanile, alla facciata, e al lato con il portale gotico murato.

Frettolosamente ricostruita, seguendo sempre il progetto neoclassico, la chiesa venne riconsacrata dal vescovo Alberto Carinci nel 1948, con successiva decorazione pittorica degli interni. Nel 1994 sono stati realizzati lavori di consolidamento del tetto, con lo scavo presso l'antico presbiterio normanno della cripta. Altri elementi antichi sono rintracciabili nella base del campanile a grossi blocchi di pietra squadrati, forse rimasugli di un antico edificio sannita, anche perché ci sono delle epigrafi che ricordano che Bovianum era municipio romano.

La chiesa ha un impianto basilica a croce latina, con bracci del transetto sporgenti, volge verso Occidente. situata lungo il Corso dei Pentri, l'antica via maestra della romana Bovianum. malgrado le varie distruzioni e ricostruzioni, conserva ancora l'antico impianto, meno la cupola, poiché la calotta sferica interna è solo un falso. La facciata è stata rifatta varie volte, è in pietra concia, a salienti, in origine doveva essere gotica con un portale ad arco ogivale e un rosone, poi trasformato in finestrone rettangolare nel XIX secolo, e infine ricostruito nel 1948 a forma di oculo semplice, il portale centrale è ad arco a tutto sesto, non si esclude che in precedenza fosse gotico. Il campanile laterale è una robusta torre quadrata poggiante su blocchi molto grandi di origine sannita, prima della guerra terminava con un tamburo da cupola ottagonale, dotato di orologio civico, e della cuspide a piramide ottagonale; successivamente è stata rifatta a cuspide alla maniera cipollina delle chiese barocche napoletane.

Sul lato nord est ci sono 13 tomoli, misure di capacità d'epoca medievale, un capitello d'epoca longobarda è stato collocato sotto l'edicola della statua della Madonna. Un'epigrafe romana è murata al lato sinistro del portale di accesso sul lato nord, nell'atrio della chiesa c'è un'ara sepolcrale di una nobile famiglia bojanese, con sopra l'iscrizione del vescovo Silvio Pandone con la mitra, risalente al 1513. L'interno è a tre navate, con la volta a botte lunettata, nella navata di destra ci sono il trono del Crocifisso, le statue di Santa Lucia, San Giuseppe, Santi Medici Cosma e Damiano, Santa Teresina d'Avila, della Madonna del Carmine e San Donato.
Presso la cappella della Madonna di Pompei ci sono la statua di Cristo Risorto, di San Michele, una tela della Madonna Assunta, opera di Antonio Romano del 1987, nella navata sinistra invece è visibile una colonna con capitello medievale, incastonata nel muro, ed epigrafi vescovili, poi un pulpito ligneo e il copri-battistero, mentre una teca di vetro contiene ceramiche preziose del IX-XV secolo, suppellettili e un anello episcopale, opere preziose riscoperte nella cripta negli scavi del 1996.

Nelle nicchie della navata sinistra ci sono le statue di San Giovanni Bosco, Sant'Anna, Sant'Antonio di Padova, poi la grande cappella del Sacro Cuore di Gesù, anticamente del Santissimo Sacramento, dove i papi in visita a Bojano concedevano le indulgenze. Infatti vi è un'epigrafe della Bolla di Papa Gregorio XIII del 1 ottobre 1578, di interesse è anche l'altare policromo del XVIII secolo, dove troneggia la statua del Sacro Cuore. Sulle pareti ci sono epigrafi del vescovo bojanese Carlo Carafa (1572), sul lato sinistro della navata ci sono la statua dell'Addolorata, San Bartolomeo Apostolo.

Questa statua risale al XVIII secolo, opera dell'artigiano Colombo. Sulla parete si trova una tela del 1983, ritraente Il martirio di San Bartolomeo, opera di F. Caterina. Alla fine della navata centrale maggiore si trova l'altare rifatto nel XIX secolo, con in trono la statua della Vergine Immacolata circondata da angeli. Accanto si trova la nuova cattedra episcopale in legno, rifatta nel 1910, perché l'altra era stata spostata nella Cattedrale di Campobasso. Le vetrate istoriate dei lati sono di Nobile De Grandis, del 1990, le tele sono di Massimo Raffaele Giosia, del 1793, raffigurano Predicazione di San Bartolomeo nelle Indie - Conversione e battesimo di Re Polimnio. La balaustra è del XVIII secolo, ci sono gli stemmi del 1818 di alcuni vescovi, tra cui quello di Nicola Rossetti.

Il fonte battesimale è del XIII secolo, con le interessanti sculture di un bue antropomorfo e un volto umano; nella cantoria della controfacciata, l'organo è del 1959. La sala capitolare è stata ricavat dalla sacrestia, vi si conservano delle reliquie dei Santi Cosma e Damiano, San Giovanni Bosco, un prezioso armadio del XVII secolo, con i dipinti sulle ante, in ordine cronologico dal XVII al XIX secolo di Papa Clemente X, Franciotto Orsini vescovo, Antonio Graziano vescovo, Papa Leone X, Domenicantonio Manfredi vescovo, Domenico de Micillis vescovo, Nicola Rossetti vescovo, Giuseppe Riccardi vescovo

Un nuovo ciclo di affreschi è stato realizzato da Rodolfo Papa nei primi due decenni del XXI secolo[2][3]; il ciclo pittorico è stato inaugurato dal cardinale Angelo Bagnasco nel settembre 2011[4].

Questi affreschi ritraggono sopra l'altare maggiore il trionfo dei Dodici Apostoli, poi le Tre Virtù Teologali, le Quattro Virtù Cardinali, il Giudicio Universale, Padre Pio da Pietrelcina, Beata Madre Teresa, l'effusione dello Spirito Santo nella calotta cupolare, con il Tetramorfo sui pennacchi

  1. ^ Gianfranco De Benedictis, Bovianum e il suo territorio. Primi appunti di topografia storica in Documenti di Antichità Italiche e Ramane, Salerno 1977
  2. ^ Tommaso Evangelista, Arte e fede cristiana. Rodolfo Papa e la cattedrale di Bojano, su art a part of cult(ure), 7 agosto 2010. URL consultato il 18 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  3. ^ Rodolfo Papa - official web site Archiviato il 3 gennaio 2013 in Internet Archive.
  4. ^ Bagnasco: “No al materialismo”, su il Giornale del Molise, 26 settembre 2011. URL consultato il 18 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2012).
  • A. Carbone, Le parrocchie del Molise, Ferrazzano, 2000.
  • Giambattista Masciotta, Il Molise dalle origini ai giorni nostri, Cava de' Tirreni, 1914-52.
  • O. Muccilli, L'antica cattedrale di Bojano, Campobasso, 2000.

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