Commissario europeo per la concorrenza

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Commissario europeo per la concorrenza
Bandiera dell'UE
Margrethe Vestager, in carica dal 1º novembre 2014
StatoBandiera dell'Unione europea Unione europea
OrganizzazioneDirezione generale per la concorrenza
Tipocommissario europeo
In caricaBandiera della Danimarca Margrethe Vestager (ALDE)
da1º novembre 2014
Istituito7 gennaio 1958
Nominato daPresidente della Commissione europea
Durata mandato5 anni
SedePalazzo Berlaymont, Bruxelles
IndirizzoRue de la Loi / Wetstraat 200
Sito webSito del commissario

Il commissario europeo per la concorrenza è un membro della Commissione europea. Attualmente tale incarico è ricoperto dalla danese Margrethe Vestager, in carica dal 2014 nell'ambito della Commissione Juncker e riconfermata nella commissione von der Leyen.

Competenze[modifica | modifica wikitesto]

Il commissario è responsabile della corretta competizione commerciale (fair trade), cioè della repressione dei cartelli e degli abusi di posizione dominante, del controllo delle concentrazioni (fusioni) fra imprese, del controllo di compatibilità degli aiuti di stato e in generale della regolamentazione antitrust nell'Unione europea.

Al commissario per la concorrenza fa capo la Direzione generale per la concorrenza, diretta fino al 2015 dall'olandese Alexander Italianer e attualmente dal tedesco Johannes Laitenberger.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Monti (1999-2004)[modifica | modifica wikitesto]

Mario Monti

Mario Monti è particolarmente famoso per la decisione presa nell'ambito della tentata fusione GE-Honeywell nel 2001. La General Electric, una società statunitense, cercava di acquisire un'altra società statunitense, la Honeywell. Questa fusione ottenne l'approvazione delle autorità statunitensi, ma Monti, con l'appoggio di tutta la Commissione, la rigettò.[1]

Invece che scendere ad un compromesso le due companie preferino abbandonare la fusione. Questa è stata la prima volta che una fusione tra due multinazionali statunitensi fu bloccata dalle autorità europee,e la quindicesima fusione bloccata dalla fondazione della commissione.

Nel 1º maggio del 2004, Monti ampliò i poteri della commissione in materia di regolamentazione antitrust, controllo sulle fusioni, gli accordi di licenza ed il trasporto aereo.[2][3]

Neelie Kroes (2004–2010)[modifica | modifica wikitesto]

Eletta nel 2004, Neelie Kroes espresse la necessità di promuovere un ambiente economico equo e libero, per ottenere una crescita economica sostenibile e una maggiore occupazione. Durante il suo mandato la Commissione venne coinvolta in vari casi di alto profilo di contrasto di comportamenti anticoncorrenziali; come il caso contro la fusione di Sony Music e BMG, contro Apple Inc. riguardo a iTunes e il caso contro Microsoft.[4]

Joaquín Almunia (2010–2014)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010, Joaquín Almunia, in precedenza Commissario per le Finanze, venne nominato Commissario europeo per la concorrenza sotto la seconda Commissione Barroso. La sua nomina fu accolta con favore dagli addetti ai lavori, in quanto persona esperta e ben qualificata.

All'inizio del suo mandato si trovò a decidere se intentare una causa a Google o meno.[5]

Sostenne la creazione del Fondo europeo di stabilità finanziaria ed il Meccanismo europeo di stabilità, per finanziare gli stati membri in difficoltà.

Margrethe Vestager (2014-presente)[modifica | modifica wikitesto]

Dal novembre 2014 tale incarico è ricoperto dalla danese Margrethe Vestager.[6][7]

Lista di commissari[modifica | modifica wikitesto]

Commissario Stato membro Partito politico Commissione Mandato Incarico
Hans von der Groeben bandiera Germania Ovest Indipendente Commissione Hallstein 1958-1967 Concorrenza
Maan Sassen Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Partito Popolare Cattolico Commissione Rey 1967-1970 Concorrenza
Albert Borschette Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Indipendente Commissione Malfatti
Commissione Mansholt
Commissione Ortoli
1970-1977 Concorrenza
Raymond Vouel Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Partito Operaio Socialista Lussemburghese Commissione Jenkins 1977-1981 Concorrenza
Frans Andriessen Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Partito Popolare Cattolico Commissione Thorn 1981-1985 Concorrenza e Rapporti con il Parlamento
Peter Sutherland Bandiera dell'Irlanda Irlanda Fine Gael Commissione Delors I 1985-1986 Concorrenza, Affari Sociali e Istruzione
1986-1989 Concorrenza e Rapporti con il Parlamento
Leon Brittan Bandiera del Regno Unito Regno Unito Partito Conservatore Commissione Delors II
Commissione Delors III
1989-1995 Concorrenza
Karel van Miert Bandiera del Belgio Belgio Partito Socialista Differente Commissione Santer 1995-1999 Concorrenza
Mario Monti Bandiera dell'Italia Italia Indipendente Commissione Prodi 1999-2004 Concorrenza
Neelie Kroes Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia Commissione Barroso I 2004-2010 Concorrenza
Joaquín Almunia Bandiera della Spagna Spagna Partito Socialista Operaio Spagnolo Commissione Barroso II 2010-2014 Concorrenza
Margrethe Vestager Bandiera della Danimarca Danimarca Sinistra Radicale Commissione Juncker
Commissione von der Leyen
dal 2014 Concorrenza e Vicepresidenza della Commissione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Honeywell CEO's job reported on line after takeover is rejected. money.cnn.com
  2. ^ The EU gets new competition powers for the 21st century (PDF) (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2008). ec.europa.eu
  3. ^ Wayback Machine (PDF), su web.archive.org, 28 febbraio 2008. URL consultato l'11 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2008).
  4. ^ (EN) Microsoft case sets precedent, says Brussels, su EUobserver, 17 settembre 2007. URL consultato l'11 giugno 2023.
  5. ^ Subscribe to read | Financial Times, su ft.com. URL consultato l'11 giugno 2023.
  6. ^ https://www.corrierecomunicazioni.it/giornalista/federica-meta-2, Digitale e Concorrenza, a Vestager doppio incarico nella nuova Commissione Ue, su CorCom, 10 settembre 2019. URL consultato l'11 giugno 2023.
  7. ^ Chi è Margrethe Vestager, Commissaria europea alla concorrenza, su ISPI. URL consultato l'11 giugno 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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