Combating Terrorism Center

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Il Combating Terrorism Center (CTC, o Centro Antiterrorismo) è un istituto accademico presso la United States Military Academy (USMA) di West Point, New York che opera nel campo dell'educazione, della ricerca e analisi politica; è specializzato nelle aree del terrorismo, antiterrorismo, sicurezza interna e conflitti nazionali. Fondato nel 2003 grazie a finanziamenti privati, opera sotto il patronato del Dipartimento di Scienze sociali dell'USMA.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo in cui avvennero gli attacchi dell'11 settembre 2001, il piano di studi sull'anti-terrorismo presente a West Point comprendeva solamente un corso. Per colmare questa lacuna e fornire maggiori risorse educative in materia di terrorismo, l'Accademia ha accolto con favore la creazione del Centro per la lotta al terrorismo e l'ha incluso nel suo Dipartimento di Scienze Sociali il 20 febbraio 2003. Sebbene faccia parte dell'Accademia Militare degli Stati Uniti, il CTC è stato istituito con finanziamenti privati ed è un gruppo di ricerca indipendente. Il primo finanziatore fu Vincent Viola, che nel 1977 si era laureato alla United States Military Academy e aveva ricoperto il ruolo di presidente del New York Mercantile Exchange; altri finanziatori importanti all'inizio furono Ross Perot, George Gilmore Jr. e il maggiore George Gilmore Sr.[1] Il primo Presidente fu Wayne Downing, un generale in pensione, che tenne la posizione fino alla sua morte, avvenuta nel 2007. L'attuale Presidente è John P. Abizaid, un altro generale in pensione. Il tenente colonnello Bryan C. Price è dall'agosto 2012 il Direttore.[2]

Ambiti della ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a fornire una formazione sui temi dell'antiterrorismo, il CTC pubblica regolarmente un'ampia gamma di analisi e rapporti nelle aree tematiche specifiche di cui si occupa. Di seguito sono riportate alcune delle pubblicazioni più significative.

In The Militant Ideology Atlas [Atlante dell'ideologia militante] venne usata la cosiddetta analisi delle citazioni così da fornire, per la prima volta, una mappatura sistematica degli ideologi più influenti nel movimento jihadista globale.[3] Analizzando la letteratura jihadista presente in una delle biblioteche online di al-Qaeda con il maggior numero di download, e catalogando oltre 11.000 citazioni presenti in quei testi, l'Atlante dell'ideologia militante ha scoperto che gli ideologi jihadisti viventi più influenti non sono, come era invece comunemente ritenuto, i capi anziani di al-Qaeda, ma piuttosto un ristretto numero di persone appartenenti al clero, principalmente in Arabia Saudita e in Giordania; lo scrittore più citato è il palestinese Abu Muhammad al-Maqdisi.[4] L'Atlante è stato pubblicato nel novembre 2006.

Il CTC pubblica anche gli Harmony Database Reports, prendendo come fonte i documenti declassificati dal Dipartimento della difesa. La prima di queste inchieste, Harmony and Disharmony: Exploiting al-Qa'ida's Organizational Vulnerabilities, è stata pubblicata nel febbraio 2006, e includeva "un'analisi sulle opportunità di sfruttare le vulnerabilità della rete di informazioni di al-Qaeda; uno studio analitico dei fallimenti delle operazioni terrotistiche jihadiste; specifiche raccomandazioni per affrontare efficacemente le minacce poste da al-Qaeda." La seconda inchiesta resa pubblica riguardava il Corno d'Africa. Pubblicata nel maggio 2007, il documento ha fornito un quadro dettagliato sulle azioni di al-Qaeda nel Corno d'Africa: il rapporto includeva una serie di documenti declassificati su figure chiave e gruppi legati ad al-Qaeda.[5] Il terzo rapporto si concentrava sui conflitti interni di al-Qaeda nel corso della sua storia. Pubblicato nell'ottobre 2007, Cracks in the Foundation: Leadership Schisms in al-Qa'ida from 1989–2006.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ctc.usma.edu, https://www.ctc.usma.edu/CTC-SUMMER-FALL-06.pdf.
  2. ^ Copia archiviata, su ctc.usma.edu. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2010).
  3. ^ Qaeda Leaders Losing Sway Over Militants, Study Finds - The New York Times.
  4. ^ Copia archiviata (PDF), su ctc.usma.edu. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2014).
  5. ^ Copia archiviata (PDF), su ctc.usma.edu. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2017).
  6. ^ Copia archiviata, su ctc.usma.edu. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2017).

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