Comando delle forze operative terrestri e Comando Operativo Esercito
Comando delle forze operative terrestri Comando Operativo Esercito | |
---|---|
Stemma del COMFOTER COE. | |
Descrizione generale | |
Attivo | 1º ottobre 1997 – oggi |
Nazione | ![]() |
Servizio | Esercito Italiano |
Tipo | area di vertice |
Guarnigione/QG | Roma |
Sito internet | Sito ufficiale |
Parte di | |
Stato maggiore EI | |
Comandanti | |
Comandante attuale | Gen.C.A Giovanni Fungo |
Fonti citate nel corpo del testo | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Il Comando delle forze operative terrestri - Comando Operativo Esercito (COMFOTER COE ) è una delle aree di vertice dell'Esercito Italiano, posto alle dirette dipendenze del capo di stato maggiore. Il Comando è responsabile delle problematiche per la generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento, la simulazione, la validazione, certificazione, standardizzazione delle unità operative e per le informazioni tattiche. Dall'altra area di vertice, COMFOTER SUPPORTO, dipendono invece i supporti con compiti operativi.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il COMFOTER[modifica | modifica wikitesto]
Il Comando delle forze operative terrestri (COMFOTER) è nato a Verona con sede a Palazzo Carli, il 1º ottobre 1997 in seguito alla riforma dei vertici militari che attribuì supremazia gerarchica al capo di stato maggiore della difesa. Inizialmente era parte del Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (LANDSOUTH), con cui condivideva la sede del comando, da cui poi si distaccò, quando il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa nel 2004 venne trasferito a Madrid.
Dal 2004 ha raggruppato in un unico ente tutte le unità dedite al combattimento, al supporto, al supporto specifico per il combattimento e alla comunicazione e sistemi informatici, che nel complesso assommavano a circa l'80%[1] dell'intero Esercito Italiano. Nel tempo la struttura si è evoluta modificando la sua composizione. La sede principale del COMFOTER era a Verona, a Palazzo Carli, anche se il reparto comando si trovava alla caserma Dalla Bona di Verona.[2]
La riconfigurazione[modifica | modifica wikitesto]
Il 1 ottobre 2016, il Comando Forze Operative Terrestri si è riconfigurato come Comando delle forze operative terrestri e Comando Operativo Esercito (COMFOTER COE), con sede a Roma.[3] A Verona è rimasto il Comando delle forze operative terrestri di supporto (COMFOTER SUPPORTO). Il Comandante del COMFOTER COE è posto alle dipendenze d’impiego del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.
Struttura di COMFOTER dal 1997 al 2016[modifica | modifica wikitesto]
Dal COMFOTER, retto da un generale di corpo d'armata o grado equivalente, dipendevano:
Fino al 2004 disponeva di quattro comandi:
- Comando supporti;
- Comando delle forze di proiezione;
- 1º Comando delle forze di difesa;
- 2º Comando delle forze di difesa
- Comando truppe alpine.
Fino al 30 settembre 2016:[4]
- Brigata paracadutisti "Folgore"
- Comando Forze Difesa Interregionale Nord
- Divisione "Friuli" (3 brigate)
- Comando Forze Difesa Interregionale Sud
- Divisione "Aqui" (5 brigate)
- Comando truppe alpine
- Divisione "Tridentina" (2 brigate)
- Comando trasmissioni ed informazioni
- Comando Aviazione dell'Esercito
- NATO Rapid Deployable Corp - Italy
- Comando artiglieria dell'Esercito Italiano
- Comando artiglieria controaerei
- Comando genio
Comandanti del COMFOTER[4][modifica | modifica wikitesto]
Grado | Nome e cognome | Estremi temporali | |
---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||
Tenente generale | Giuseppe Ardito | 1º ottobre 1997 | 13 ottobre 2001 |
Tenente generale | Alberto Ficuciello | 14 ottobre 2001 | 25 maggio 2003 |
Tenente generale | Antonio Quintana | 26 maggio 2003 | 9 dicembre 2003 |
Generale di corpo d'armata | Cosimo D'Arrigo | 10 dicembre 2003 | 18 luglio 2005 |
Generale di corpo d'armata | Bruno Iob | 19 luglio 2005 | 7 febbraio 2008 |
Generale di corpo d'armata | Armando Novelli | 8 febbraio 2008 | 15 dicembre 2010 |
Generale di corpo d'armata | Francesco Tarricone | 16 dicembre 2010 | 25 gennaio 2012 |
Generale di corpo d'armata | Roberto Bernardini | 26 gennaio 2012 | 14 settembre 2014 |
Generale di corpo d'armata | Alberto Primicerj | 15 settembre 2014 | 30 settembre 2016 |
Comfoter Coe[modifica | modifica wikitesto]
Dal 1 ottobre 2016 dipendono dal COMFOTER COE:[4]
Comando Aviazione dell'Esercito
Brigata Aviazione dell'Esercito (Viterbo)
Centro Addestrativo Aviazione dell'Esercito (Viterbo)
Brigata aeromobile "Friuli" (Bologna) (dal 2022)
- Comando Sostegno Aviazione dell'Esercito
Centro simulazione e validazione dell'Esercito
Comando delle forze speciali dell'Esercito (COMFOSE) (Pisa)
9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"
185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi "Folgore"
4º Reggimento alpini paracadutisti
- Centro Addestramento per le Operazioni Speciali
- Reparto Supporti alle Operazioni Speciali
Comandanti Comfoter COE[modifica | modifica wikitesto]
Grado | Nome e cognome | Estremi temporali | |
---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||
Generale di corpo d'armata | Riccardo Marchiò | 1 ottobre 2016 | 17 febbraio 2018 |
Generale di corpo d'armata | Federico Bonato | 17 febbraio 2018 | 25 giugno 2021 |
Generale di corpo d'armata | Giovanni Fungo | 30 giugno 2021 |
Descrizione araldica dello stemma[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma del COMFOTER è costituito da uno scudo sannitico in metallo smaltato di rosso, colore Esercito, al globo terrestre di oro e di azzurro, a significare la globalità dell'ipotetico teatro operativo, sovrastato dalla raffigurazione della statua equestre di Cangrande I della Scala, tutta in oro a simboleggiare il legame con la città di Verona, superiormente di nero sul tricolore la scritta COMFOTER.[5]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Rapporto Esercito 2012, pp. 35-36.
- ^ Comando delle Forze Operative Terrestri La Storia, su esercito.difesa.it. URL consultato l'11 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2013).
- ^ http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/COMFOTER-COE
- ^ a b c Comando delle Forze Operative Terrestri - I Comandanti, su esercito.difesa.it. URL consultato l'11 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2013).
- ^ Lo Stemma, su esercito.difesa.it. URL consultato l'11 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2013).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- AA.VV., Rapporto Esercito 2012 (supplemento), in Rivista Militare, nº 2, Roma, 2013.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su esercito.difesa.it. URL consultato il 10 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015).