DAB Italia

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DAB Italia (fino al 2016 denominata Club DAB Italia) è un consorzio italiano di imprese costituitosi intorno al 1995 con l'obiettivo di studiare e sperimentare forme innovative di radiodiffusione, in particolare il Sistema DAB (Digital Audio Broadcasting) e sistemi da Radio satellitare.

Presentazione[modifica | modifica wikitesto]

Le imprese associate appartengono ai maggiori gruppi di comunicazione e mass media italiani (GEDI, Il Sole 24 Ore, Mondadori), ad editori indipendenti e ad aree politiche e religiose.

DAB Italia è titolare di Autorizzazioni concesse dal Ministero delle comunicazioni[1] ora Ministero dello sviluppo economico, per la sperimentazione del Digital Audio Broadcasting in Piemonte e Lombardia ed ha iniziato le trasmissioni sperimentali nel 1998 con la ripetizione della programmazione "tradizionale" in modulazione di frequenza diffusa in tecnica DAB (simulcast) e con dati associati dagli impianti di Milano e Torino.

DAB Italia è dalla sua costituzione membro attivo del World DMB Forum.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Sul piano della diffusione della nuova tecnologia radiofonica, il Club DAB Italia ha contribuito all'organizzazione di numerose manifestazioni in favore della radiofonia digitale, al fine di accrescere l'importanza di questo formato ed ampliarne le prospettive future. Il consorzio ha permesso, e permette tuttora, alla radiofonia italiana privata di essere pronta all'avvento ineludibile della tecnologia DAB, confermando la radio quale mezzo moderno ed adeguato all'applicazione delle nuove tecnologie ed, al tempo stesso, artefice dei fenomeni di convergenza che stanno sempre più caratterizzando la storia dei media elettronici.

Nel 2001 DAB Italia (all'epoca chiamata Club DAB Italia) ha contribuito attivamente ai lavori del Comitato per lo Sviluppo dei Sistemi Digitali promosso dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sulle cui basi l'Autorità ha redatto ed approvato nel 2002 il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze per la radiofonia in tecnica numerica. Nel 2002 è stato possibile seguire e contribuire ai lavori della Conferenza CEPT di pianificazione per la banda UHF-L tenutasi a Maastricht nel mese di giugno. In questa occasione è stato coordinato a livello internazionale l'utilizzo di 7 nuovi blocchi DAB che si aggiungono ai 9 blocchi già destinati alla radio in tecnica numerica nel corso della Conferenza CEPT di Wiesbaden nel '95.

DAB Italia, attraverso la Radio Nazionali Associate, ha partecipato a tutte le conferenze di pianificazione internazionali rilevanti per il settore radiofonico degli ultimi anni (RRC-04/06 e WRC-07) presso la ITU/UIT e segue le attività del gruppo FM della CEPT.

Durante la seconda metà del 2020 e nei primi mesi del 2021, DAB Italia ha dato un forte impulso allo sviluppo della propria rete DAB+ su tutto il territorio nazionale.[2]

Organi di governo di DAB Italia[modifica | modifica wikitesto]

Consiglio di amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Eduardo Montefusco - presidente[3]
  • Paolo Ruzzier - tesoriere
  • Paolo Chiarelli - consigliere

Stazioni radio del Consorzio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ministero delle comunicazioni Archiviato il 6 marzo 2011 in Internet Archive.
  2. ^ DAB Italia incrementa notevolmente l'estensione della propria rete, su dab.it, DAB Italia s.c.p.a.. URL consultato il 7 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2021).
  3. ^ DAB Italia, Eduardo Montefusco eletto Presidente, su dab.it, DAB Italia s.c.p.a.. URL consultato il 10 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2020).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]