Classe Palestro (cannoniera)

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Classe Palestro
La Varese all'ormeggio a Napoli nel 1867
Descrizione generale
Tipocannoniera corazzata ad elica
Numero unità2
Proprietà Regia Marina
CostruttoriForges et Chantiers de la Méditerranée, La Seyne-sur-Mer
Impostazione1864
Varosettembre 1865
Entrata in servizio1º gennaio 1866
Destino finaleaffondata in battaglia il 20 luglio 1866
Caratteristiche generali
Dislocamentocarico normale 2165 t
pieno carico 2559 t
Lunghezza64,8 m
Larghezza13 m
Pescaggio5,6 m
Propulsione1 macchina alternativa a vapore
potenza 951 HP
1 elica
armamento velico a brigantino a palo
Velocitànodi (14,82 km/h)
Equipaggio9 ufficiali, 241 tra sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
  • 2 cannoni rigati ad avancarica da 200 mm
  • 2 cannoni lisci ad avancarica da 200 mm
  • 1 cannone rigato da 120 mm
Corazzatura12 cm
Note
dati riferiti a prima delle modifiche
dati presi principalmente da Leganavale (PDF), su leganavale.it (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
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La classe Palestro della Regia Marina è stata composta da due cannoniere corazzate, in servizio nella seconda metà del 1800. La capoclasse venne persa nella battaglia di Lissa del 1866

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le due navi della classe a Genova in una stampa del 1800.

Costruite tra il 1864 ed il 1866 nei cantieri Forges et Chantiers de la Méditerranée di La Seyne-sur-Mer e costata 1.700.000 lire dell'epoca, le due navi Palestro e Varese erano lente e sottoarmate. Nondimeno vennero immesse in tutta fretta in servizio in vista della imminente guerra contro l'Austria.

La Palestro fu consegnata alla Regia Marina il 1º gennaio 1866 e quindi, al comando del capitano di fregata Luigi Fincati, si trasferì a Napoli, dove venne ultimato l'allestimento[1]. La nave presentava notevoli problemi, quali scarsa velocità ed armamento (solo quattro cannoni da 200 mm in cannoniere che consentivano un ampio campo di tiro, più un cannone da 120 mm in caccia[1]) ed una corazzatura che copriva solo un quarto dello scafo; inoltre la polvere da sparo ed i proiettili erano trasportati dai depositi al ponte di batteria attraverso una sezione non protetta dello scafo[2].

Dopo qualche mese il capitano di fregata Fincati fu designato al comando della Varese, gemella della Palestro, mentre il comando di quest'ultima fu assunto dal parigrado (poi promosso a capitano di vascello[3]) Alfredo Cappellini[1].

Una volta pronte, la cannoniere, nonostante, per lo scarso armamento e la ridotta velocità, non fossero unità di squadra[4], vennero entrambe aggregate all'armata d'operazioni, per partecipare all'ormai prossima terza guerra d'indipendenza[1].

La Palestro venne persa durante la battaglia di Lissa per un incendio incontrollabile che causò la esplosione del deposito delle polveri, mentre la Varese venne radiata dal servizio nel 1891.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Copia archiviata (PDF), su leganavale.it. URL consultato il 31 maggio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
  2. ^ Copia archiviata, su books.google.it. URL consultato il 12 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).
  3. ^ Alfredo Cappellini Capitano di Fregata, su marina.difesa.it.
  4. ^ Ermanno Martino, Lissa 1866: perché?, in Storia Militare, n. 214-215, luglio-agosto 2011.

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