Clan Sacco-Bocchetti
Sacco-Bocchetti | |
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Area di origine | Napoli (San Pietro a Patierno) |
Aree di influenza | Italia: San Pietro a Patierno, Secondigliano, Rimini Estero: Romania |
Periodo | anni 1990 – in attività |
Boss | Gennaro Sacco(Defunto) Gaetano Bocchetti Carmine Sacco(Defunto) |
Alleati | Clan Moccia Clan Lo Russo Clan Mallardo Scissionisti di Secondigliano |
Rivali | Clan Di Lauro |
Attività | traffico di droga abusivismo edilizio estorsione |
Il clan Sacco-Bocchetti è un sodalizio camorristico in attività operante nella periferia nord-est di Napoli, più precisamente nell'area dei quartieri di San Pietro a Patierno e Secondigliano.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il clan prende il nome da Gennaro Sacco e Gaetano Bocchetti, quest'ultimo fautore dell'Alleanza di Secondigliano[1].
Il 23 novembre 2009 insieme al figlio Carmine, di 29 anni, Gennaro Sacco è stato ucciso in un attentato camorristico presso San Pietro a Patierno[2][3].
Mario Bocchetti, fratello di Gaetano, è stato arrestato il 15 luglio 2017 e condannato ad una pena di anni 12 e mesi 8 di reclusione per il reato di associazione camorristica.[4]
Il 11 agosto 2017 è stato arrestato in Romania, Gaetano Manzo, il ragioniere del clan. Manzo curava la contabilità del gruppo criminale, provvedeva al recupero crediti e non di rado anche al rifornimento di stupefacente dall’estero. Aveva raggiunto una posizione apicale nel gruppo ed era ormai l’unico leader ancora in libertà.[5]