Civita (Oricola)

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Civita di Oricola
frazione
Civita
Civita di Oricola – Veduta
Civita di Oricola – Veduta
Panoramica della piana del Cavaliere
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Oricola
Territorio
Coordinate42°04′36.3″N 13°02′40.09″E / 42.07675°N 13.04447°E42.07675; 13.04447 (Civita di Oricola)
Altitudine623 m s.l.m.
Abitanti165[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale67063
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitanticivitani
PatronoSacro Cuore di Gesù
Giorno festivoPrima domenica di agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Civita di Oricola
Civita di Oricola

Civita è l'unica frazione di circa 165 abitanti[1] di Oricola (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è situato lungo la via Tiburtina Valeria a 623 m s.l.m. tra i centri di Oricola e Carsoli, non distante dall'omonimo svincolo autostradale della A24 dove si sviluppa il nucleo industriale della piana del Cavaliere. Dista circa 4 chilometri dal capoluogo comunale[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa del Sacro Cuore

Nel territorio della contemporanea Civita di Oricola sorgeva il sito dell'antica città equa di Carsioli (denominata anche Carseoli) che fu localizzato la prima volta nel 1645 dal cartografo Lukas Holstenius. Da allora nelle antiche mappe topografiche la colonia romana venne indicata nei pressi del borgo contemporaneo di Civita. La prima vera e propria ricognizione dell'area archeologica fu eseguita nel 1901 da due archeologi europei, il tedesco George J. Pfeyffer (1866 – 1934) e il collega britannico Thomas Ashby (1874 – 1931). Dell'antica città di Carsioli restano poche tracce come la cinta muraria e i ruderi presenti in posizione nord rispetto al nucleo urbano centrale di Civita. In località Muro Pertuso e nella selva di Sesera, sono visibili i resti di un acquedotto romano.

Dopo la conquista romana avvenuta nel 298 a.C. Carsioli divenne, insieme ad Alba Fucens, un'importante colonia abitata da circa 4000 persone[2]. Due importanti aree archeologiche, in cui la soprintendenza archeologica ha avviato nel 1989 campagne di scavo, si trovano nella piazza centrale di Civita e nella contrada di Valle San Pietro[3][4].

Abbandonata con ogni probabilità nell'Alto Medioevo durante le invasioni dei Saraceni[5], l'area denominata Sala risultò di nuovo popolata nel X secolo. Essa appare citata, infatti, in un documento relativo al conferimento della carica di Re d'Italia riguardante Ugo e Lotario II, mentre in due certificati ecclesiastici di Papa Leone IX e di Papa Pasquale II datati rispettivamente 1051 e 1115 venne denominata Sala Civitas[2][6][7].

Nel XIX secolo il borgo era noto con il toponimo di Civita Carenza (o Civita Carentia). Nel 1811 con l'istituzione del distretto di Avezzano il borgo di Civita venne incluso nel territorio comunale di Pereto fino al 1908, anno in cui venne inglobato nell'istituendo comune di Oricola[8].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il bosco di Sesera

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Fornace Nitoglia
Fabbrica di laterizi di grandi dimensioni costruita nel 1927 la cui attività industriale cessò negli anni ottanta. Il complesso dismesso rappresenta un modello di architettura industriale in Abruzzo[10].

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Carsioli
Resti della colonia romana fondata nel 304 a.C. si trovano nelle località di Muro Pertuso, bosco di Sesera, fonte di Civita, valle San Pietro e l'area urbana centrale di Civita[11][12].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Bosco di Sesera
Sito di interesse comunitario situato tra i 570 e i 640 m s.l.m. La superficie del bosco è pari a circa 400 ettari e ricade per oltre il 90% nel comune di Oricola e per il resto in quello di Carsoli, segnando il confine con i comuni di Riofreddo, Vallinfreda e Vivaro Romano. Secondo una leggenda il luogo fu dimora del generale Sisara che diede il nome al bosco[13]. La vegetazione del bosco consiste in sempreverdi come castagni, cerri, faggi, pioppi e querce.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

  • La festa patronale in onore del Sacro Cuore di Gesù si svolge annualmente la prima domenica di agosto con riti religiosi e popolari[14].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo è attraversato dalla strada statale 5 Via Tiburtina Valeria che collega l'Abruzzo con Roma attraversando la Marsica. Lo svincolo autostradale più vicino è quello di Carsoli-Oricola situato lungo l'autostrada A24.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Nella stazione di Oricola-Pereto, situata a Civita, transitano i treni della linea ferroviaria Roma-Pescara.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Dati su Civita, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 26 settembre 2020.
  2. ^ a b Sergio Maialetti, Civita di Oricola e l'antica città di Carsioli, su aequa.org, Associazione Aequa. URL consultato il 28 dicembre 2017.
  3. ^ Cinzia Cavallari, Devozioni millenarie. Dai riti pagani di Oricola agli ex voto dell'Abruzzo medievale e moderno, su archeologia.beniculturali.it, MiBACT (Direzione generale archeologia). URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Grossi, 2002, pp. 30-31.
  5. ^ Promis, 1836, p. 56.
  6. ^ Promis, 1836, p. 57.
  7. ^ Angelo Melchiorre, Civita di Oricola, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  8. ^ Achille Laurenti, Effettivo distacco di Oricola da Pereto, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  9. ^ Chiesa del Sacro Cuore, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 28 dicembre 2017.
  10. ^ Adele Cortellessa, Fornace Nitoglia, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  11. ^ Grossi, 2002, pp. 32-33.
  12. ^ Giuseppe Grossi, Carseoli, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  13. ^ Achille Laurenti, Carseoli, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 2 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
  14. ^ Feste, fiere e sagre, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 28 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Achille Laurenti, Oricola e contrada Carseolana nella storia di nostra gente, Tivoli, Mantero, 1933, SBN IT\ICCU\RML\0177484.
  • Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBN IT\ICCU\RMS\1890083.
  • Carlo Promis, Le antichità di Alba Fucense negli Equi, Roma, 1836, SBN IT\ICCU\SBL\0393470.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Civita di Oricola, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 2 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
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