Civico museo archeologico di Bergamo

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Civico museo archeologico di Bergamo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Località Bergamo
IndirizzoPiazza Cittadella n. 9
Coordinate45°42′20.78″N 9°39′33.8″E / 45.705772°N 9.659388°E45.705772; 9.659388
Caratteristiche
TipoArcheologia
Visitatori2 982 (2020)
Sito web

Il Civico museo archeologico di Bergamo, che si trova in piazza Cittadella n. 9 a Bergamo, si compone di diverse sezioni: preistorica, egizia, romana, paleocristiana e longobarda.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Afrodite

Il museo venne fondato nel 1561 e ospitato nella loggia sotto il Palazzo della Ragione.

In seguito, nel 1770, la collezione venne trasferita in un edificio sopra il Fontanone.

Dopo l'arricchimento, dovuto alle collezioni del conte Paolo Vimercati Sozzi e di Gaetano Mantovani (che erano state riunite in un'unica sede, la Rocca), nel 1960 il museo venne riallestito nel palazzo Visconteo della Cittadella, sua sede attuale. Con questa sistemazione fu riorganizzato secondo criteri più moderni e con un'attenzione particolare verso la didattica, concretizzata in un più stretto rapporto con le scuole.

Nel 1981 è stato fondato il Centro Didattico-culturale, che si occupa di attività rivolte alle scuole e in questa azione collabora l'Associazione Amici del Museo istituita nel 1982.

Il Museo Archeologico assume una particolare importanza per la conoscenza storica di Bergamo e del suo territorio, testimoniandone, con i propri reperti, l'evoluzione e le influenze delle genti, che l'hanno attraversati, sullo sviluppo sociopolitico della comunità che vi si andava formando. Non deposito imbalsamato di muti reperti archeologici ma memoria parlante del percorso storico vissuto dal territorio.

Lo sviluppo espositivo descrive didascalicamente, secondo moderni principi museali, le avventure della storia che ha interessato la bergamasca dalle più lontane origini al Basso Medioevo.

Il museo pubblica anche la rivista Notizie Archeologiche Bergomensi.

Sezione preistorica[modifica | modifica wikitesto]

La sezione preistorica comprende:

Neolitico antico[modifica | modifica wikitesto]

  • Asce di pietra levigata rinvenute a Mozzanica

Età del Rame[modifica | modifica wikitesto]

  • ceramiche e oggetti ornamentali, tra cui una collana di denti e alcune perline di calcite, asce-martello di pietra levigata, trovate a Castione della Presolana e a Fornovo San Giovanni oltre a tre asce piatte del IV - III millennio a.C. rinvenute in altra parte del territorio bergamasco.

Età del Bronzo[modifica | modifica wikitesto]

  • asce di bronzo ritrovate a Lovere e a Costa di Monticelli;
  • oggetti di uso comune o rituale, vasellame, armi (secoli X e VIII a.C.).

Cultura di Golasecca (I età del Ferro)[modifica | modifica wikitesto]

II età del Ferro[modifica | modifica wikitesto]

Sezione egizia[modifica | modifica wikitesto]

La sezione egizia (visitabile per carenza di spazi espositivi) comprende:

Sezione romana e paleocristiana[modifica | modifica wikitesto]

Il lapidario[modifica | modifica wikitesto]

Il lapidario comprende epigrafi databili fra il I e il III secolo d.C. suddivise in tre categorie: iscrizioni sepolcrali, iscrizioni sacre e iscrizioni onorarie o relative a opere pubbliche.

Fanno parte delle iscrizioni sepolcrali:

Stele Cornelio
  • Stele funeraria centinata di Publio Marcio (I secolo d.C.), rinvenuta a Clusone
  • Stele di San Paolo d'Argon, dedicata a Marco Sertorio Fausto e a Sertoria Benigna
  • Ara funeraria di Lucio Elio Tauro, trovata a Lurano
  • Lastra funeraria di Quinto Rustio Secondo, trovata ad Urgnano
  • Lastra funeraria con i ritratti di Cornelio Calvo e del fratello (inizio I secolo d.C.)
  • Lastra che ricorda Caio Loreio Filogene e la moglie Domestica

Fanno parte delle iscrizioni sacre:

Fanno parte delle iscrizioni onorarie o relative a opere pubbliche:

  • Lastra proveniente da Scano, in onore di un quattuorviro
  • Frammento di blocco architettonico con un'iscrizione in cui si parla di un certo Tirso
  • Piccolo frammento proveniente da Stezzano, pertinente a un'epigrafe dedicata all'imperatore Antonino Pio
  • miliario di Verdello
  • Lastra con epigrafe che ricorda la spesa sostenuta da Crispus e dalla moglie Sedata per donare alla città di Bergamo due porte e il tratto di mura compreso tra esse, rinvenuto in via Porta dipinta, I-II secolo d.C.
  • Lapide onoraria di Publio Mario Luperciano, derivante dalla Basilica di S.Alessandro, fine I-inizio II secolo d.C., probabilmente appartenente al Foro romano che doveva trovarsi forse tra l'attuale piazza Vecchia e il Mercato del pesce.
  • Iscrizione in cui si ricorda che Lucio Cluvieno Aniense, donò alla città di Bergamo i bagni e la canalizzazione per portarvi le acque.

Altri reperti[modifica | modifica wikitesto]

Palliato
  • statua chiamata la Grande Ercolanese (fine del I e agli inizi del II secolo d.C.), proveniente probabilmente dall'area del foro
  • Frammento di parete affrescata con un pavone, (I secolo d.C.) dalla domus di via Arena, probabilmente edificata nel II-I secolo a.C. e abitata fino al IV-V secolo d.C.
  • Torso di efebo, copia romana del Kiniskos di Mantinea di Policleto (prima metà del I secolo a.C.
  • Statua femminile in veste di Afrodite, I secolo a.C.
  • Statua della cosiddetta Pudicitia, databile alla fine del II e ai primi del I secolo a.C.
  • Statua di un Palliato, prima metà del I secolo a.C.
  • Statua onoraria o funeraria di un personaggio maschile togato (75-50 a.C.)
  • Statua di Minerva, II secolo d.C.

Sezione paleocristiana e longobarda[modifica | modifica wikitesto]

Umbone longobardo
  • Fibula a staffa in argento, rinvenuta a Stezzano in una tomba ostrogota, V-VI secolo
  • Fibula a staffa in argento dorato, ago crinale in argento e due perle in pasta vitrea policroma, provenienti da una sepoltura di Fornovo San Giovanni
  • Croce in sottile lamina d'oro di origine longobarda, rinvenuta nella zona di Loreto
  • Spada in ferro, coltellaccio e umbone di scudo, da Fornovo San Giovanni
Crocette longobarde
  • Sperone in ferro da una tomba longobarda di Zanica, fine VI-VII secolo
  • Guarnizioni per cintura dalla necropoli di Castelli Calepio
  • Tre crocette auree e una coppia di speroni (fine del VII secolo d.C.) trovati in una tomba a Zanica
  • monili bronzei, tra cui una fibula cruciforme, due armille, due anelli e due orecchini provenienti da Onore

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

  • Esposizioni temporanee
  • Pubblicazioni
  • Biblioteca
  • Fototeca
  • Visite guidate
  • Percorsi didattici e laboratori per le scuole
  • Incontri a tema
  • Percorsi a tema
  • Conferenze
  • Corsi di aggiornamento per insegnanti

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Cairoli atti a cura, Archeologia e storia nella Lombardia pedemontana occidentale - Como, 1969. SBN SBL0352206
  • Stefania Casini, Le schede-guida del Civico Museo Archeologico: il territorio bergamasco e la cultura di Golasecca - Bergamo, 1992.
  • Stefania Casini, Considerazioni su alcune asce litiche rinvenute nel territorio bergamasco - Notizie Archeologiche Bergomensi, V, 1997,
  • Stefania Casini, I ritrovamenti archeologici della Buca del Corno, in Entratico - Bergamo, 1994.
  • Paola Marina De Marchi e Susanna Cini, I reperti altomedioevali, nel Civico museo archeologico di Bergamo - Bergamo, Civico museo archeologico, 1988. SBN CFI0077649.
  • Maria Cristina Guidotti, Cristina Cuni, Civiltà egizia nel Civico museo archeologico di Bergamo - Bergamo, 2002. SBN LO10748841.
  • Cristina Longhi, La scultura antica - PCIA, Bergamo, 1991.
  • Cristina Longhi, Statue stele: primi esempi di divinità alpine - PCIA, Bergamo 1991.
  • Cristina Longhi, I Reti - PCIA, Bergamo, 1993.
  • Raffaella Poggiani Keller, Il Civico museo archeologico di Bergamo - Bergamo SBN LO10308261.
  • Furio Sacchi, Architetture di ieri nei musei di oggi: riflessioni, proposte, allestimenti - Milano, I.S.U. Università cattolica, 2003. ISBN 88-8311-243-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN151992157 · ISNI (EN0000 0001 2186 3700 · SBN LO1V009864 · LCCN (ENn85257438 · WorldCat Identities (ENlccn-n85257438