Cingia de' Botti

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Cingia de' Botti
comune
Cingia de' Botti – Stemma
Cingia de' Botti – Bandiera
Cingia de' Botti – Veduta
Cingia de' Botti – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
Amministrazione
SindacoFabio Rossi (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°05′N 10°17′E / 45.083333°N 10.283333°E45.083333; 10.283333 (Cingia de' Botti)
Altitudine31 m s.l.m.
Superficie14,36 km²
Abitanti1 126[1] (31-12-2023)
Densità78,41 ab./km²
FrazioniCà de' Corti, Casaletto di Sotto, Mottaiola de' Coppini, Pieve Gurata, Vidiceto
Comuni confinantiCella Dati, Derovere, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Torre de' Picenardi
Altre informazioni
Cod. postale26042
Prefisso0375
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT019031
Cod. catastaleC703
TargaCR
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 389 GG[3]
Nome abitanticingesi
PatronoSan Giovanni Evangelista
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cingia de' Botti
Cingia de' Botti
Cingia de' Botti – Mappa
Cingia de' Botti – Mappa
Posizione del comune di Cingia de' Botti nella provincia di Cremona
Sito istituzionale

Cingia de' Botti (Singia in dialetto cremonese[4]) è un comune italiano di 1126 abitanti della provincia di Cremona, in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Cingia de' Botti sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 ottobre 1999.[5]

«Stemma partito: il primo, di azzurro, alla fascia scaccata di argento e di rosso, di due tiri e di sei pezzi; il secondo, d'oro, alla torre campanaria di Pieve Gurata, di rosso, mattonata di nero, aperta con bifora del campo, fondata sulla pianura di verde, essa torre campanaria cimata da due merli ghibellini e dalla guglia centrale, cimata dalla crocetta di nero; il tutto sotto il capo di verde, caricato dell'aquila di nero, coronata dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma riprende quello del ramo della famiglia Botti (o Botta) di Cingia, originaria di Cremona, che si blasonava d'azzurro, alla fascia scaccata di argento e di rosso, accompagnata da tre stelle d'oro a otto raggi; al capo d'oro, caricato di un'aquila coronata di nero.[6] Il campanile raffigurato è quello di Pieve Gurata, che la tradizione fa risalire all'anno 876, uno dei più antichi esempi di architettura gotica nel territorio della diocesi di Cremona, la cui sagoma è assurta a simbolo della località.[7] Il gonfalone è un drappo di rosso.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1888 e il 1954 Cingia de' Botti era servita da una stazione della tranvia Cremona-Casalmaggiore, gestita in ultimo dalla società Tramvie Provinciali Cremonesi[9].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 208, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Cingia de' Botti, decreto 1999-10-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 4 aprile 2022.
  6. ^ Alcuni cenni storici del comune di Cingia del Botti, su welfarenetwork.it. URL consultato il 4 aprile 2022.
  7. ^ Storia, su Unione Municipia: Motta Baluffi - Scandolara Ravara - Cingia de' Botti.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ Mario Albertini e Claudio Cerioli, Trasporti nella Provincia di Cremona - 100 anni di storia, 2ª edizione, Editrice Turris, Cremona, 1994. ISBN 88-85635-89-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Carletti di Cingia de' Botti - famiglia italiana

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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