Cinchona calisaya

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China
Cinchona calisaya
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Ordine Gentianales
Famiglia Rubiaceae
Sottofamiglia Cinchonoideae
Tribù Cinchoneae
Genere Cinchona
Specie C. calisaya
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Rubiales
Famiglia Rubiaceae
Genere Cinchona
Specie C. calisaya
Nomenclatura binomiale
Cinchona calisaya
Wedd., 1848

La china calisaia (Cinchona calisaya Wedd., 1848) è una pianta arborea della famiglia delle Rubiacee[2], diffusa in origine nelle Ande e nota per l'utilizzo in farmacopea degli alcaloidi presenti nella corteccia. Quella di C. calisaya era nota come corteccia peruviana e veniva utilizzata fino ai primi decenni del Novecento per l'estrazione del chinino, sostanza utilizzata nella prevenzione della malaria.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Alta fino a 30 metri, è dotata di corteccia rugosa, grigio-bruna o biancastra.

I fiori sono di colore rosa carne, con corolla gamopetala a tubo lungo, espanso in alto in 5 lobi con ciglia bianche ai margini.

Il frutto è una capsula (dimensioni 8–10 cm) di color ruggine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cinchona calisaya, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  2. ^ (EN) Cinchona calisaya, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 gennaio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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