Christine and the Queens

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Christine and the Queens
Christine and the Queens in concerto al Primavera Sound Festival di Barcellona nel 2019
NazionalitàBandiera della Francia Francia
GenereElettropop[1]
Pop
Indie pop
Pop sperimentale
Synth pop
Art pop
Alternative R&B
Periodo di attività musicale2010 – in attività
EtichettaBecause Music, Neon Gold Records
Album pubblicati4
Studio4
Sito ufficiale

Christine and the Queens, conosciuto anche come Chris o Redcar, pseudonimo di Héloïse Adélaïde Letissier (Nantes, 1º giugno 1988), è un cantautore e pianista francese.

Il suo pseudonimo, adottato ufficialmente dal 2011 con la pubblicazione del primo EP Miséricorde, deriva da un viaggio effettuato nel 2010 a Londra, luogo in cui è stato ispirato dal lavoro di molti musicisti drag queen che l'hanno poi accompagnato nei suoi primi live (da qui the Queens). Il suo album in studio di debutto, Chaleur Humaine (2014), ottiene il plauso dalla critica internazionale, nonché ottimi risultati sia nella classifica francese, dove viene certificato disco di diamante per aver venduto oltre mezzo milione di copie, che in quella britannica.[2][3]

Il suo lavoro in ambito musicale e lo stile espressivamente particolare, che unisce arte, fotografia, musica e interpretazione vocale, gli hanno permesso di ottenere nel 2015 il premio come miglior artista femminile dell'anno e miglior video dell'anno (per il singolo Saint Claude) al Victoires de la musique e nel 2016, durante la stessa competizione, il premio come miglior spettacolo dell'anno e nuovamente il premio per il miglior video, questa volta assegnato al singolo Christine, che ha ottenuto un ottimo successo commerciale sia in Francia che in Regno Unito ed Irlanda. Inoltre, il disco è stato nominato agli IMPALA Album of the Year Awards.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia ed esordi[modifica | modifica wikitesto]

Héloïse Letissier è originario di Saint-Sébastien-sur-Loire, piccola città della periferia di Nantes situata nel dipartimento della Loira Atlantica. Ha studiato, nei suoi primi anni, al liceo Clemenceau di Nantes, per poi proseguire gli studi a Parigi ed entrare infine a far parte nel 2008 della scuola teatrale di Lione.[5][6]

Dopo aver sofferto di depressione, decide di recarsi per un breve periodo a Londra, dove entra in contatto con il mondo delle drag queen, che influenzeranno enormemente il suo stile artistico. Tornato in Francia nel 2010, decide di dar vita al progetto Christine and the Queens, unendo alla sua musica arte, fotografia, video e disegno.

Il debutto sulle scene musicali di Christine and the Queens avviene nel 2011, quando viene scoperto da Marc Lumbroso dell'etichetta discografica Remark Records, tramite la quale ha pubblicato il suo EP di debutto, Miséricorde, seguito da Mac Abbey. Il missaggio di entrambi i progetti musicali del cantante è stato curato dal concittadino Jean-François Moreau.[7]

Dopo aver riscosso interesse da parte della critica musicale, Christine apre i concerti di artisti alternative come Lykke Li, The Dø, i Woodkid, Lilly Wood and the Prick nel 2013 e nello stesso anno Gaëtan Roussel, esibendosi alla maniera di Laurie Anderson.[8]

I primi riconoscimenti arrivano nel 2012, quando Héloïse vince il premio di miglior scoperta dell'anno al festival francese Printemps de Bourges e quello come Premières Francos al festival Francofolies.[9] L'ultimo lavoro del 2012 del cantante consiste in una sorta di collaborazione con il duo elettronico francese The Name. Nello stesso anno, in autunno, firma il contratto con la sua attuale casa discografica francese indipendente, la Because Music, con la quale ha pubblicato nel 2013 l'EP Nuit 17 à 52, etichettato come produzione electropop.[6]

2014–2018: Chaleur Humaine e il successo internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Christine and the Queens al Festival des Vieilles Charrues nel 2014

Il 2 giugno del 2014, Christine and the Queens pubblica, attraverso la Because Music, il suo album di debutto, intitolato Chaleur Humaine, dal quale vengono estratti i singoli di successo Saint Claude e Christine; quest'ultimo raggiunge il terzo posto in Francia e la vetta della classifica in Belgio. Per promuovere il suo primo vero e proprio progetto musicale, che è un connubio tra synthpop, indietronica, art pop e musica pop, il cantante partecipa a diversi festival nazionali ed internazionali, tra cui il Festival des Vieilles Charrues, il Coconut Music Festival e si impegna in diverse esibizioni a Le Botanique, Bruxelles, ad ottobre, mese in cui l'album viene certificato dalla Syndicat national de l'édition phonographique disco d'oro.

La tournée dura fino al 2015, con esibizioni all'Olympia e a La Cigale a Parigi. Il 9 febbraio del 2015 viene messo in commercio l'EP iTunes Session in edizione limitata, con all'interno delle canzoni interpretate con un pianoforte. L'EP, nonostante la tiratura limitata, riesce a debuttare alla posizione numero 39 nel territorio francese. Sempre nello stesso anno, Christine ottiene ben cinque candidature alla trentesima edizione della Victoires de la Musique, di cui ben due vinte: quella come miglior artista femminile e quella come miglior video dell'anno per il singolo Saint Claude.[10]

Il 14 aprile 2015 Christine pubblica il suo quinto EP, Saint Claude, il primo in lingua inglese, disponibile negli Stati Uniti grazie l'etichetta Neon Gold.[11] L'EP contiene sei tracce, tra cui anche Tilted, ovvero la versione anglofona di Christine. Il sesto EP, pubblicato durante il Record Store Day, con una tiratura limitata di mille copie, è stato Intranquillité, con all'interno quattro tracce, alcune riprese dal precedente EP Mac Abbey.

Il 26 febbraio del 2016, l'album viene pubblicato ufficialmente in Regno Unito e Irlanda. In Regno Unito, pur avendo debuttato alla posizione numero ottantacinque, grazie all'acclamata esibizione del cantante al Glastonbury Festival, l'album rientra in classifica alla posizione numero otto, scalando la classifica fino alla posizione numero due e piazzandosi al primo posto nella UK Indie Albums Chart, riuscendo addirittura a spodestare 25 di Adele.[12] La riedizione, conosciuta fuori dall'Europa con il titolo di Christine and the Queens, ha avuto un ragguardevole successo per un artista emergente francese nelle classifica australiane e neozelandesi. Grazie al successo ottenuto al di fuori della Francia, Christine viene nominato nuovamente ai Victoires de la Musique nel 2016, nelle categorie di miglior live e miglior video musicale per Christine. Successivamente, riceve due nomination nell'ambito degli AIM Independent Music Awards, nelle categorie miglior innovazione indipendente dell'anno e miglior canzone indipendente per Tilted.[13]

2018–2019: Chris[modifica | modifica wikitesto]

Dopo due anni di assenza dalle scene musicali, nel 2018 Christine and the Queens formalizza il suo nome d'arte in Chris, annunciando di tornare con un secondo album in studio intitolato proprio Chris, la cui pubblicazione è avvenuta il 21 settembre 2018. Il primo singolo estratto dal nuovo progetto è Damn, dis-moi, canzone dalle sonorità funk e synthpop pubblicata il 17 maggio. Anche in questo caso, come per Christine, la canzone ha una versione cantata in lingua inglese e intitolata Girlfriend. Il singolo riesce ad entrare nella top 10 della classifica francese e nella top 100 della UK Singles Chart, rimanendovi tuttavia una sola settimana.

2020–presente: La vita nuova e Redcar les adorables étoiles[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 febbraio 2020 viene pubblicato l'EP La vita nuova, anticipato dal singolo People, I've Been Sad. L'EP, accolto positivamente dalla critica specializzata, vede la partecipazione della cantante statunitense Caroline Polachek.[14]

Il 24 giugno 2022 viene pubblicato il singolo Je te vois enfin, come primo estratto dal terzo album in studio, Redcar les adorables étoiles[15][16], uscito a novembre 2022.

Stile e influenze[modifica | modifica wikitesto]

Lo stile musicale di Christine spazia dall' art pop al synthpop, toccando generi e stili differenti come l'indietronica e il chillwave. Le sue più grandi influenze artistiche sono Christophe, Daniel Balavoine, David Bowie e soprattutto Michael Jackson, specialmente nella spettacolarità e nelle mosse di danza.[senza fonte]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

In un'intervista a Elle del 2016, ha affermato di definirsi pansessuale.[17][18]

Apertamente genderqueer[19], ad agosto 2022 annuncia pubblicamente in un video sui social di preferire l'uso dei pronomi maschili nei suoi confronti, che utilizzava già da un anno in ambienti privati.[20][21]

Premi e nomination[modifica | modifica wikitesto]

Anno Organizzazione Nomination Premio Risultato
2012 Printemps de Bourges Christine and the Queens Miglior artista emergente Vincitore/trice
Francofolies Premières Francos Vincitore/trice
2014 MTV Europe Music Awards Miglior artista francese Candidato/a
Victoires de la Musique Gruppo o artista rivelazione dell'anno Candidato/a
2015 NRJ Music Awards Christine Miglior singolo dell'anno Candidato/a
Christine and the Queens Miglior artista femminile francese Candidato/a
MTV Europe Music Awards Miglior artista francese Candidato/a
Victories de la Musique Artista femminile dell'anno Vincitore/trice
Concerto/Spettacolo dell'anno Candidato/a
Chaluer Humaine Album dell'anno Candidato/a
Saint Claude Canzone originale dell'anno Candidato/a
Videoclip dell'anno Vincitore/trice
2016 Christine Vincitore/trice
Christine and the Queens Concerto/Spettacolo dell'anno Vincitore/trice
AIM Independent Music Awards Innovazione indipendente dell'anno Vincitore/trice
Tilted Canzone indipendente dell'anno Candidato/a
IMPALA Awards Chaleur Humaine I migliori 19 album dell'anno Vincitore/trice
BBC's 100 Women Christine and the Queens Le migliori 100 donne del 2016[22] 31ª classificata
Vanity Fair Il francese più influente nel mondo del 2016[23] 1ª classificata
Q Awards Miglior artista esordiente Candidato/a
Chaleur Humaine Miglior album Candidato/a
2017 BRIT Awards Christine and the Queens Miglior artista femminile internazionale Candidato/a
NME Awards Vincitore/trice
Miglior nuovo artista Candidato/a
Miglior "Live Band" Candidato/a
Tilted Miglior singolo Vincitore/trice
IMPALA Awards Chaleur Humaine Miglior album Candidato/a

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 – Miséricorde
  • 2012 – Mac Abbey
  • 2013 – Nuit 17 à 52
  • 2015 – iTunes Session
  • 2015 – Saint Claude
  • 2015 – Intranquillité
  • 2016 – Live from Spotify London
  • 2018 – Spotify Singles
  • 2020 – La vita nuova
  • 2020 – La Vita Nuova : Sequences 2 & 3
  • 2021 – Joseph

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 2013 – Nuit 17 à 52
  • 2014 – Saint Claude
  • 2014 – Christine
  • 2015 – Paradis Perdus
  • 2015 – No Harm Is Done
  • 2015 – Jonathan
  • 2016 – Tilted
  • 2018 – Damn, dis-moi
  • 2018 – Doesn't Matter (Voleur de soleil)
  • 2018 – 5 Dollars
  • 2018 – La Marcheuse
  • 2019 – Comme si
  • 2019 – Gone (con Charli XCX)
  • 2020 – People, I've Been Sad
  • 2020 – I Disappear in Your Arms
  • 2020 – La vita nuova
  • 2020 – 3SEX (con Indochine)
  • 2022 – Je te vois enfin

Tournée[modifica | modifica wikitesto]

Artista principale[modifica | modifica wikitesto]

  • 2018/19 – Chris Tour

Artista d'apertura[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Christine and the Queens, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 1º agosto 2022.
  2. ^ (EN) Chaleur Humaine, Christine and the Queens - Disco d'argento in UK, su bpi.co.uk, [BPI]. URL consultato il 10 agosto 2016.
  3. ^ (FR) Chaleur Humaine, Christine and the Queens - Diamante in Francia, su christineandthefans.com, [1]. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2015).
  4. ^ (EN) Chaleur Humaine, Christine and the Queens -Nomination agli IMAPALA Album ofthe Year, su impalamusic.org, [2]. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
  5. ^ (FR) Christine and the Queens - Biografia, su 20minutes.fr, 20minutes. URL consultato il 10 agosto 2016.
  6. ^ a b (FR) Christine and the Queens - Biografia 2, su lefigaro.fr, [Le Figaro]. URL consultato il 10 agosto 2016.
  7. ^ (FR) Moreau ha curato i primi due EP della cantante, su francebleu.fr, [Le Monde]. URL consultato il 10 agosto 2016.
  8. ^ (FR) Le prime esibizioni live di Christine and the Queens: Lykke Li, The Do, Woodkid…, su franceinter.fr. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2019).
  9. ^ (FR) Primi premi nel 2012, su telerama.fr, [Telerama]. URL consultato il 10 agosto 2016.
  10. ^ (FR) 2015: Christine and the Queens ottiene 2 premi su 5 al Victoires de la Musique, su lexpress.fr. URL consultato il 10 agosto 2016.
  11. ^ (FR) Saint Claude, EP per gli Stati Uniti, su elle.fr, [Elle]. URL consultato il 10 agosto 2016.
  12. ^ (EN) L'album rientra nella UK Albums Chart alla posizione numero 8, su officialcharts.com, [OfficialCharts Company]. URL consultato il 10 agosto 2016.
  13. ^ (EN) Gli AIM Independent Awards nominano Christine and the Queens, su musicindie.com. URL consultato il 17 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2012).
  14. ^ (EN) Stream Christine And The Queens’ Surprise La Vita Nuova EP Feat. Caroline Polachek, su Stereogum, 27 febbraio 2020. URL consultato il 30 agosto 2022.
  15. ^ (EN) Christine & The Queens unveils Redcar persona with new single ‘Je te vois enfin’, su NME, 24 giugno 2022. URL consultato il 30 agosto 2022.
  16. ^ (FR) Un album et un spectacle en septembre : Christine and the Queens revient avec sa nouvelle identité, Redcar, su Le Parisien, 16 luglio 2022. URL consultato il 30 agosto 2022.
  17. ^ (FR) Il diritto di non essere sessualmente etichettati, su yagg.com. URL consultato il 10 agosto 2016.
  18. ^ Filmato audio (FR) Christine and the Queens è pansessuale, su YouTube. URL consultato il 10 agosto 2016.
  19. ^ (EN) CHRISTINE AND THE QUEENS EXPLAINS WHAT IT MEANS TO BE GENDERQUEER, su Attitude, 30 ottobre 2019. URL consultato il 30 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2019).
  20. ^ (FR) « Je me genre au masculin » : Christine and the Queens se confie sur son identité, su HuffPost, 20 agosto 2022. URL consultato il 30 agosto 2022.
  21. ^ (EN) Christine and the Queens Opened Up About His New Pronouns and Expanded Artistic Moniker, su them.us, 23 agosto 2022. URL consultato il 30 agosto 2022.
  22. ^ (EN) BBC's 100 Women of the year, su bbc.com. URL consultato il 30 novembre 2016.
  23. ^ (FR) I francesi più influenti del 2016 per Vanity Fair, su lepoint.fr. URL consultato il 16 dicembre 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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