Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Ome)
Chiesa di Santo Stefano Protomartire | |
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Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Ome |
Indirizzo | via Provinciale |
Coordinate | 45°37′27.72″N 10°07′24.12″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Santo Stefano Protomartire |
Diocesi | Brescia |
Consacrazione | 1704 |
Architetto | Francesco Spazi |
La chiesa di Santo Stefano Protomartire, o anche solo chiesa di Santo Stefano, è la parrocchiale di Ome, in provincia e diocesi di Brescia[1][2]; fa parte della zona pastorale di Gussago[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente Ome dipendeva, con le sue due chiese di Santo Stefano e di San Lorenzo, dalla pieve di Sant'Andrea di Iseo, dalla quale si affrancò tra i secoli XIII e XIV con l'erezione a parrocchia, ma a cui rimase legata fino al Cinquecento[4].
Tra Tre e Quattrocento l'originaria chiesa di Santo Stefano fu riedificata[4]; essa risulta poi menzionata nel Catalogo capitolare del 1410 e nel Catalogo queriniano del 1532[5].
Alla fine del XVII secolo il luogo di culto medievale versava ormai in pessime condizioni e così, a partire dal 1684 s'iniziarono i preparativi per la sua ricostruzione ex novo. La cerimonia di posa prima pietra della nuova parrocchiale si tenne il 15 giugno 1693; l'apertura al culto avvenne il 29 febbraio 1704[4], mentre la consacrazione fu impartita il 18 dicembre del medesimo anno[1].
Nel frattempo, nel 1703 il vescovo Marco Dolfin, durante la sua visita pastorale, aveva rilevato che il numero dei fedeli era pari a 881 e che la parola, in cui avevano sede le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario, aveva come filiali gli oratori: della Beata Vergine in località Cerezzata, di San Michele, di San Lorenzo nella frazione di Valle, di Sant'Antonio di Padova nel borgo di Martignago e di San Francesco d'Assisi[5].
Il pavimento fu oggetto di un rifacimento nel 1849, mentre nel 1897 si provvide a restaurare le stuccature e l'intonaco dell'interno; la pavimentazione ottocentesca venne poi sostituita nel 1942 con una in lastre marmoree[1].
Nella seconda metà degli anni sessanta si procedette all'esecuzione dell'adeguamento liturgico secondo le usanze postconciliari mediante l'aggiunta dell'altare rivolto verso l'assemblea[1].
Nel 1989 la parrocchia entrò a far parte della neo-costituita zona pastorale di Gussago, come stabilito dal Direttorio diocesano per le zone pastorali, emanato il 14 aprile di quell'anno con decreto del vescovo Bruno Foresti[5].
Descrizione
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Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La facciata a capanna della chiesa, rivolta a occidente, è suddivisa da una cornice marcapiano aggettante in due registri, entrambi scanditi da quattro lesene: quello inferiore è caratterizzato centralmente dal portale d'ingresso con coronamento mistilineo, mentre quello superiore presenta una finestra ed è concluso dal timpano di forma triangolare[1].
Accanto alla parrocchiale si erge su un alto basamento a scarpa il campanile a pianta quadrata, costruito nel 1558 ed ampliato una prima volta nel 1582 e poi nuovamente nel biennio 1884-85; la cella presenta su ogni lato una monofora a tutto sesto ed è coronata dalla merlatura in stile guelfo[1].
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali i quattro affreschi raffiguranti rispettivamente l'Ingresso di Gesù a Gerusalemme, la Vergine in gloria tra i Santi, l'Immacolata e il Buon Pastore, eseguiti nel 1917 da Gaetano Cresseri[4], la pala con soggetto il Processo a Santo Stefano, eseguita da Camillo Pellegrini nel biennio 1583-84[4], e la statua della Vergine Maria, realizzata nel 1939 dal bresciano Poisa[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Ome>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 gennaio 2025.
- ^ BeWeB.
- ^ OME PARROCCHIA DI S. STEFANO, su diocesi.brescia.it. URL consultato il 29 gennaio 2025.
- ^ a b c d e f OME, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 29 gennaio 2025.
- ^ a b c Parrocchia di Santo Stefano, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 gennaio 2025.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santo Stefano Protomartire
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Santo Stefano (Ome), su orarimesse.it. URL consultato il 29 gennaio 2025.
- Chiesa di Santo Stefano Protomartire, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Chiesa di Santo Stefano Protomartire, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.