Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Gerusalemme)

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Santa Maria dello Spasimo
Entrata della chiesa
StatoBandiera d'Israele Israele
Bandiera della Palestina Palestina[1]
DistrettoDistretto di Gerusalemme
LocalitàGerusalemme
Indirizzoויה דולורוזה
Coordinate31°46′47.72″N 35°13′56.68″E / 31.779921°N 35.232411°E31.779921; 35.232411
ReligioneCattolica di rito armeno
TitolareMaria Addolorata
Esarcato patriarcale Gerusalemme e Amman
Consacrazione1881
Stile architettoniconeoromanico
Completamento1881

La chiesa di Santa Maria dello Spasimo (in ebraico כנסיית גבירתנו הדואבת?) è una chiesa armena cattolica costruita nel 1881 e situata nel quartiere musulmano della Città Vecchia di Gerusalemme. Si trova fra la terza e la quarta stazione della Via Dolorosa. È la chiesa principale dell'esarcato patriarcale di Gerusalemme e Amman della Chiesa armeno-cattolica. Nella struttura adiacente si trova anche l'ospizio armeno di Gerusalemme.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa commemora l'incontro di Gesù con sua madre durante la Via Crucis. Nonostante i vangeli sinottici non ne parlino, secondo il vangelo di Giovanni Maria era presente nelle ore finali della vita di suo figlio; perciò la devozione popolare ha voluto supporre anche un incontro tra Gesù e Maria lungo il percorso verso il Calvario. Ne parla più estesamente il vangelo apocrifo di Nicodemo[2]. Nel luogo dove si pensa avvenne l'incontro tra Maria e suo figlio fu edificata una chiesa in età bizantina[2], forse Santa Sofia[3]. L'attuale chiesa fu costruita dalla comunità armena sulle rovine del precedente edificio nel 1881[3].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

In greco "spasmòs" significa "agitazione forte, convulsione"[2] e quindi può fare riferimento all'agitazione di Maria nel vedere Gesù portare la croce. Secondo un'altra interpretazione il nome è frutto di una deformazione del vocabolo greco "aspasmòs" che significa "saluto, abbraccio"[2].

L'interno[modifica | modifica wikitesto]

Nella cripta, è presente un ampio mosaico risalente a prima del VII secolo[4]. Al centro dell'opera è rappresentato un paio di sandali dove si narra che Maria stesse[3][2]. Più probabilmente rappresentano il luogo in cui dovevano essere lasciate le calzature prima di entrare nell'edificio[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gerusalemme Est è amministrata de facto da Israele nonostante la maggioranza degli Stati dell'ONU non la riconosca come appartenente a tale Stato.
  2. ^ a b c d e Chrupcala 2009, p. 141.
  3. ^ a b c Brooke 2020, p. 100.
  4. ^ GERUSALEMME, su treccani.it. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  5. ^ RESTAURO FACCIATA ESARCATO ARMENO CATTOLICO VIA DOLOROSA III-IV STAZIONE, GERUSALEMME, su fondazionesantina.org, 21 marzo 2021. URL consultato il 20 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lesław Daniel Chrupcała, Gerusalemme città della speranza, 2009, ISBN 9788862400732.
  • (EN) Steven Brooke, Views of Jerusalem and the Holy Land, 2020, ISBN 9780980121261.

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