Chiesa di Sant'Antonino (Lucinasco)

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Chiesa di Sant'Antonino
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàLucinasco
IndirizzoPiazza Sant'Antonio, Lucinasco (IM)
Coordinate43°58′06.2″N 7°57′48.71″E / 43.968389°N 7.963531°E43.968389; 7.963531
Religionecattolica di rito romano
TitolareStefano e Antonino di Apamea
Diocesi Albenga-Imperia
Inizio costruzioneante 1245
Completamento1721

La chiesa di Sant'Antonino è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Lucinasco, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia dei santi Antonino e Stefano della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio religioso è menzionato per la prima volta in una pergamena datata al maggio 1245[1] ed è probabile che fino al XVII secolo[1] la sua funzione fu relegata a semplice oratorio per la presenza della coeva chiesa parrocchiale di Santo Stefano, quest'ultima ubicata al di fuori del borgo storico. Solamente in un documento del 1613[1] la chiesa di Sant'Antonino compare con il rango di parrocchiale di Lucinasco, nonostante già dalla metà del XVI secolo[1] vi si esercitasse la cura d'anime e la presenza di un fonte battesimale.

Probabilmente sottoposta ad un radicale intervento di ristrutturazione nel corso del Cinquecento[1], la chiesa era consta da una cappella intitolata al Santissimo Rosario e un'altra dedicata all'Annunziata, quest'ultima edificata da Lazzaro Acquarone nei primi anni del Seicento; altre cappelle erano intitolate a san Giovanni Battista, a san Sebastiano e a san Gerolamo[1].

Con l'accrescere della popolazione si rese necessaria la demolizione del primario edificio di culto e la conseguente ricostruzione in forme più ampie: il 15 settembre 1688 si pose la prima pietra dei lavori[1]. Progettata probabilmente dall'architetto Antonio Maria Ricca[1], la nuova chiesa, che vagamente nelle forme ricorda il santuario della Madonnetta di Genova[1], fu fondata sul profilo ellittico dell'interno coperto da un'unica volta; tuttavia, non è stata mai esclusa la paternità dell'opera pure ad altri architetti del luogo come, ad esempio, Giacomo Barnao[1] che operò a Lucinasco negli anni della ricostruzione dell'edificio. L'opera si concluse nel 1721[1]. Opere artistiche e oggetti sacri trovarono collocazione nelle nuove sei cappelle laterali mentre l'altare maggiore fu scolpito ex novo da Domenico Stella con la collaborazione artistica di Gio Andrea Casella e Domenico Sertorio tra il 1758 e il 1760[1].

Alla seconda metà del XVIII secolo[1] risale la collocazione del primo organo, poi sostituito tra il 1829 e il 1830[1] da uno strumento più moderno del genovese Stupino e ancora, nel 1904[1], da quello realizzato dai Cavalli. Furono gli artisti locali Lorenzo Acquarone e Domenico Davigo[1] a decorare le nicchie stuccate poste ai lati dell'altare maggiore, mentre l'emiliano Dante Freddi e il piemontese Piero Dalle Ceste portarono tra il 1967 e il 1968[1] a compimento la decorazione interna della chiesa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.

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