Chiesa di Sant'Anna la Misericordia

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Coordinate: 38°06′55″N 13°21′55″E / 38.115278°N 13.365278°E38.115278; 13.365278
Chiesa di Sant'Anna la Misericordia
Facciata della chiesa di Sant'Anna
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Località Palermo
Coordinate38°06′55.2″N 13°21′54.5″E / 38.115333°N 13.365139°E38.115333; 13.365139{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
ReligioneCattolica
DiocesiArcidiocesi di Palermo
Consacrazione1639
ArchitettoMariano Smiriglio
Stile architettonicoBarocco
Inizio costruzione1606
Completamento1632
Sito webwww.chiesasantannator.it/

La chiesa di Sant'Anna la Misericordia è una chiesa di Palermo, sita nell'area dell'antico mercato dei Lattarini e costruita in stile barocco.

Storia

Tra il 1594 ed il 1596, nei pressi delle rovine del Palazzo dei Vespri, fu costruita una piccola chiesa consacrata alla Madonna della Misericordia e gestita dal terzo ordine regolare francescano. L'edificio, che occupava lo spazio ora corrispondente al transetto della chiesa di Sant'Anna, custodiva un affresco, attribuito al pittore quattrocentesco Tommaso De Vigilia e raffigurante la Pietà. Poiché la chiesa si rivelò troppo angusta e inadatta alle esigenze dei fedeli, fu deciso di ingrandirla con l'aiuto delle autorità e il sostegno dei nobili e dei semplici credenti.

Il progetto architettonico dell'edificio fu affidato all'architetto senatoriale Mariano Smiriglio. La posa della prima pietra venne posta il 26 ottobre 1606 e i lavori di costruzione si conclusero nel 1632. La chiesa fu consacrata il 13 novembre 1639 dal monsignore Francesco Traina. In onore di Sant'Anna, co-patrona della città, la chiesa divenne nota come "chiesa di Sant'Anna".[1] L'attuale facciata, basata su schemi stilistici del barocco romano, fu realizzata attorno al 1736 su progetto dell'architetto Giovanni Biagio Amico, nel corso di un restauro divenuto necessario a causa del terremoto del 1726. Come conseguenza di un nuovo sisma, che colpì la città nel 1823, crollò la volta e furono quindi avviati nuovi lavori di restauro.

Con la soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose (1866) decisa dal nuovo Regno d'Italia, la chiesa e l'adiacente convento furono incamerati dallo Stato. Per diversi anni la chiesa fu utilizzata come granaio. Negli anni venti del novecento, in prossimità della stipula dei Patti Lateranensi, l'edificio fu dato nuovamente in custodia ai frati, i quali tornarono in possesso anche di una parte dell'ex convento. L'8 dicembre 1961 la chiesa fu elevata a parrocchia dall'arcivescovo di Palermo Ernesto Ruffini.[2] Nel corso degli anni, la struttura subì i gravi danni causati dai terremoti del 1940, del 1968 e del 2002.

Architettura e arte

Altorilievo raffigurante la "Pietà" di Lorenzo Marabitti (1778-1784)

La facciata ideata da Giovanni Biagio Amico possiede un tratto sinuoso, caratterizzato da curvature e rientranze. Le decorazioni scultoree che impreziosiscono il prospetto furono disegnate da Giacomo Serpotta e realizzate dagli scultori Gioacchino Vitagliano, Giacomo Pennino e Lorenzo Marabitti. In particolare, quest'ultimo fu autore dell'altorilievo della Pietà posto sul portale principale. Le statue delle nicchie raffigurano i santi Giuseppe, Elisabetta, Anna e Gioacchino.[3] Le due statue in alto rappresentano invece i santi Luigi IX di Francia e Antonio di Padova.

L'interno della chiesa è caratterizzato da elementi di stampo tardo-rinascimentale. La struttura è suddivisa in tre navate divise da colonne di marmo grigio e archi. Il presbiterio è di forma rettangolare. La cupola non fu mai realizzata, ma è presente un dipinto su legno che ne simula l'esistenza. Tra le opere d'arte che arricchiscono la chiesa si segnalano l'affresco della "Pietà" di Tommaso de Vigilia, quello di Vito D'Anna relativo all'"Ascensione di Gesù", i dipinti di Filippo Tancredi, Elia Intergugliemi e del fiammingo Guglielmo Walsgart (autore del dipinto dell'"Immacolata Concezione"). Da sottolineare anche l'esistenza di una pregiata statua lignea, realizzata da Baldassare Pampillonia, raffigurante "San Giuseppe e Gesù bambino".

Il terremoto del 2002 ha reso la chiesa inagibile per cinque anni. L'ex convento di Sant'Anna ospita attualmente la Galleria d'arte moderna Sant'Anna.

Note

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