Chiesa di Sant'Alfonso all'Esquilino

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Chiesa di Sant'Alfonso Maria de Liguori
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°53′44.7″N 12°30′01.58″E / 41.89575°N 12.50044°E41.89575; 12.50044
Religionecattolica di rito romano
TitolareAlfonso Maria de' Liguori
OrdineCongregazione del Santissimo Redentore
Diocesi Roma
ArchitettoGeorge J. Wigley
Stile architettoniconeogotico
Inizio costruzione1855
Completamento1859
Sito webwww.perpetuosoccorso.it/

La chiesa di Sant'Alfonso all'Esquilino è un luogo di culto cattolico di Roma con titolo di rettoria, situato in via Merulana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa fu costruita tra il 1855 e il 1859 su progetto dell'architetto scozzese George Wigley. Essa è uno dei rari esempi di stile neogotico a Roma. L'Armellini ne dà un giudizio negativo: “L'architettura della chiesa è piuttosto ostrogotica che gotica” (op. cit., p. 813). È una delle ultime chiese della Roma pontificia, e benché consacrata al Santissimo Redentore, essa è conosciuta come chiesa di Sant'Alfonso fondatore dei Redentoristi, a cui appartiene assieme a tutto il complesso annesso.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata, in mattoni e travertino, a cui si accede dopo un'ampia scalinata, si presenta con portico, su cui si aprono tre porte; nel timpano della porta centrale vi è un mosaico policromo raffigurante la Vergine del perpetuo soccorso tra angeli, e sulla cuspide del timpano la statua del Redentore in marmo di Carrara. La facciata è ulteriormente abbellita da un rosone.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa si presenta a tre navate, arricchite da marmi policromi, con sei cappelle laterali per lato. Le decorazioni interne risalgono alla fine dell'Ottocento, e sono opera del pittore bavarese e fratello dei Redentoristi Max Schmalzl (1850-1930). L'abside è coronata da un mosaico, posto in opera nel 1964, raffigurante il Redentore in trono tra la Vergine Maria e San Giuseppe. All'altare maggiore è conservata un'icona di origine cretese del XIV secolo raffigurante la Madre del Perpetuo Soccorso, donata ai Redentoristi da Pio IX nel 1866.

Organo a canne[modifica | modifica wikitesto]

Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne della chiesa; questo, che ingloba parte del materiale fonico di uno strumento precedente, realizzato da Charles Anneessens nel 1898, è stato costruito nel 1932 dalla ditta Tamburini e dalla stessa restaurato nel 1982. L'intero corpo fonico è collocato all'interno della cassa lignea monumentale originaria in stile neogotico, realizzata su progetto dell'architetto tedesco Maximilian Schmalzl.

L'organo ha due tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 32. È a trasmissione elettrica.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, 1891, p. 813
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma, Milano, Newton & Compton Editori, 2000, p. 22
  • Claudia Cerchiai, Rione XV Esquilino, in AA.VV, I rioni di Roma, Milano, Newton & Compton Editori, 2000, Vol. III, pp. 968–1014
  • Graziano Fronzuto, Organi di Roma. Guida pratica orientativa agli organi storici e moderni, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2007, pp. 20–21. ISBN 978-88-222-5674-4

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