Chiesa di San Salvatore a Galliano

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Chiesa di San Salvatore a Galliano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàCampagnatico
Coordinate42°52′23″N 11°17′31″E / 42.873056°N 11.291944°E42.873056; 11.291944
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Grosseto

La chiesa di San Salvatore a Galliano era un edificio religioso situato nel territorio comunale di Campagnatico. La sua ubicazione era presso la località rurale di Case Gagliani, a sud-est del centro di Campagnatico e ad est della Pieve Vecchia, non lontano dalla sponda destra del fiume Ombrone, nel luogo in cui attualmente sorge un complesso rurale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Di origini altomedievali, la chiesa è citata in una serie di documenti risalenti al X secolo, epoca in cui risultava alle dipendenze dell'abbazia di San Salvatore al Monte Amiata, presso Abbadia San Salvatore. L'edificio religioso, intitolato anch'esso a San Salvatore in memoria dell'abbazia a cui apparteneva, è citato anche in documenti di epoche successive. La piena funzionalità del luogo di culto si è protratta almeno fino a quasi tutto il periodo medievale, risultando ancora presente alla fine del XII secolo e nel corso del Duecento. Non risulta ancora chiara l'epoca in cui la chiesa venne abbandonata o dismessa, potendo ipotizzarsi soltanto un intervallo temporale tra il tardo Medioevo e gli inizi del periodo rinascimentale. In seguito al suo abbandono, l'edificio religioso andò incontro ad un lento ma inarrestabile degrado che lo ha portato fino alla sua definitiva scomparsa.

Stato attuale[modifica | modifica wikitesto]

Della chiesa di San Salvatore a Galliano sono state perse completamente tutte le tracce, anche se risulta facilmente identificabile il luogo in cui sorgeva grazie al toponimo e ai numerosi documenti storici, tra i quali anche alcune mappe.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulia Marrucchi, Chiese medievali della Maremma grossetana. Architettura e decorazione religiosa tra la Val di Farma e i Monti dell'Uccellina, Empoli, Editori dell'Acero, 1998, p. 154, ISBN 88-86975-20-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]