Chiesa di San Pietro (Zuri)
Chiesa di San Pietro | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Località | Ghilarza |
Indirizzo | via Galliano 10, frazione di Zuri |
Coordinate | 40°07′14.95″N 8°52′35.1″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | San Pietro |
Diocesi | Alghero-Bosa |
Consacrazione | 1291 |
Architetto | Anselmo da Como |
Stile architettonico | romanico lombardo con elementi gotici |
La chiesa di San Pietro apostolo di Zuri, frazione di Ghilarza in provincia di Oristano, è un luogo di culto cattolico del XIII secolo, in stile romanico lombardo con elementi gotici.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa fu costruita per volontà del judike di Arborea Mariano II, nella persona di sua madre la badessa Sardigna de Lacon;[1] progettata e costruita dall'architetto Anselmo da Como, il cui nome è riportato su un'epigrafe in facciata. Nella stessa epigrafe, oltre al nome dell'architetto, è riportata anche la data della consacrazione della chiesa (1291). Originariamente la chiesa si trovava nel fondo valle, ma nel 1923, a causa della costruzione del bacino artificiale del Tirso, fu smontata e ricostruita su un'altura dove si trova attualmente. La chiesa appartiene alla diocesi di Alghero-Bosa.
La chiesa è a navata unica e termina con un'abside semiesagonale con tre arcate poggianti su colonnine che fu realizzata, in sostituzione di quella preesistente, probabilmente nella prima metà del XIV secolo. La parte superiore della facciata è ricostruita, in seguito ad un crollo avvenuto nel XVI secolo. Sempre nella facciata si dispongono degli elementi scultorei di ottima qualità, si può osservare la scena biblica di Daniele nella fossa dei leoni. Si ritiene inoltre che vi sia rappresentata la più antica raffigurazione del ballo sardo, ma è più appropriato dedurre che si tratti di scene di pellegrini in cammino. L'interno dell'edificio è molto semplice.
La chiesa è stata oggetto, tra il maggio del 2010 e il maggio del 2012, di un importante progetto di ricerca dove un'innovativa procedura sistematica termovalutativa, messa a punto dal Gianluca Cuozzo dell'Università di Cagliari, basata su codici e classi da attribuire in funzione al degrado e alla priorità di intervento di restauro rilevati, ha consentito diagnosticare lo stato attuale di conservazione e di predire la propensione al degrado su base oggettiva, stabilendo l'esatto contesto tecnico che ha provocato lo stato di deterioramento e individuando strategie di contrasto per l'attuazione di un ripristino mirato.
Nel 2010 la chiesa è stata oggetto di studio e ricerca da parte del Dipartimento di Scienze della Terra di Cagliari (prof. Stefano Columbu) con specifico rilievo digitale operato con 3D Laser Scanner da parte del Dipartimento di Architettura (al tempo Facoltà di Architettura) di Firenze (a cura di Giorgio Verdiani). Successivamente i dati raccolti sono stati elaborati nell'ambito della tesi di Marco Cannea. I dati prodotti sono stati infine integrati nel progetto “The Romanesque and the territory. Construction materials of the “Sardegna giudicale”: new approaches for the valorisation, protection and restoration” finanziato dalla Regione Sardegna 2012-2015.
Galleria d'immagini
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Campanile della chiesa
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Particolare del campanile a vela
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Particolare del portale maggiore (si possono Individuare la committente Sardigna de Lacon prostrata al suolo, la Madonna col Bambino, e il santo titolare della chiesa san Pietro, dalle chiavi appese alla veste)
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Particolare dell'abside
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Particolare di un rosone
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Semicapitello della pilastrata posteriore destra. Pellegrini che si tengono per mano (secondo alcuni è la più antica raffigurazione del ballo sardo)
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Interno verso l'abside
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Interno verso la controfacciata
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberto Coroneo e Renata Serra, Sardegna Preromanica e Romanica, S.Egidio alla Vibrata, D'Auria Industrie Grafiche S.p.A., 2004, p. 233.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Martini, Iscrizioni di Zuri, in Bullettino Archeologico Sardo, III, 1857, pp. 171–175.
- Carlo Aru, San Pietro di Zuri, Reggio Emilia 1926 ristampa anastatica, Ghilarza (OR) 2006.
- Raffaello Delogu, L'architettura del Medioevo in Sardegna, Roma 1953, ristampa anastatica, Sassari 1992.
- Roberto Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell'arte in Sardegna”, Nuoro 1993.
- Giorgio Farris, I cammini medioevali della fede nelle curatorie dell'alto oristanese, in Quaderni Oristanesi n. 43/44, pp. 3/32, dicembre 1999.
- Roberto Coroneo, Renata Serra Sardegna Preromanica e Romanica, collana "Patrimonio Artistico Italiano", Milano 2004.
- Anna Luisa Sanna, San Pietro di Zuri. Una chiesa romanica del giudicato di Arborea, Ghilarza (OR) 2008.
- Antonello Piras, Zuri. Le vicende storiche di un antico villaggio del Guilcier, in Sardegna Mediterranea, ottobre 2014, Anno XVIII, n. 2, pp. 61–66.
- Carlo Pùlisci, Vero o falso. L'anastilosi. Un caso nella Sardegna degli anni Venti, in Arte tra vero e falso, atti delle giornate di studio, Padova, 7-8 giugno 2010, a cura di C. Costa, V. Valente e M. Vinco, Padova 2014, pp. 93-101. https://www.academia.edu/10759876/Vero_o_Falso_Lanastilosi._Un_caso_nella_Sardegna_degli_anni_Venti_in_Arte_tra_Vero_e_Falso_atti_delle_giornate_di_studio_Padova_7-8_giugno_2010_a_cura_di_C._Costa_V._Valente_e_M._Vinco_Cleup_Padova_2014_pp._93-101
- Giovanni Deriu, Salvatore Chessa, Zuri Antica: una villa sepolta nel Lago Omodeo, in "Almanacco Gallurese", 2014-2015, pp. 222–31. https://www.academia.edu/7735225/Giovanni_Deriu_-_Salvatore_Chessa_Zuri_Antica_una_villa_sepolta_nel_Lago_Omodeo_in_Almanacco_gallurese_2014-2015_pp._222-31_Tabelle_e_Bibliografia
- Paolo Ferrante, La figura eccezionale di Sardinia de Lacon nella decorazione scultorea della chiesa di San Pietro di Zuri a Ghilarza, in Chronica Mundi, n. 16/17, 2022-2023, pp.65-97.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Pietro
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Pietro di Zuri, su comune.ghilarza.or.it, Comune di Ghilarza.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 138597354 · LCCN (EN) n2007072534 |
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