Chiesa di San Michele Arcangelo (Pistoia)

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Chiesa di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Michele Arcangelo a Piazza
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPistoia
IndirizzoVia Carlo Forlanini, 11
Coordinate43°58′21.18″N 10°52′46.16″E / 43.97255°N 10.87949°E43.97255; 10.87949
Religionecattolica
TitolareSan Michele Arcangelo
Diocesi Pistoia

La chiesa di San Michele Arcangelo a Piazza si trova nella frazione di Piazza a circa 4.5 km a nord ovest di Pistoia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente il Castello di Piazza nasce sull'antico itinerario che dalle porte di Pistoia si dirigeva verso la montagna pistoiese e che viene ripercorso in parte dalla via vecchia montanina. Anche il toponimo Piazza è probabilmente legato alla viabilità ivi presente, come antico diverticolo verso la località di Igno. Molta della toponomastica locale ha origine nei prediali romani. Con l'apertura della Strada Regia Modenese vi è stato un incremento di attività e la nascita di nuovi nuclei abitati lungo la nuova arteria.

La più antica menzione della chiesa risulta essere in una cartula offertionis del 24 giugno 940 a favore della canonica di San Zenone che riporta il toponimo S. Angeli qui dicitur Plaza in loco Vincio[1]. Nella stessa località donò altri beni alla chiesa di San Zenone il conte Teudicius[2].

Nel XIII secolo "Sant'Angelo in Plaza" dava il nome ad un comune rurale del districtus pistoiese[3] e la ecclesia Sancti Michaelis de Piazza è riportata negli elenchi delle decime come dipendente dalla pieve di Brandeglio. A questa stessa contrada e chiesa di Sant'Angelo in Piazza si rifà un istrumento scritto in Pistoia il 10 ottobre 1243 riguardante la vendita di due case con terre poste a Sant'Angelo in Piazza[4]. Nel secolo XVI la chiesa è registrata nei verbali delle visite pastorali con il titolo di San Michele[5], o con la variante Sant'Angioli[6].

La chiesa negli anni '50

Nei secoli XVI e XVII dipendeva dalla chiesa cittadina di Santa Maria Maggiore, o Cavaliera, al cui rettore era demandato il patronato[7]. Nel 1768 fu addossata al primitivo corpo di fabbrica una cappella, in parte corrispondente all'attuale sacrestia, per le compagnie di S. Agapito Martire (fondata nel 1721) e del Rosario. Nel 1790 il vescovo Ricci, a sue spese, fece parzialmente demolire il muro fra i due ambienti, ma i lavori non furono ultimati e la chiesa cadde in tali condizioni di degrado, che nel 1846 il parroco Pierucci decise di non restaurarla, ma di ricostruirla ex novo[8]. Fu cambiato l'orientamento demolendo l'antica abside, ampliata verso sud ed ovest così da prospettare non più sugli stretti vicoli del borgo, ma verso una piazza-terrazza affacciata sulla vallata. Furono riadattati, sul lato destro, la torre campanaria e, a sinistra, il settecentesco corpo di fabbrica a due piani della canonica. Nel 1848 venne riconsacrata e nel 1853 dotata di organo con relativa cantoria lignea. L'interno è a navata unica, con abside terminale, coperta con volta a botte, mentre una campata a crociera sottolinea la presenza dei due altari laterali in pietra (datati 1757 e 1775), provenienti dall'edificio precedente, così come la tela con la Madonna del Rosario (1629) di I. Confortini ed il pulpito a balcone in legno laccato e dorato del secolo XVIII. Negli anni trenta, oltre alla realizzazione del nuovo altare maggiore e della balaustra, si attuò una nuova tinteggiatura in chiave purista: con gli ordini architettonici in grigio (prima a stucco imitante marmi policromi) su fondo bianco. Dai caratteri stilistici settecenteschi si passò ad un assetto decisamente neoclassico, tuttora evidente. Nel 1954-'55 sono stati attuati ulteriori interventi: sostituito il pavimento in cotto con l'attuale a riquadri marmorei, chiuse le due finestrelle nell'abside ed eliminata la cantoria sopra l'ingresso spostando l'organo nel presbiterio e rimodellando la facciata (chiuse due finestre e aperto un occhio centrale).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa di San Michele Arcangelo a Piazza
La canonica

Dell'antica pieve rimangono tracce nei muri a nord dell'edificio, di fianco al campanile. Conserva sugli altari laterali due dipinti seicenteschi, di cui uno raffigura San Michele Arcangelo e l'altro è un'interessante opera del pittore fiorentino Jacopo Confortini, firmata e datata 1629, che rappresenta la Madonna del Rosario. Dalla piazzetta di fronte alla chiesa si gode di una spettacolare vista sulla pianura pistoiese-fiorentina e, nelle limpide giornate autunnali, è possibile scorgere la fiorentina cupola del Brunelleschi nonché il centro cittadino di Pistoia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regesta Chartarum Pistoriensium, Alto Medioevo pag. 48
  2. ^ Regesta Chartarum Pistoriensium, Alto Medioevo pag. 52
  3. ^ Liber Focorum, C, XIX
  4. ^ Arch. Dipl. Fior. Carte dell'Opera di S. Jacopo di Pistoja
  5. ^ Visita 1504, c. 214r
  6. ^ Visita 1555, c. 9
  7. ^ AVP, I, B, Visitatio episcopi Lactantii, fasc. 3, 1579, c. 22v; Chiese 1699, c. 20r
  8. ^ AVP, I, Varie, 8, 5

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Natale Rauty, Storia di Pistoia. Dall'alto Medioevo all'età precomunale. 406-1105, Firenze, Le Monnier, 1988, pp. 422. ISBN 8800855423
  • Natale Rauty, Schede Storiche delle parrocchie della diocesi di Pistoia, Cancelleria Vescovile 1986.
  • Adriana Tozzi, La parrocchia di Piazza negli anni 1750-1800, tesi di Laurea anno 1981-82, Università degli studi di Firenze - Facoltà di Magistero.
  • Alberto Mazzanti, Brandeglio: la pieve, le sue chiese, la villa dei vescovi. Note storiche. Pistoia, Tip. Grazzini, 1924.
  • Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana
  • AAVV, Regesto delle chiese italiane vol. I, Di Baio Editore, Pistoia, 1996

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