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Chiesa di San Giovanni Grisostomo

Coordinate: 45°26′20.98″N 12°20′14.14″E
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Santuario di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Crisostomo
La chiesa e il Campo
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°26′20.98″N 12°20′14.14″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna delle Grazie
Patriarcato Venezia
ArchitettoMauro Codussi
Stile architettonicorinascimentale
Inizio costruzione1495
Completamento1525
Sito webnon disponibile

San Giovanni Crisostomo (Grisostomo) è un santuario di Venezia, situato nel sestiere di Cannaregio, lungo la calle che collega la Strada Nova con Campo San Bortolomio.

Questa piccola chiesa fu costruita nell'XI secolo in una zona di Venezia già allora molto ricca, come ora. La facciata guarda verso la calle principale mentre le due pareti si affacciano su altrettanti campielli.

Il primo campanile si trovava di fronte, oltre la calle.

Nel 1475 la chiesa andò distrutta, non si sa se in parte o completamente, in un incendio che coinvolse la zona, bruciando anche molte case fra cui quella di Marco Polo che si trovava nella corte del Milion, nelle immediate vicinanze.

Nel 1488 papa Innocenzo VIII concesse un'indulgenza dei peccati a chiunque avesse contribuito economicamente alla sua ricostruzione.

I lavori iniziarono nel 1495 su progetto di Mauro Codussi, che però morì nel 1504 e non vide la fine dei lavori. Venne finita attorno al 1525 ma già nel 1531 iniziarono i lavori voluti dal Senato veneziano per allargare la calle di fronte. Nel 1590 venne ultimato il campanile attuale.

Il 26 febbraio 1918 subì un danneggiamento della facciata a causa dei bombardamenti austriaci.

La sua pianta è a croce greca, regolare, con due navate che si incrociano perfettamente e con i classici quattro pilastri che sorreggono le arcate sulle quali poggia la cupola emisferica.

L'opera più importante è senz'altro la pala dell'altare di Giovanni Bellini, del 1513, con i Santi Cristoforo, Girolamo e Ludovico di Tolosa, commissionata da Giorgio Diletti il 13 luglio 1494 nel suo testamento. È un'allegoria della Chiesa: san Girolamo, il Dottore della Chiesa intellettuale, si trova più vicino a Dio quale suprema congiunzione tra vita liturgica attiva e contemplativa; san Ludovico di Tolosa, il nobile che lasciò tutto per farsi francescano, simboleggia invece l'estrema contemplazione e san Cristoforo l'azione. Questa è considerata l'ultima opera di Giovanni Bellini ormai ultraottantenne.

Importante anche una tela di Sebastiano del Piombo, voluta, da testamento, da Caterina Contarini e Nicolò Morosini, e mostra un San Giovanni Crisostomo molto umile e umano.

Sulle pareti si possono ammirare la Traslazione del corpo di san Giovanni Grisostomo di Zaccaria Facchinetti, 1610, e San Giovanni Grisostomo ordinato vescovo di Alvise Dal Friso.

Infine la pala marmorea di Tullio Lombardo Incoronazione della Vergine fra gli Apostoli, voluta dalla famiglia Bernabò de Catenariis di Montepulciano.

Sull'unico soffitto piano, nel braccio davanti al presbiterio, sono disposti nove comparti di varie dimensioni nei quali si trova il Santo Padre tra putti e Cherubini di Giuseppe Diamantini.

L'organo attualmente presente è uno strumento a trasmissione elettro-pneumatica, costruito dalla ditta Tamburini di Crema tra il 1943 e il 1949. Lo strumento è composto da due manuali di 61 tasti ciascuno e da una pedaliera concavo-radiale di 32 note. La costruzione potrebbe essere stata realizzata sulle basi di un organo più antico, successivamente distrutto, del quale si conservano ancora alcune canne e la cantoria.

Negli anni 1980-1981 sono stati eseguiti interventi di ampliamento, con l'aggiunta di alcuni registri, e la trasmissione è stata convertita da meccanica a elettro-pneumatica, adeguandola così agli standard tecnici dell'epoca.

Dopo un lungo periodo di abbandono e inattività, tra aprile e settembre 2025 l'organo è stato sottoposto ad un intervento di manutenzione e pulitura.

  • Costruttore: Ditta "Tamburini"
  • Anno: 1943-1949
  • Restauri/modifiche: Ditta "Fratelli Ferrari" (1980-1981,ampliamento), Ditta "Tamburini" (anni '90), Pasquale Ferrari (2025, revisione)
  • Registri: 20 (+ accessori delle unioni e tremolo)
  • Canne: 1200 circa
  • Trasmissione: elettro-pneumatica
  • Consolle: mobile indipendente
  • Tastiere: 2 di 61 note (Do1-Do6)
  • Pedaliera: concavo-radiale di 32 note (Do1-Sol3)
  • Collocazione: in corpo unico, sulla cantoria in controfacciata
I - Grand'Organo
Principale 8'
Ottava 4'
XV 2'
Ripieno 4 file
Dulciana 8'
Unda maris 8'
II - Recitativo/Espressivo
Bordone 8'
Viola da gamba 8'
Flauto a cuspide 4'
Flauto in XII 2.2/3'
Principale 4'
Ottava 2'
Ripieno 2 file
Voce celeste 8'
Coro viole 8'
Oboe 8'
Tremolo
Pedale
Subbasso 16'
Bordone 8'
Flauto 4'
Flautino 2'
  • Marcello Brusegan, Le chiese di Venezia, Ed. Newton Compton, 2008.

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