Pieve di San Giovanni Battista in Jerusalem

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Pieve di San Giovanni Battista in Jerusalem
La facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàSan Donnino (Certaldo)
Coordinate43°32′24.08″N 11°07′27.05″E / 43.540022°N 11.124181°E43.540022; 11.124181
Religionecattolica
TitolareGiovanni Battista
Arcidiocesi Firenze
CompletamentoXVI secolo

La pieve di San Giovanni Battista in Jerusalem si trova a San Donnino, località nel comune di Certaldo, in provincia di Firenze.

È ubicata lungo la strada che dalla Cappella di San Michele a Semifonte scende verso il fondovalle.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Semifonte.

Il titolo San Giovanni in Battista in Jerusalem le deriva dalla primitiva chiesa (la cosiddetta pieve vecchia) che sorse nei pressi.

Bottega di Bernardino Poccetti, Circoncisione, Certaldo, Museo di arte sacra

La prima testimonianza scritta su questo edificio si trova in un documento datato 10 agosto 998. In quella data il marchese Ugo di Toscana effettuò una cospicua donazione in favore della Badia di Martùri e tra i beni donati figura anche la plebem di San Hierusalem.

La vita della pieve è sempre stata strettamente legata alle vicende della vicina città di Semifonte, castello fondato dai conti Alberti alla fine degli anni '70 del XII secolo. Non è certo se la pieve fosse inserita all'interno delle mura della città o se fosse all'esterno. La totale distruzione di Semifonte avvenne nel 1202 e nell'atto di resa redatto il 7 aprile di quell'anno figurano 28 uomini della parrocchia di san Jerusalem.

Nel corso del XIII secolo la pieve mantenne intatta la sua solidità economica. Alla data 11 giugno 1240 risulta che il pievano Ranieri vantava dei crediti e nel 1260 il rettore della pieve si impegnò a raccogliere 24 staia di grano per il mantenimento dell'esercito fiorentino. Nel corso dello stesso secolo alla chiesa facevano capo 12 chiese suffraganee che erano amministrate dai componenti del capitolo dei canonici.

A cavallo tra il XIII e XIV secolo la situazione economica peggiorò come risulta dalla decime pagate in quel periodo, tutte intorno alle 6 lire, ma non peggiorò la situazione istituzionale: alla data 16 aprile 1300 risulta che presso la pieve venne rogato un atto notarile; il 13 novembre 1312 presso il poggio di Semifonte si ritrovarono degli uomini del suo popolo insieme ad altri del vicino popolo di San Niccolò per giurare fedeltà all'imperatore Arrigo VII in quel momento accampato a San Casciano in Val di Pesa; il 27 maggio 1331 il patronato della pieve passò dalla badia a Passignano alla badia a Settimo e nel 1343 entrò a far parte della podesteria di Certaldo.

Tra il XV e il XVI secolo la pieve venne abbandonata e in occasione della visita apostolica del 1568 il visitatore trovò che l'antica pieve, collocata sul poggio, fosse del tutto rovinata e decise fece trasferire la sede plebana nel sottostante oratorio dello spedale

Nel 1559 le venne annessa la chiesa di san Pietro a Petrognano e prima del 1735 quella di Megognano, in entrambi i casi soppresse a causa dello spopolamento delle campagne. Nel 1678 risulta già costruito l'edificio della compagnia e nel 1774 venne dotata di un nuovo organo.

Nel 1833 le chiese suffraganee erano ridotte a 7. Soppressa nel 1986, è stata annessa alla chiesa di Vico d'Elsa.

Opere già in loco[modifica | modifica wikitesto]

Puccio di Simone, Madonna col Bambino e santi, Certaldo, Museo di arte sacra, XIV secolo (1357?)

Piviere di San Donnino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma sopra il portale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Crocifisso di Petrognano, Certaldo, Museo di arte sacra, XIII secolo
  • Giovanni Lami, Sanctae Ecclesiae Florentinae monumenta, Firenze, Tipografia Salutati, 1758.
  • Giovanni Targioni Tozzetti, Relazioni d'alcuni viaggia fatti in diverse parti della toscana, Firenze, Stamperia Granducale, 1775.
  • Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana, Firenze, 1833-1846.
  • Luigi Santoni, Raccolta di notizie storiche riguardanti l'arcidiocesi di Firenze, Firenze, Tipografia Mazzoni, 1847.
  • Emanuele Repetti, Dizionario corografico-universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo stato italiano, Milano, Editore Civelli, 1855.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana Granducale, Firenze, Tipografia Polverini, 1857.
  • Cesare Paoli, Il Libro di Montaperti (MCCLX), Firenze, Viesseux, 1889.
  • Michele Cioni, Elenco di varie costruzioni monumentali in Valdelsa e notizie di pubblicazioni, Miscellanea Storica della Valdelsa, 1903.
  • Michele Cioni, La Valdelsa: guida storico-artistica, Firenze, Lumachi, 1911.
  • Pietro Guidi, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1274-1280, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1932.
  • Pietro Guidi, Martino Giusti, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1295-1304, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1942.
  • Italo Moretti, Renato Stopani, Chiese romaniche in Valdelsa, Firenze, Salimbeni, 1968.
  • Carlo Celso Calzolai, La Chiesa Fiorentina, Firenze, Tipografia Commerciale Fiorentina, 1970.
  • Renato Stopani, Il contado fiorentino nella seconda metà del Duecento, Firenze, Salimbeni, 1979.
  • AA. VV., Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1980.
  • Vittorio Cirri, Giulio Villani, La Chiesa Fiorentina. Storia Arte Vita pastorale, Firenze, LEF, 1993.
  • AA. VV., Chiese medievali della Valdelsa. I territori della via Francigena tra Firenze, Lucca e Volterra, Empoli, Editori dell'Acero, 1995, ISBN 88-86975-18-X.
  • Marco Frati, Chiesa romaniche della campagna fiorentina. Pievi, abbazie e chiese rurali tra l'Arno e il Chianti, Empoli, Editori dell'Acero, 1997, ISBN 88-86975-10-4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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