Chiesa di San Fiorenzo (Fiorenzuola d'Arda)

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Chiesa di San Fiorenzo
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàFiorenzuola d'Arda
Indirizzopiazza Fratelli Carlo e Giovanni Molinari ‒ Fiorenzuola D'arda (PC)
Coordinate44°55′40.79″N 9°54′39.33″E / 44.927998°N 9.910926°E44.927998; 9.910926
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Piacenza-Bobbio
Consacrazione1525
Stile architettonicogotico

La chiesa di San Fiorenzo è la collegiata di Fiorenzuola d'Arda ed è sede dell'omonima parrocchia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ebbe una lunga vicenda di edilizia. In epoca longobarda vi è la presenza del Monastero reale di Fiorenzuola, intitolato a San Fiorenzo di Orange, fondato dai monaci dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio[1] nel VII secolo, ai tempi dell'abate Attala. I diplomi dei re longobardi Ildebrando (744) e Rachis (746) confermavano il passaggio al vescovo di Piacenza del possesso dei monasteri regi e rurali di Fiorenzuola, Gravago e val di Tolla, e dei monasteri regi cittadini di San Tommaso e di San Siro; un rector li reggeva in nome del vescovo. Il monastero di Fiorenzuola è ancora documentato, come abbazia benedettina, sotto il titolo San Fiorenzo di Orange, nell'anno 830, in una declaratoria di giudici imperiali a favore di Cosma che ne era abate. Nel X secolo Fiorenzuola era sede di una Pieve, forse la chiesa di San Bonifacio del monastero soppresso, affidata al clero secolare; da essa dipendevano numerose chiese (dette suffraganee) tra le quali ricordiamo quelle di Alseno, di Baselicaduce, Lusurasco e Moronasco.

Navata centrale

Nel XIII secolo venne la collegiata fu ulteriormente riedificata sui resti della chiesa di San Bonifacio; vi furono successivi rimaneggiamenti fino agli ultimi restauri del 1933 promossi dall'arciprete Luigi Ferrari, che resse la parrocchia dal 1921 al 1964. Nell'archivio parrocchiale è conservato un atto notarile rogato nell'aprile 1273, in cui si dichiara che l'arciprete Alberto Pantanello, a nome del capitolo, cede a certo Xanto Milano e ai consoli del comune di Fiorenzuola una fascia di terreno larga quattro braccia e lunga trenta; in un'altra pergamena del 1294 risulta che i lavori per l'ampliamento della chiesa erano in corso. I documenti citati lasciano altresì intendere che si procedeva alla costruzione di una chiesa essendo la precedente o fatiscente o insufficiente per una popolazione in aumento.

Cripta

L'erezione della collegiata sarebbe iniziata tra il 1273 e il 1279; il 24 novembre 1303 il vescovo di Piacenza consacrò l'altare maggiore e l'altare della Beata Vergine (ora nella cappella detta della concezione nell'abside a destra del coro). La chiesa era stata rifatta per due terzi, dal presbiterio alla facciata, ma i lavori procedettero così lentamente che l'11 marzo 1479 il vescovo di Piacenza concedeva indulgenze a chi sovvenzionava con offerte l'ampliamento della chiesa. Fu lo stesso vescovo il 27 luglio 1485 a porre la prima pietra del Santuario completando così il tempio secondo il disegno originale. Il 15 ottobre 1525 si ebbe la consacrazione della chiesa da parte del vescovo Pietro Ricorda che suppliva al vescovo di Piacenza Catelano Trivulzio.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giacomo Coperchini sostiene che il monastero di San Paolo di Mezzano è stato fondato sempre nel VII secolo poco dopo quello di Bobbio, ai tempi dell’abate Attala, proprio in seguito alla diaspora di alcuni monaci di Bobbio che si sarebbero anche insediati presso i nascenti cenobi di Fiorenzuola, Gravago e val di Tolla (G. Coperchini, Quadro ecologico e interpretazione storica del territorio piacentino-bobiense, in «Bollettino storico piacentino», 83 (1988), pp. 253-270. - G. Coperchini, Il monastero di Mezzano nell’economia piacentina prima dell’indizione delle crociate, in «Archivio storico per le Province parmensi», s. IV, 48 (1996), pp. 167-187. - G. Coperchini, Le terre di San Colombano: la «valle, in qua situm est monasterium» (primo contributo), in «Archivum Bobiense», 22 (2000), pp. 291-304. - G. Coperchini, Le terre di San Colombano: la «valle, in qua situm est monasterium» ed il mo-nastero «Sancti Pauli de Mediana», in «Archivum Bobiense», 23 (2001), pp. 231-240.)
  2. ^ Rabitti, p.53.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dante Rabitti, Guida Storico-Artistica di Fiorenzuola d'Arda, Grafiche Malvezzi.
  • A. Bergamaschi, La Collegiata di Fiorenzuola d'Arda,"L' Idea", 1924

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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