Chiesa di San Cristoforo (Cogollo del Cengio)

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Chiesa di San Cristoforo
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCogollo del Cengio
Coordinate45°47′15.5″N 11°25′16.98″E / 45.787638°N 11.421384°E45.787638; 11.421384
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Cristoforo
Diocesi Padova
Consacrazione1978
Inizio costruzione1912

La chiesa di San Cristoforo è la parrocchiale di Cogollo del Cengio, in provincia di Vicenza e diocesi di Padova[1]; fa parte del vicariato di Caltrano[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di Cogollo è elencato tra i beni che furono donati nel 983 dal vescovo di Vicenza al monastero dei Santi Vito e Modesto; la chiesetta del paese era però compresa nella diocesi di Padova e dipendeva dalla pieve di Santa Maria di Caltrano[3].

In epoca medievale questo luogo di culto era dedicato non solo a San Cristoforo, ma anche a San Senesio; la venerazione per quest'ultimo fu portata dai monaci nonantolani, che in zona avevano dei possedimenti[3].

Nel XV secolo la chiesa fu interessata da un intervento di ampliamento e poi consacrata; il coro venne invece aggiunto più tardi, nel 1717[3].

La prima pietra della nuova parrocchiale fu posta nel 1912; l'edificio, la cui costruzione si era interrotta durante la prima guerra mondiale, venne benedetto il 10 luglio 1927 da monsignor Giuseppe Fulco, sebbene i lavori non fossero stati ancora del tutto completati[1], e poi consacrato nel 1978[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Il pronao

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a sudovest, è caratterizzata da un portichetto che si apre con tre archi a tutto sesto separati da semicolonne sorreggenti il frontone abbellito da un dipinto eseguito nel 2000 e presenta in alto il rosone[1].

Annessi alla parrocchiale sono i due campanili gemelli, abbelliti da paraste e da cornici marcapiano; le celle presentano su ogni lato una monofora[1]. Nelle loro celle sono presenti in totale 4 campane. Nel campanile di destra vi sono 3 campane in scala frigia di Fa3 (Fa3, Solb3, Lab3) elettrificate alla veronese, usate per richiamare i fedeli alle Messe. Nel campanile di sinistra è presente un campanone in Do3 (anch'esso elettrificato alla veronese) usato per gli Angelus.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica ampia navata, sulla quale si affacciano i modesti sfondamenti introdotti da archi a tutto sesto e le cui pareti sono scandite da semicolonne sorreggenti la trabeazione aggettante e modanata sopra la quale si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di cinque gradini e chiuso dall'abside semicircolare[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la statua lignea raffigurante la Madonna e il Bambino , intagliata nel Quattrocento[3], e la pala ritraente San Marco Evangelista, dipinta nel 1717 da Francesco Balante[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Chiesa di San Cristoforo <Cogollo del Cengio>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 4 agosto 2022.
  2. ^ Cogollo del Cengio S. Cristoforo, su diocesipadova.it. URL consultato il 4 accesso 2022.
  3. ^ a b c d e f S. Cristoforo - Cogollo Del Cengio, su parrocchiemap.it. URL consultato il 4 agosto 2022.

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