Chiesa di San Benedetto (Fabriano)
Chiesa di San Benedetto | |
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L'abside aperta sul retro-coro. | |
Stato | ![]() |
Regione | Marche |
Località | Fabriano |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | San Benedetto da Norcia |
Sito web | Sito ufficiale della Parrocchia |
Coordinate: 43°20′00.53″N 12°54′09.18″E / 43.33348°N 12.90255°E
La chiesa di San Bendetto è una chiesa parrocchiale di Fabriano AN, Marche.
Rappresenta un notevole esempio di decorazione manierista-barocca della regione.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Origini[modifica | modifica wikitesto]
Era il 1244 quando il Comune donò a San Silvestro Guzzolini e alla sua comunità questo terreno, allora sito appena fuori le mura, in località "Castellare"[1]. I Silvestrini vi eressero una cappella che fu consacrata il 3 maggio 1287 e dedicata ai santi Filippo e Giacomo[2].
Già nel 1290 l'edificio venne ingrandito e riconsacrato a San Benedetto da Norcia[1][2], trovando una comunità monacale stabilee nel 1323 venne elevato a parrocchiale[3] dal vescovo di Camerino Bernardo Varano[2]. Di questa costruzione restano alcune decorazioni in pietra nella parete laterale esterna[1].
L'edificio attuale[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1590[1] si decise di ricostruire il complesso della chiesa-monastero secondo le nuove tendenze manieriste del tempo. L'edificio venne già consacrato nel 1605 dal vescovo-cardinale Innocenzo Del Bufalo-Cancellieri, e il monastero divenne sede dell'abate generale della Congregazione Silvestrina[2].
La chiesa si presenta di grandi dimensioni ma a navata unica, con cinque cappelle quadrate per lato, abside e retrocedo. La copertura è a volta a botte lunettata, e sotto il presbiterio si apre la cripta, a pianta ovale, del 1586[1], che conserva le reliquie del Beato Giovanni Bottegoni, uno dei primi discepoli di Silvestro, e un suo altorilievo del XIV secolo[2].
Negli anni successivi si procedette alla ricca decorazione barocca interna del tempio, sostenuta dalle famiglie nobili, corporazioni e compagnie religiose cittadine.
Notevole è anche il coro ligneo del XV secolo, proveniente dalla Cattedrale di San Venanzio[3] e nel quale furono uccisi i Chiavelli, signori di Fabriano. Sito oltre l'abside, alle pareti vi è il ciclo d'affreschi della Vita di San Silvestro, eseguito da Simone De Magistris[1][2][3].
Il terremoto del 1741 rovinò la volta; si avviarono subito i lavori per ricostruita e si approfittò per metter mano alla facciata[3], che tuttavia restò incompiuta. Altri lavori, soprattutto di consolidamento e adeguamento sismico, vennero eseguiti in seguito ai terremoti del 1997 e del 2016-17[2].
La chiesa rimane tuttora officiata dai Monaci Silvestrini, mentre il monastero venne soppresso nel 1861 in seguito all'unità d'Italia. Il territorio della parrocchia è stato unito nel 2003 a quello della vicina Cattedrale San Venanzio[2].
Opere[modifica | modifica wikitesto]

Numerose opere d'arte sono ivi conservate, come le tele eseguite da Francesco Vanni, Giovanni Francesco Guerrieri e di Pasqualino Rossi. Spiccano:
- San Carlo Borromeo contempla gli strumenti della Passione, tela della prima cappella sinistra, opera di Orazio Gentileschi, 1620[1][4]
- Coro ligneo, nel retrocoro, opera del 1427 di Manno da Benincasa[1]
- Vita di San Silvestro, ciclo d'affreschi nel retrocedo, di Simone de Magistris[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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