Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (Terenzo)
| Chiesa di San Bartolomeo Apostolo | |
|---|---|
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| Stato |  Italia
|
| Regione | Emilia-Romagna |
| Località | Cella di Palmia (Terenzo) |
| Indirizzo | ‒ Cella Di Corte Palmia ‒ Terenzo (PR) |
| Coordinate | 44°37′45.9″N 10°09′40.9″E / 44.629417°N 10.161361°E |
| Religione | cattolica di rito romano |
| Titolare | san Bartolomeo Apostolo |
| Diocesi | Parma |
| Stile architettonico | modernista |
| Inizio costruzione | entro il XIII secolo |
| Completamento | 1952 |
La chiesa di San Bartolomeo Apostolo è un luogo di culto cattolico dalle forme moderniste, situato a Cella di Palmia, frazione di Terenzo, in provincia e diocesi di Parma.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il luogo di culto fu originariamente edificato in epoca medievale; la cappella di Cella fu citata per la prima volta nel 1230 nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma tra le dipendenze della pieve di Bardone.[1]
Intorno al 1684 fu costruita la prima cappella di sinistra, intitolata a san Firmino.[2]
Nel 1851 la chiesa, profondamente degradata, fu sottoposta a lavori di risistemazione; nel 1857 fu inoltre edificata la sagrestia in adiacenza al presbiterio.[2]
Tra il 1876 e il 1880 il piccolo tempio fu modificato con la realizzazione delle volte di copertura della navata e l'aggiunta della cappella di destra.[2]
Nei primi anni del XX secolo fu costruita la seconda cappella di sinistra, dedicata al battistero.[2]
Nel 1952 la chiesa fu ristrutturata in forme liberty con la costruzione della nuova facciata e la sopraelevazione del campanile.[2]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
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La piccola chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella sulla destra e due sulla sinistra, con ingresso a sud e presbiterio absidato a nord.[2]
La simmetrica facciata, interamente intonacata, è delimitata da due lesene; al centro è collocato il portale d'ingresso, delimitato da una cornice in rilievo e sormontato da una lunetta; più in alto si apre una finestrella ad arco ogivale; a coronamento si staglia un frontone, con cornice circolare spezzata in basso.[2]
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Sulla destra si eleva, in continuità col prospetto, il campanile a base quadrata; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto, aperte all'interno di nicchie rettangolari e delimitate da lesene; a coronamento si erge, oltre il cornicione in aggetto, una guglia a pianta ottagonale.[2]
Dai fianchi, rivestiti in pietra, aggettano i volumi delle cappelle laterali.[2]
All'interno la navata, coperta da una volta a botte lunettata, è affiancata da una serie di paraste doriche, a sostegno di ampie arcate a tutto sesto; le cappelle laterali si affacciano sull'aula attraverso aperture rettangolari, inquadrate da cornici modanate.[2]
Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'ampio arco trionfale, retto da paraste doriche; l'ambiente, coperto da una volta a botte lunettata, accoglie l'altare maggiore ligneo a mensa, aggiunto intorno al 1980; i fianchi e la zona absidale sono decorati con lesene doriche a sostegno del cornicione perimetrale modanato.[2]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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