Chiesa della Madre di Dio

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Chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàLecce
Coordinate40°20′56.7″N 18°10′16.13″E / 40.349083°N 18.171147°E40.349083; 18.171147
ReligioneCattolica
TitolareTheotókos
Arcidiocesi Lecce
Stile architettonicoBarocco leccese
Inizio costruzione1631

La chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò, nota anche come chiesa delle Scalze è una chiesa barocca di Lecce la cui edificazione risale al 1631 per disposizione del patrizio leccese Belisario Paladini. Attiguo è l'ex monastero delle Scalze, che venne acquistato nel 1903 dalle Suore Salesiane dei Sacri Cuori per farne la sede definitiva della casa generalizia e dell'Istituto per sordomuti fondato da san Filippo Smaldone.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa ha un semplice quanto leggiadro prospetto animato da un decoratissimo portale a colonne, opera di Cesare Penna il quale scolpì anche il rilievo del fregio figurante il Duello tra David e Golia e la statua dell'Arcangelo Michele che atterra il demonio. Ai lati del portale si aprono due nicchie ospitanti le statue dell'Angelo custode e di santa Caterina d'Alessandria attribuibili a Giuseppe Zimbalo. Altri elementi decorativi sono una finestra dalla ricca cornice e una ghirlanda che adorna il fregio della trabeazione.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dalla raccolta navata, presenta un soffitto a volta carenata percorsa da costoloni. I muri dell'aula risultano animati da statue-reliquiari collocate in nicchie e da altari di vistoso risalto plastico.

Nel presbiterio, dominato da un altare maggiore del 1648 adorno di un paliotto intarsiato e di un monumentale ciborio marmoreo, destano interesse la pala della Madre di Dio con San Giuseppe e San Nicola (1645) e il monumento a Belisario Paladini fondatore della chiesa. Nel presbiterio il soffitto è a volta a spicchi rivestiti di stucco.

San Filippo Smaldone[modifica | modifica wikitesto]

In questa chiesa riposano le spoglie di San Filippo Smaldone, trasferite dal cimitero cittadino nel 1942. San Filippo Smaldone fondò, nell'attiguo monastero, la congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori e progettò un'istituzione dedicata alla cura e all'istruzione dei sordomuti.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lecce elegia del Barocco, Michele Paone, Congedo Editore, Galatina (Lecce) 1999
  • Mario Manieri Elia, Il barocco leccese, Milano, Electa Mondadori, 1989