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Chiesa dei Minoriti (Catania)

Coordinate: 37°30′21.9″N 15°05′10.2″E
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Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti
Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti in via Etnea, Catania
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia
LocalitàCatania
Coordinate37°30′21.9″N 15°05′10.2″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMichele
Arcidiocesi Catania
ArchitettoFrancesco Battaglia
Stile architettonicoBarocco siciliano

La chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti è un luogo di culto cattolico di Catania, ubicato sulla via Etnea, nel quartiere di Quattro Canti - Piano della Sigona[1]

Navata.
Cupola.

Epoca spagnola

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I Caracciolini giunsero a Catania nel 1625 su invito del vescovo Innocenzo Massimo.[2] Al loro arrivo furono ospitati nella struttura che poi divenne la Casa degli Orfanelli. In seguito fu assegnata loro la chiesa dedicata a San Michele Minore, la quale sorgeva sulla via Stesicorea.

Il terremoto del Val di Noto del 1693 atterrò le fabbriche.[2] L'attuale chiesa e l'annesso convento dei Chierici Regolari Minori o Minoriti furono costruiti nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell'architetto Francesco Battaglia.

La riconsacrazione fu presieduta dall'arcivescovo Corrado Maria Deodato Moncada.

Epoca contemporanea

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Navata centrale.

La facciata della chiesa è a due ordini con colonne in stile barocco siciliano. Disegnata da Sebastiano Ittar, prospetta su via Etnea. all'estremità delle balaustre del secondo ordine sono collocate a sinistra la statua raffigurante Bartolomeo Simorilli, primo prevosto della chiesa, a destra quella mutilata di San Francesco Caracciolo, danneggiata da una bomba durante il secondo conflitto mondiale.

L'interno a croce greca, con un coro molto profondo, presenta all'incrocio dei bracci della crociera un'alta cupola. Addossate ai pilastri vicini alle rampe di scale dell'ingresso, due monumentali e insolite acquasantiere marmoree.

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L'ambiente in prossimità della controfacciata ospita il simulacro raffigurante San Michele Arcangelo.

  • Prima campata: Cappella di Sant'Agata. Altare dedicato alla martire catanese con una grande tela di Marcello Leopardi raffigurante Sant'Agata impetra la liberazione di Catania, accanto è custodito un dipinto raffigurante Santa Lucia.
  • Seconda campata - braccio dx crociera: Cappella di San Francesco Caracciolo. Altare con dipinto raffigurante San Francesco Caracciolo, opera iniziata da Marcello Leopardi e completata dal suo allievo Vincenzo Ferreri. Nello stesso ambiente è custodito il quadro raffigurante l'Angelo Raffaele e Tobia realizzato dalla pittrice catanese Giovannina M. Piazza. Sulla sinistra il dipinto raffigurante il Beato Bartolomeo Simorilli.
    • Varco: uscita su via Minoriti.
  • Terza campata: Cappella dell'Annunziata. Altare con una grande tela raffigurante l'Annunciazione, opera di Guglielmo Borremans.

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L'ambiente in prossimità della controfacciata ospita un monumento funebre addossato alla parete esterna e un simulacro raffigurante San Pio di Pietrelcina.

  • Prima campata: Cappella di San Giuseppe. Altare con una grande tela raffigurante il Transito di San Giuseppe, opera di Marcello Leopardi.
  • Seconda campata - braccio sx crociera: Cappella di San Michele Arcangelo. Altare con una tavola rivestita di argento sbalzato raffigurante l'Arcangelo Michele, manufatto del XVI secolo.
  • Terza campata: Cappella del Santissimo Crocifisso. Altare del Santissimo Crocifisso custodisce il Crocifisso marmoreo, opera di Agostino Penna, accanto un dipinto raffigurante l'Addolorata.

Nell'abside si erge l'altare maggiore attorno al quale vi è il coro con 22 stalli e in alto, dentro la cantoria, riccamente dorata, è situato uno stupendo organo realizzato dai fratelli bergamaschi Serassi opus 648 del 1858 con cassa in stile neogotico.

Convento dei Caracciolini oggi adibito a sede della prefettura. Il prospetto è opera dell'architetto Sebastiano Ittar dell'inizio dell'Ottocento.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Pagina 156, Abate Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", [1] Archiviato il 12 giugno 2018 in Internet Archive., Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1800
  2. ^ a b Francesco Ferrara, pp. 536.

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