Cesare Goria Gatti
Cesare Goria Gatti (Cuneo, 17 giugno 1860 – Torino, 25 ottobre 1939) è stato un imprenditore italiano, uno dei nove fondatori della FIAT.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Formazione e carriera legale
[modifica | modifica wikitesto]Cesare Goria Gatti nacque a Torino da Giuseppe Goria ed Emilia Gatti. Compiuti gli studi nella sua città, si laureò in giurisprudenza nel 1880.[1]
Durante gli anni universitari si avvicinò al giornalismo, esperienza che gli consentì di coltivare un interesse per la scrittura e per il dibattito pubblico. Parallelamente intraprese la carriera forense, specializzandosi in diritto penale e acquisendo notorietà come avvocato in alcuni processi di rilievo.[1]
Attività automobilistica e sportiva
[modifica | modifica wikitesto]Alla fine dell'Ottocento si avvicinò all'automobilismo, allora agli albori in Italia. Sportivo e appassionato di motori, prese parte personalmente a competizioni automobilistiche, distinguendosi come pilota in alcune delle prime gare organizzate in Piemonte.[1]
Nel 1898 partecipò con altri imprenditori torinesi alla costruzione della vettura Welleyes, progettata dall'ingegnere Aristide Faccioli e realizzata da Giovanni Battista Ceirano. Con tale modello corse in diverse prove motoristiche, contribuendo alla diffusione dell'automobile come mezzo sportivo e di progresso tecnico.[1]
Nello stesso anno promosse con il conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, Carlo Biscaretti di Ruffia e altri appassionati la fondazione dell'Automobile Club di Torino, che nel 1905 sarebbe divenuto l'Automobile Club d'Italia.[1]
La fondazione della FIAT
[modifica | modifica wikitesto]L'esperienza pionieristica della Welleyes spinse Goria Gatti e i suoi soci a progettare un'impresa con basi industriali. Nel luglio 1899 fu tra i fondatori della Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT), insieme a Giovanni Agnelli, Lodovico Scarfiotti, Roberto Biscaretti di Ruffia e altri esponenti del mondo imprenditoriale e aristocratico torinese.[2]
Entrò a far parte del consiglio di amministrazione della nuova società, ricoprendo la carica fino al 1905. L'uscita dalla FIAT fu determinata da una riorganizzazione interna della compagine azionaria, che comportò il ridimensionamento del ruolo di alcuni soci fondatori.[1]
Giornalismo e impegno associativo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'esperienza nella casa automobilistica torinese, Goria Gatti si dedicò con maggiore continuità all'attività giornalistica e alla promozione dello sport automobilistico. Collaborò a numerose testate, tra cui L'Automobile, organo ufficiale dell'Automobile Club d'Italia, e La Stampa Sportiva.[1]
Fu consulente legale del Touring Club Italiano, occupandosi in particolare di questioni legate alla circolazione stradale e contribuendo ad allineare la normativa italiana agli standard europei.[3] Parallelamente si interessò all'aviazione e fu tra i promotori della Società Italiana Transaerea (SIT) con sede a Torino, con l'obiettivo di sostenere iniziative nel campo aeronautico.[1]
Attività politica e istituzionale
[modifica | modifica wikitesto]Accanto agli impegni sportivi e giornalistici, ebbe anche un ruolo nella vita politica e amministrativa. Fu eletto sindaco di Corio per due mandati negli anni 1910,[1] e durante la prima guerra mondiale promosse iniziative di sostegno a favore delle famiglie dei soldati al fronte.[1]
Negli anni successivi aderì al Partito Nazionale Fascista e si impegnò nella creazione di organismi sportivi collegati al regime, in particolare legati al mondo dell'automobilismo e dell'aviazione.[1]
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1925 fondò il periodico La giustizia automobilistica, rivista specializzata in questioni legislative relative alla circolazione automobilistica.[1]
Tra le ultime iniziative di rilievo promosse da Goria Gatti vi fu la fondazione, nel 1939, del Museo dell'automobile di Torino, istituito pochi mesi prima della sua morte, avvenuta nello stesso anno.[4] La sua figura rimase legata tanto all'esperienza pionieristica della FIAT quanto alla promozione giuridica e culturale dello sport motoristico in Italia.
Eredità e memoria
[modifica | modifica wikitesto]La figura di Cesare Goria Gatti rimase legata al periodo pionieristico dell'automobilismo italiano. La sua partecipazione alla fondazione della FIAT e dell'Automobile Club d'Italia, unita all'impegno come giornalista e promotore dello sport motoristico, gli conferì un ruolo di primo piano nella diffusione della cultura automobilistica in Italia tra Otto e Novecento.[2]
Il periodico La giustizia automobilistica, da lui fondato nel 1925, rappresentò uno dei primi tentativi di sistematizzare la normativa in materia di circolazione, anticipando il progressivo consolidamento del diritto automobilistico.[3]
Il Museo dell'automobile di Torino, da lui promosso e inaugurato poco prima della morte nel 1939, costituisce una delle principali istituzioni europee dedicate alla storia dell'automobile e testimonia la sua volontà di preservare la memoria storica di una trasformazione tecnologica che aveva contribuito a introdurre in Italia.[4]
La memoria di Goria Gatti è ancora oggi associata all'incontro tra diritto, sport e industria automobilistica, in un periodo in cui l'Italia si affacciava al processo di modernizzazione tecnica e culturale che avrebbe caratterizzato il XX secolo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Cesare Goria Gatti, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ a b Valerio Castronovo, Fiat. Una storia del capitalismo italiano, Milano, Rizzoli, 2010, pp. 21-27.
- ^ a b Antonio d'Aroma, Il Touring Club Italiano e la modernità stradale, Milano, Touring Club Editore, 2001, pp. 102-105.
- ^ a b Giorgio Cavalieri, Il Museo dell'Automobile di Torino. Origini e sviluppo, Torino, Allemandi, 2005, pp. 15-18.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Daniela Brignone, GORIA GATTI, Cesare, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 58, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.