Cenerentola (film 2015)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cenerentola
Ella (Lily James) in una scena del film
Titolo originaleCinderella
Lingua originaleinglese, francese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Regno Unito
Anno2015
Durata105 min
Rapporto2,35:1
Generefantastico, drammatico, sentimentale
RegiaKenneth Branagh
Soggettodal film Disney
dalla fiaba di Charles Perrault
SceneggiaturaChris Weitz
ProduttoreDavid Barron, Simon Kinberg, Allison Shearmur
Produttore esecutivoTim Lewis
Casa di produzioneWalt Disney Pictures, Allison Shearmur Productions, Kinberg Genre, Beagle Pug Films,
Distribuzione in italianoWalt Disney Studios Motion Pictures
FotografiaHaris Zambarloukos
MontaggioMartin Walsh
Effetti specialiDavid Watkins, Charley Henley
MusichePatrick Doyle
ScenografiaDante Ferretti, Gary Freeman, Leslie Tomkins, Francesca Lo Schiavo
CostumiSandy Powell
TruccoNaomi Donne
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Cenerentola (Cinderella) è un film del 2015 diretto da Kenneth Branagh.

Il film è l'adattamento cinematografico dell'omonima fiaba e remake in live action dell'omonimo film d'animazione del 1950.

Ella, figlia di un mercante di tessuti, perde la mamma da bambina a causa di una malattia, e anni dopo il padre, per darle una madre, sposa la vedova di un vecchio amico, Lord Sir Francis Tremaine, Lady Tremaine. La donna, elegante ma altera, giunge con le due figlie, Anastasia e Genoveffa, e apparentemente si mostra gentile e piacevole, ma dopo che il nuovo marito parte per un lungo viaggio di lavoro prende il controllo della casa, segregando Ella in soffitta perché invidiosa della bellezza e della dolcezza di lei. Giorni dopo, il padre di quest'ultima muore, e la matrigna, non avendo più denaro, decide di licenziare tutta la servitù e inizia a trattare Ella, invece che alla stregua di una figlia, come una serva, approfittandosi della sua gentilezza, chiamandola anche Cenerentola. La povera ragazza è sottoposta ogni giorno alle angherie delle tre donne, pur mantenendo la promessa fatta alla madre di essere gentile e avere coraggio, ma un giorno, spazientita, scappa temporaneamente nella foresta e, arrivata lì durante una battuta di caccia, incontra un giovane. Costui è il principe, che se ne innamora a prima vista, ma le tiene celata la sua vera identità e si presenta come Kit, un "apprendista" di palazzo.

Il ragazzo, per rivedere la fanciulla (che non gli ha rivelato il nome), decide di estendere gli inviti a un ballo imminente non solo ai nobili, ma anche alla gente comune, sperando di poterla rivedere. La proposta viene accolta dal vecchio e malato padre, ma guardata con sospetto dal granduca, che vuol far sposare il principe alla principessa Selina di Saragozza. Lady Tremaine, ricevuta la notizia del ballo, spera di poter far maritare una delle due figlie al principe per risollevare le sorti della famiglia; dal canto suo anche Ella spera di partecipare alla festa, così da poter rivedere il suo "apprendista": tuttavia, la sera del ballo, presentandosi alla famiglia con uno dei vestiti di sua madre, viene umiliata dalla matrigna e da una delle sue due sorellastre che le fanno a pezzi l'abito, poiché Lady Tremaine sa benissimo che la sua bellezza avrebbe certamente distolto l'attenzione di chiunque dalle sue figlie.

Disperata e sola, Ella viene consolata da un'anziana donna che si rivela essere la sua fata madrina. Per ricompensarla di tutte le sue gentilezze, quest'ultima le concede di andare al ballo del principe, trasformando una zucca in una sontuosa carrozza, i topini in cavalli, due lucertole in lacchè e un'oca nel cocchiere. Poiché la fanciulla desidera andare al ballo proprio con l'abito della madre, la fata lo fa diventare azzurro, le dona un paio di scarpette di cristallo e, per evitare che Ella sia riconosciuta dalla matrigna, le fa un incantesimo. Prima di partire, la donna la avverte che la magia avrebbe cessato il proprio effetto con l'ultimo rintocco della mezzanotte: dopo l'ultima raccomandazione, Cenerentola parte alla volta del ballo.

Lì tutta l'attenzione si concentra su di lei, e nell'ammirazione e nell'invidia generale Kit la riconosce e inaugura le danze con lei; quest'ultimo si presenta come il principe e i due trascorrono la serata chiacchierando, fino a quando Ella non ode suonare la mezzanotte. La ragazza scappa dal ballo lasciando il principe, che non conosce il suo nome e a cui non resta altro che raccogliere una delle scarpette che Ella ha perso durante la fuga. Il re, che ha visto il figlio realmente innamorato della misteriosa fanciulla, in punto di morte lo esorta a ritrovarla per farne la sua sposa.

Dopo il periodo di lutto viene emanato un altro editto: la fanciulla che avesse indossato alla perfezione la scarpetta di cristallo sarebbe diventata la sposa del nuovo re. Ella, che ha custodito la scarpetta, è emozionata all'idea di poter rivedere Kit, ma la matrigna, che ha scoperto il nascondiglio della scarpetta, pensa già a come utilizzare il matrimonio tra l'odiata figliastra e il principe per poter governare il regno. Di fronte al rifiuto di Ella, la donna rompe la scarpetta e la rinchiude nella torre, per poi portare i frammenti al granduca. Lady Tremaine confida all'uomo che la fanciulla misteriosa è solo una servetta e, in cambio delle informazioni, pretende matrimoni vantaggiosi per le figlie e un titolo nobiliare.

Nel frattempo emissari del principe viaggiano di casa in casa per far indossare la scarpetta a ogni fanciulla del regno. Un drappello militare giunge a casa Tremaine dove viene fatta provare la scarpetta alle sorellastre, che ovviamente non riescono a indossarla. Mentre i soldati stanno per ripartire si ode in lontananza il canto di Ella, che la matrigna e il granduca invano cercano di tenere relegata nella torre. Kit, che si era unito in incognito al drappello, si rivela e fa liberare dalla torre la ragazza che finalmente può indossare la scarpetta e, prima di andarsene abbracciata al suo innamorato, perdona la crudele e malvagia matrigna e le sue sorellastre, che comunque vengono bandite dal regno insieme al granduca per sempre. Ella e Kit finalmente si sposano e diventano il re e la regina più amati dal popolo per la loro bontà e onestà nel governare.

Pre-produzione

[modifica | modifica wikitesto]
La scarpetta di cristallo

Il progetto entra in fase di pre-produzione nel 2010;[1] dopo il successo di Alice in Wonderland, la Walt Disney Pictures comincia a lavorare al progetto nel maggio dello stesso anno.[2]

Inizialmente il progetto fu affidato al regista Mark Romanek, che però abbandonò per divergenze creative, difatti ha successivamente dichiarato che la sua visione era troppo dark per la Disney.[3]

Sceneggiatura

[modifica | modifica wikitesto]

La prima sceneggiatura è stata stesa nel 2010 da Aline Brosh McKenna; successivamente nel marzo 2012 viene ingaggiato Chris Weitz per la ristesura dello script finale.[1]

Le riprese del film si sono svolte interamente nel Regno Unito. Gli interni del palazzo reale sono stati girati al Royal Naval College, gli esterni tra i Pinewood Studios ed il castello di Windsor, mentre le riprese della foresta adiacente al palazzo sono state effettuate al Black Park di Iver Heath.

Colonna sonora

[modifica | modifica wikitesto]

Durante un'intervista in Svizzera nell'ottobre del 2013, il compositore Patrick Doyle ha confermato l'intenzione di scrivere la colonna sonora del film.[13] La colonna sonora è disponibile nei negozi di dischi su CD e nei digital store da fine marzo 2015 e include anche le interpretazioni di Lily James e Helena Bonham Carter. Nella versione italiana Arisa interpreta Liberi, adattamento della canzone Strong.[14]

Il primo teaser trailer del film è stato diffuso il 15 maggio 2014,[15] mentre il secondo teaser arriva il 17 novembre dello stesso anno, insieme all'annuncio del primo trailer esteso[16] diffuso il giorno seguente, 18 novembre.[17]

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 13 marzo 2015 e in Italia dal 12 marzo dello stesso anno. Il film è stato preceduto dalla proiezione del cortometraggio Frozen Fever, mini-sequel del classico Disney Frozen - Il regno di ghiaccio.

In Italia il film ha ottenuto un ottimo successo nel primo week end, incassando oltre 5 milioni di euro[18] a fine corsa ha incassato un totale di 15 milioni. Nel Nord America ha incassato 201 091 690 dollari e 341 200 000 dollari negli altri territori per un totale mondiale di 542 291 690 dollari.[19]

Sull'aggregatore Rotten Tomatoes ha una percentuale di gradimento dell'83% basato su 259 recensioni, con un voto medio di 7.2 su 10.[20] Su Metacritic riceve un punteggio di 67 su 100 basato su 47 recensioni.[21] Su CinemaScore, il pubblico ha conferito un voto di "A" su una scala da "A+" ad "F".

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b Progetto al via, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  2. ^ (EN) Pre-produzione, su deadline.com. URL consultato il 15 maggio 2014.
  3. ^ Regia, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  4. ^ a b c d Cenerentola, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  5. ^ Emma Watson, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  6. ^ a b c Casting per Cenerentola, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  7. ^ Madre biologica Cenerentola, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  8. ^ Fata madrina, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  9. ^ Gran Duca, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  10. ^ Sorellastra Anastasia, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  11. ^ Sorellastra Drisella, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  12. ^ . Principe Azzurro, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  13. ^ (EN) Colonna sonora, su owley.ch. URL consultato il 15 maggio 2014.
  14. ^ Cenerentola: Arisa canta il brano "Liberi" - Video backstage, su ComingSoon.it. URL consultato il 27 dicembre 2015.
  15. ^ (EN) Teaser trailer, su comingsoon.net. URL consultato il 15 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2014).
  16. ^ Mirko D'Alessio, Cenerentola: in arrivo il nuovo trailer, ecco un’anteprima!, su badtaste.it, 18 novembre 2014. URL consultato il 18 novembre 2014.
  17. ^ Andrea Francesco Berni, Cenerentola: ecco il primo trailer del film di Kenneth Branagh!, su badtaste.it, 19 novembre 2014. URL consultato il 19 novembre 2014.
  18. ^ Box Office Italia: boom per “Cenerentola”, debutta in testa con oltre 5 mln di euro, su rbcasting.com, 16 marzo 2015. URL consultato il 21 marzo 2015.
  19. ^ (EN) Cinderella (2015) - Box Office Mojo, su boxofficemojo.com. URL consultato il 29 agosto 2015.
  20. ^ (EN) Cenerentola, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 14 aprile 2019. Modifica su Wikidata
  21. ^ (EN) Cenerentola, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 14 aprile 2019. Modifica su Wikidata
  22. ^ Andrea Facchin, Oscar 2016, tutte le nomination dell’88ma edizione!, su bestmovie.it, Best Movie, 14 gennaio 2016. URL consultato il 15 gennaio 2016.
  23. ^ (EN) CRITICS' CHOICE 2015 NOMINATIONS ANNOUNCED, su editorial.rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes, 14 dicembre 2015. URL consultato il 14 dicembre 2015.
  24. ^ (EN) The Hollywood Film Awards Officially Launched Awards Season, su hollywoodawards.com, Hollywood Film Award, 1º novembre 2015. URL consultato il 5 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2015).
  25. ^ (EN) 2015, su pressacademy.com, Satellite Awards, 1º dicembre 2015. URL consultato il 1º dicembre 2015.
  26. ^ (EN) Variety Staff, Teen Choice Awards 2015 Winners: Full List, su variety.com. URL consultato il 23 agosto 2015.
  27. ^ Federico Boni, Wafca Award 2015, le nomination - dominano Mad Max: Fury Road e Carol, su cineblog.it, 6 dicembre 2015. URL consultato il 6 dicembre 2015.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN315602577 · LCCN (ENno2015049661