Celio (rione di Roma)
R. XIX Celio | |
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Il Colosseo | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Città | ![]() |
Circoscrizione | Municipio Roma I |
Data istituzione | 21 agosto 1921 |
Codice | 119 |
Superficie | 0,83 km² |
Abitanti | 2 460 ab. |
Densità | 2 980,37 ab./km² |
Celio è il diciannovesimo rione di Roma, indicato con R. XIX.
Prende il nome dal colle Celio sul quale si estende.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Si trova nell'area est del centro storico.
Il rione confina con:
- a nord-est con il rione R. I Monti[1]
- a sud-est con il quartiere Q. IX Appio-Latino[2]
- a sud-ovest con il rione R. XXI San Saba[3]
- a ovest con i rioni R. XII Ripa[4] e R. X Campitelli[5]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il Celio è uno dei Sette Colli dell'antica Roma. È il toponimo di Celio Vibenna, di Gens Etrusca al pari di Servio Tullio e Tullo Ostilio che dimoravano sul Colle Celio, facente parte del territorio etrusco che si estendeva in prevalenza oltre il Tevere. La storia recente del Rione Celio (rione XIX), come entità amministrativa, è relativamente breve: la zona attuale faceva parte dei rioni Monti e Campitelli, e fino al 1870 (Unità d'Italia) era relativamente abitata. Ne emergevano i complessi ecclesiastici tra vigne e orti, la Basilica di S. Clemente (il Mitreo) e de' Santi Quattro Coronati (Presidio Scipioni), S. Stefano Rotondo (Macellum), la Villa Celimontana, il Ninfeo di Nerone, l'acquedotto Claudio e altre varie rovine di epoca romana e medioevale.
Il comprensorio divenne quindi uno dei primi per i quali furono stipulate - nel 1872-73 le convenzioni edilizie per realizzare le nuove cubature destinate a servizi e ai nuovi arrivati nella capitale.
In particolare, fu localizzato sull'alto del colle l'Ospedale militare, costruito fra il 1885 e il 1891, al centro di una vasta zona che venne (ed è ancora) riservata al demanio militare, in prossimità del sito medioevale di Santo Stefano in Formis, che aveva anch'esso un ospedale annesso al monastero. Fino al secondo dopoguerra l'edilizia residenziale si limitò a riordinare alcune strade in basso, verso il Colosseo. Un vasto complesso edilizio costituito da case popolari (IACP), prospiciente piazza Celimontana e via Claudia, separato da via de' Simmachi, fu demolito nel 1968; oggi in questa vasta area urbana, prospiciente l'Ospedale Militare "Celio" è stato realizzato nel 2003 dal Comune di Roma un parco pubblico denominato "Parco della Pace" del Rione Celio.
Il rione fu istituito nel 1921, ma è ancora oggi uno di quelli più riparati dal traffico che turbina ai suoi margini, e meno densamente popolati di Roma. La zona si mantiene per molti aspetti popolare, di certo più povero di rioni come Colonna che hanno cambiato quasi radicalmente la struttura sociale. La sua posizione strategica accanto al Colosseo, sta trasformando però di recente il rione in un luogo denso di alberghi e B&B per turisti.
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
D'argento alla testa d'Africa di nero, coperta della spoglia di elefante e coronata di spighe d'oro.[6]
Lo stemma rionale raffigura il profilo di un africano con un copricapo di testa di elefante e spighe d'oro su fondo argento.
Il significato araldico è riconducibile alla memoria storica dei legionari africani che erano presenti sul colle Celio e capitanati dal Console Scipione detto l'Africano. A ciò si aggiunge anche il ritrovamento archeologico nel territorio del rione di un busto marmoreo raffigurante un "africano" che è conservato nei Musei Capitolini di Roma. Via Capo d'Africa ricorda la presenza di Scipione l'Africano nel colle Celio. La Tomba degli Scipioni è situata nel territorio del rione Celio, tra via Latina e Appia antica, prima di porta San Sebastiano.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
- Ospedale dei Trinitari, su via della Navicella. Ospedale del XIII secolo (1207). 41°53′07.14″N 12°29′42.56″E / 41.885316°N 12.495155°E
- Casina Vignola Boccapaduli, su piazza di Porta Capena. Edificio del XVI secolo. 41°53′05.87″N 12°29′22.8″E / 41.884963°N 12.489668°E
- Prospero Boccapaduli, nobile romano, acquistò la casina da un certo Giacomo De Nigris nel 1538.
- Casino del Salvi, su viale del Parco del Celio. Edificio del XIX secolo (1835). 41°53′14.75″N 12°29′30.87″E / 41.88743°N 12.491909°E
- Progetto dell'architetto Gaspare Salvi, cui papa Gregorio XVI aveva affidato la creazione di un nuovo giardino botanico sul colle: il casino costituiva la caffetteria del parco. Attualmente è restaurato, ma chiuso al pubblico.
- Antiquarium comunale del Celio, su viale del Parco del Celio. Edificio del XIX secolo (1890).
- Progetto dell'architetto Costantino Sneider.
- Policlinico militare Celio, su piazza Celimontana. Edifici del XIX secolo (1885-1891).
- Progetto di Salvatore Bianchi e Luigi Durand de la Penne.
- Ex Palestra dei Vigili Urbani, su viale del Parco del Celio. Edifici del XX secolo (1929). 41°53′12.33″N 12°29′27.06″E / 41.886757°N 12.49085°E
- Progetto dell'architetto Enrico Del Debbio. In precedenza palestra dell'ONB (1929-1937) e della GIL (1937-1943).
- Villa Affile, su via Druso. 41°52′53.97″N 12°29′52.87″E / 41.881657°N 12.498019°E
- Sede della ambasciata di Angola.
- Villa Sordi, su viale Claudio Marcello. Edificio del XX secolo (1933). 41°52′49.32″N 12°29′49.47″E / 41.880368°N 12.497076°E
- Casa dell'attore romano Alberto Sordi, progetto dell'architetto Clemente Busiri Vici.
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Basilica di Santa Maria in Domnica (nota come Santa Maria alla navicella), su via della Navicella.
- Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, su piazza dei SS. Giovanni e Paolo.
- Basilica dei Santi Quattro Coronati, su via dei SS. Quattro.
- Basilica di San Sisto Vecchio, su via Druso.
- Chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo, interna al Colosseo.
- Chiesa di San Giovanni a Porta Latina, su via di Porta Latina.
- Chiesa di San Giovanni in Oleo, su via di Porta Latina.
- Chiesa di San Gregorio al Celio, su piazza di San Gregorio.
- Chiesa di San Tommaso in Formis, su via S. Paolo della Croce.
- Sconsacrate
- Chiesa di Santa Maria in Tempulo, su via di Valle delle Camene.
- Oratorio dei Sette Dormienti, su via di Porta S. Sebastiano.
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
- Arco di Costantino
- Arco di Druso
- Arco di Dolabella e Silano
- Basilica Hilariana
- Clivus Scauri
- Case romane del Celio
- Colombario di Pomponio Hylas
- Colosseo
- Obelisco di Villa Celimontana
- Sepolcro degli Scipioni
- Tempio del Divo Claudio
Altri monumenti[modifica | modifica wikitesto]
Porte[modifica | modifica wikitesto]
- Porta San Sebastiano (da cui ha inizio l'Appia Antica, condivisa ad est tra il rione Celio e il rione San Saba).
- Porta Arco di Dolabella (Clivo di Scauro) in prossimità del largo della Sanità Militare
- Porta Latina
- Porta Metronia compresa nel confine/limite est del rione Monti e il quartiere IX Appio Latino.
- Porta Caelimontana (memoria storica)
- Porta Querquetulana (primo tratto della via Tuscilana/via dei Santi Quattro) esistente di fatto in memoria storica.
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]
- Parco degli Scipioni
- Parco Egerio
Odonomastica[modifica | modifica wikitesto]
- Clivo di Scauro (da "Clivus Scauri", antica località del Celio)
- Largo della Sanità Militare
- Largo della Società Geografica Italiana
- Largo Paul Harris
- Largo Vittime di tutte le migrazioni (3 ottobre 2013: naufragio al largo di Lampedusa)
- Piazza Celimontana
- Piazza dei SS. Giovanni e Paolo
- Piazza del Colosseo
- Piazza di Porta Capena
- Piazza di Porta Metronia
- Piazza di S. Gregorio
- Piazzale Numa Pompilio
- Salita di S. Gregorio
- Via Annia
- Via Capo d'Africa (riesumazione dell'antico "Vicus Caput Africae" che dall'arco di Dolabella si dirigeva alla valle del Colosseo)
- Via Celimontana
- Via Celio Vibenna
- Via Claudia
- Via dei Querceti
- Via dei Simmachi
- Via dei SS. Quattro
- Via della Navicella
- Via di Porta Latina
- Via di Porta S. Sebastiano
- Via di S. Giovanni in Laterano (detta popolarmente, a Roma, lo stradone di San Giovanni perché sale in lungo rettifilo dal Colosseo al Laterano)
- Via di S. Gregorio
- Via di S. Paolo della Croce
- Via di S. Stefano Rotondo
- Via di S. Paolo della Croce
- Via di Valle delle Camene (Vallis Camoenarum)
- Via Druso
- Via Marco Aurelio
- Via Monte Calvarello
- Via Ostilia
- Via S. Giovanni a Porta Latina
- Viale Cardinale Francesco Spellman
- Viale Claudio Marcello
- Viale del Parco del Celio
- Viale delle Terme di Caracalla
- Viale Nilde Iotti
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Separato da piazza del Colosseo, via di San Giovanni in Laterano, via Santo Stefano Rotondo e via della Navicella fino a piazza di Porta Metronia.
- ^ Separato dalle Mura Aureliane, da Porta Metronia a Porta San Sebastiano (viale Metronio, via delle Mura Latine).
- ^ Separato da via di Porta San Sebastiano, piazzale Numa Pompilo, breve tratto di viale delle Terme di Caracalla, via di Valle delle Camene e piazza di Porta Capena.
- ^ Separato da piazza di Porta Capena.
- ^ Separato da via di San Gregorio e piazza del Colosseo fino all'inizio di via dei Fori Imperiali.
- ^ Carlo Pietrangeli, p. 190.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Carlo Villa, RIONE XIX. CELIO, in I Rioni e i Quartieri di Roma, vol. 5, Roma, Newton Compton Editori, 1990.
- Claudio Rendina e Donatella Paradisi, Le strade di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0208-3.
- AA.VV., La grande guida dei rioni di Roma, Roma, 2000. ISBN 88-8289-388-X
- Carlo Pietrangeli, Insegne e stemmi dei rioni di Roma (PDF), in Capitolium. Rassegna di attività municipali, anno XXVIII, n. 6, Roma, Tumminelli - Istituto Romano di Arti Grafiche, 1953.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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