Sacile

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Sacile
comune
Sacile – Stemma
Sacile – Bandiera
Sacile – Veduta
Sacile – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoCarlo Spagnol (Forza Italia) dal 14-5-2018
Territorio
Coordinate45°57′14.83″N 12°30′09.86″E / 45.95412°N 12.50274°E45.95412; 12.50274 (Sacile)
Altitudine25 m s.l.m.
Superficie32,74 km²
Abitanti20 009[1] (31-10-2023)
Densità611,15 ab./km²
FrazioniCavolano, Cornadella, Ronche, San Giovanni del Tempio, San Giovanni di Livenza, San Liberale, San Michele, San Odorico, Schiavoi, Topaligo, Vistorta
Comuni confinantiBrugnera, Caneva, Cordignano (TV), Fontanafredda, Gaiarine (TV)
Altre informazioni
Cod. postale33077
Prefisso0434
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093037
Cod. catastaleH657
TargaPN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 461 GG[3]
Nome abitantisacilesi
Patronosan Nicolò San Liberale (compatrono)
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sacile
Sacile
Sacile – Mappa
Sacile – Mappa
Posizione del comune di Sacile nella provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Sacile (Sacìl nella variante veneta liventina[4], Sacîl in friulano occidentale[5]) è un comune italiano di 20 009[1] abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Ramo della Livenza a Sacile, nei pressi della chiesa di Santa Maria della Pietà

Sacile è la seconda città della provincia (di Pordenone) e la sesta della regione per numero di abitanti.

Il caratteristico centro storico sorge su due isole sul fiume Livenza, lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano. Per tale motivo viene spesso soprannominata come la piccola Venezia; molto utilizzato inoltre è l'appellativo di Giardino della Serenissima.

Sacile è suddivisa in numerose frazioni, fra cui: Camolli, Cavolano, Cornadella, Ronche, San Giovanni del Tempio, San Giovanni di Livenza, San Liberale, San Michele, San Odorico, Schiavoi, Topaligo, Villorba, Vistorta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca romana il territorio di Sacile rientrava nella giurisdizione del municipio di Oderzo, ma non è provata l'esistenza di un vero centro abitato. Dopo la distruzione di Oderzo da parte dei Longobardi di re Grimoaldo (667), la zona assunse importanza strategica in quanto localizzata nel punto in cui la strada che collegava Pavia (capitale del regno longobardo) a Cividale superava il Livenza tramite un ponte; in aggiunta, il fiume era divenuto un confine naturale tra i neoistituiti ducati di Ceneda e del Friuli.

Il primo riferimento alla zona di Sacile è contenuto nell'Historia Langobardorum di Paolo Diacono, dove è ricordato uno scontro tra i friulani fedeli a re Cuniperto e le truppe del ribelle Alachis avvenuto sul finire del VII secolo presso il ponte, posto nella selva di Capulanus (Cavolano). Si può supporre - con qualche riserva - che ancora Sacile non esistesse.

Alla luce di ciò, si ipotizza che Sacile sia stata fondata nell'VIII secolo come avamposto militare collocato presso un'isola artificiale (un "sacco", da cui il toponimo) ottenuta grazie all'escavo di una diversione del Livenza. Mantenne a lungo una condizione di centro di confine, stretto tra le giurisdizioni del castello di Cavolano, a sud, e del castello di Caneva, a nord e, dal punto di vista ecclesiastico, tra le diocesi di Ceneda e di Concordia[6].

Il fortilizio doveva essere ancora in piena attività nel X secolo, quando avrebbe sostenuto l'invasione degli Ungari, tuttavia con il tempo cominciò ad affiancare alle funzioni militari quelle di centro industriale e commerciale. Grazie alla presenza del Livenza che forniva l'energia meccanica necessaria, il borgo poté arricchirsi di impianti per la lavorazione dei metalli e la molitura. Lo stesso fiume, grazie ad alcune opere idrauliche, venne reso navigabile fino al mare, aprendolo ai traffici.

Discorso diverso per i mercati i quali, per questioni soprattutto igieniche, non potevano tenersi all'interno della città. La zona extramuraria, come si è visto, ricadeva però sotto altre giurisdizioni e i Sacilesi dovettero quindi faticare non poco per ottenere concessioni dai vicini, che talvolta si risolvevano in violenti liti.

A partire dall'XI secolo la città poté godere di ulteriori vantaggi in concomitanza con la formazione dello Stato patriarcale. I principi-vescovi, infatti, scelsero Sacile per trascorrervi lunghi soggiorni durante i quali emettevano sentenze, incontravano ambasciatori, organizzavano feste. Nel 1190 l'abitato ottenne le libertà comunali, ovvero la concessione dell'autonomia amministrativa mediante la stesura di propri statuti. In età medievale, dunque, Sacile rappresentava un centro aperto e dinamico, decisamente opposto alle ristrette realtà dei feudi confinanti[7].

Nel 1366, precisamente l'8 novembre, a Sacile furono promulgate le Constitutiones Patriae Foriiulii (Costituzioni della Patria del Friuli) una delle più antiche costituzioni scritte della storia.

Nel 1420 Sacile, come il resto del Friuli, venne annessa alla Repubblica di Venezia; durante il periodo veneziano ci fu un grande sviluppo grazie ai commerci, soprattutto fluviali e molte famiglie nobili eressero i loro palazzi lungo il fiume e i suoi canali. Nel 1797, alla caduta della Serenissima, Sacile perse il potere sui territori dei paesi vicini ed entrò in una crisi economica.

Il 3 aprile 1809, a Camolli nei pressi di Sacile ci fu una battaglia tra le truppe austriache e quelle francesi ed italiane che furono sconfitte e furono costrette a ritirarsi.

Nel 1816 con la Restaurazione Sacile entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto; nel 1855 arrivò la ferrovia Venezia-Udine che contribuì a rilanciare l'economia.

Con l'annessione al Regno d'Italia nel 1866 sorsero anche le prime attività industriali. Il terremoto del 18 ottobre 1936 provocò gravi danni agli edifici, danneggiando anche l'antica cinta muraria.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Drappo di bianco crociato di rosso...»

Logistica militare[modifica | modifica wikitesto]

Nello scacchiere geopolitico del Friuli, Sacile è stata considerata dalla Forze armate italiane una località strategica dal punto di vista militare, dotata di una autonoma stazione sull'importante linea ferroviaria Venezia-Udine. Il distretto militare di Sacile fu istituito nel 1907 ed ebbe importanza durante la prima guerra mondiale (esiste una cartolina con le "nuove caserme" spedita nel 1916) e fino agli anni 1960.

Una prima caserma fu eretta sui resti di un antico convento acquistato dal Comune e ospitò un reparto di bersaglieri e un distaccamento del terzo cavalleggieri "Savoia". Dopo il primo conflitto la caserma fu intitolata allo scrittore triestino e volontario irredentista Scipio Slataper. Da allora la caserma ha ospitato sempre importanti reparti militari di fanteria. Dal 1949 al 1976 è stata sede del 182º Reggimento Fanteria Corazzata Garibaldi. Attualmente ospita il "7º Reggimento Trasmissioni".

A causa dell'importanza logistica di Sacile fu ripetutamente bombardata sia durante la prima che nella seconda guerra mondiale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Sacile è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[9]:

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il Duomo
Campanile del Duomo e chiesa di Santa Maria della Pietà

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Duomo. Il Duomo di San Nicolò, costruito da Beltrame e Vittorino da Como tra il 1474 e il 1496 in stile rinascimentale (anche se si possono notare delle reminiscenze dell'arte gotica, come ad esempio negli archi; è stato restaurato nelle forme originarie dopo il terremoto del 1976) custodisce al suo interno opere di Andrea Vicentino, Francesco da Bassano, Palma il Giovane, Pino Casarini e di altri artisti;
  • Chiesa di Santa Maria della Pietà. La Chiesa di Santa Maria della Pietà, (XVII secolo): questa piccola chiesa a pianta esagonale si affaccia sul Livenza, al suo interno si trova una statua in pietra arenaria raffigurante la Pietà;
  • Chiesa di San Gregorio. La Chiesa di San Gregorio (XVI secolo), ora chiusa al culto ed adibita a mostre e concerti, era la chiesa del vecchio ospedale di origine medievale;
  • Oratorio di San Giuseppe. L'Oratorio di San Giuseppe si trova in piazzetta 4 novembre. Si tratta di un piccolo gioiello di chiesetta risalente al Seicento. All'interno vi si trova la lapide di sepoltura di Bellavite, risalente al 1680. La struttura, tuttora di proprietà privata, viene aperta al culto nei mesi di maggio, ottobre e il 19 marzo, giorno di commemorazione del santo a cui è dedicata;
  • Chiesa di San Liberale. Edificio religioso risalente al ventesimo secolo è "copia perfetta"[10] del grande tempio dipinto da Raffaello Sanzio nell'olio su tavola "Sposalizio della Vergine" custodito alla Pinacoteca Brera di Milano;
  • Chiesetta della Madonna delle Grazie. L'antico luogo di culto, in località Vistorta, conserva al suo interno alcuni affreschi di fine duecento e inizi Seicento;
  • Chiesa di San Lorenzo. Chiesa parrocchiale nella frazione Cavolano.

Architetture civili e militari[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio presenta 5 edifici tutelati dall'Istituto Regionale Ville Venete (IRVV), di seguito elencati in ordine alfabetico:

  • Palazzo Candiani;
  • Palazzo Carli;
  • Palazzo Ettoreo, databile alla prima metà del XVI secolo;
  • Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia. Il Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia (XV secolo) fu abitato e ampliato dalla famiglia veneziana Ragazzoni, signori del feudo di S.Odorico. Al suo interno si trova un ciclo di affreschi di Francesco Montemezzano raffiguranti la storia della famiglia[11];
  • Villa Brandolini d'Adda (frazione di Vistorta), complesso risalente al XIX secolo, caratterizzato da uno dei parchi più rinomati del Friuli occidentale[12].
    Scorcio del centro storico

Altri edifici degni di menzione sono:

  • Palazzo Bellavitis. Il Palazzo Bellavitis si trova in Via XXV Aprile civico nº2. Si tratta di un palazzo di campagna risalente al 1600 con pavimenti a terrazzo veneziano, bel cortile interno con pozzo ed un bellissimo oleandro di oltre 50 anni a fiori bianchi. A metà scalinata centrale due affreschi, posti uno di fronte all'altro con gli stemmi delle famiglie Conti Bellavitis e Frangipane, sovrastano rari dipinti di giardini all'Italiana;
  • Ex Convento di Sant'Antonio Abate.

Con riguardo all'architettura militare, il centro storico preserva i resti delle antiche fortificazioni trecentesche, tra cui i torrioni di Prà Castelvecchio e largo Salvadorini.

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Questi sono i principali edifici cittadini che ospitano manifestazioni teatrali e di spettacolo:

  • Teatro Zancanaro;
  • Fazioli Concert Hall;
  • Teatro V. Ruffo.

Altri luoghi degni di nota[modifica | modifica wikitesto]

  • La Piazza del Popolo, di forma irregolare, ospita palazzi porticati in stile veneto;
  • Monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale, opera di Giuseppe Berti, e risalente alla prima metà del XX secolo;
  • Vicolo Pier Paolo Pasolini, stretta via di collegamento tra via Gasparotto e Galleria Pegolo, luogo legato all'infanzia dello scrittore Pier Paolo Pasolini, che qui visse nel periodo compreso tra il 1929 ed il 1932.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Nella città ha sede uno dei maggiori produttori di pianoforti da concerto del mondo, la Fazioli Pianoforti S.p.A.[13], fondata nel 1981 dall'ingegner Paolo Fazioli, produce mediamente dai 120 ai 150 strumenti all'anno con una costruzione completamente artigianale[14]. La produzione si distingue da modelli di varie lunghezze, da cui poi derivano i nomi, dal quarto di coda F156 al gran coda F308. Per quanto riguarda l'artigianato, la città è rinomata soprattutto per la lavorazione del ferro battuto.[15]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 2 008, ovvero il 10,12% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:

  1. Albania, 511
  2. Romania, 366
  3. Ucraina, 176
  4. Marocco, 104
  5. Macedonia del Nord, 80
  6. Senegal, 74
  7. Moldavia, 70
  8. Cina, 69
  9. Ghana, 60
  10. Kosovo, 55

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Sacile viene parlato il liventino, una varietà della lingua veneta appartenente ai dialetti settentrionali e tipico dell'area compresa tra Piave e Livenza[18][19]. Una ricerca eseguita da Renato Appi nel 1968 constatava una notevole differenza tra il dialetto dei giovani e il dialetto degli anziani e che anche tra gli emigranti si conservava una parlata arcaica[20].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Raccolta di opere d'arte del Duomo di Sacile (Piazza Duomo)[21]
  • Galleria d'Arte Moderna Pino Casarini (Piazza Duomo, 4)[22]
  • Centro Studi Biblici della città di Sacile (Piazza Duomo, 4)[23]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1274, la prima domenica dopo ferragosto a Sacile si tiene la Sagra dei Osei, fiera-mercato di uccelli e animali da cortile, mostra nazionale canina, eventi e concorsi cinematografici. È la più antica fiera d'Europa. Particolare è la gara di chioccolo in cui i concorrenti imitano il canto degli uccelli. La manifestazione si svolge anche in forma ridotta in primavera.

Tra giugno e agosto viene organizzata una rassegna di musica da camera nell'ambito del Friuli Venezia Giulia International Music Meeting. Si tratta di un festival con concerti aperti al pubblico e seminari riservati ai musicisti.[24]

Per alcuni anni la città ha ospitato le Giornate del Cinema Muto: si tratta di un'iniziativa partita nei primi anni 2000 contestualmente alla ristrutturazione del Teatro Verdi nella città di Pordenone, sede originale della manifestazione. Il festival di cinema è ora condotto in concomitanza in entrambe le città.

Nel periodo estivo si svolgono diverse manifestazioni culturali ed enogastronomiche nelle diverse frazioni di Sacile che si concludono nel mese di settembre con la storica "Sagra di San Michele" organizzata dall'Associazione Nuova Ronche - San Michele.

Da fine novembre a inizio gennaio, in tutto il centro storico, viene allestito un mercatino con delle casette di legno, ornate da luci e addobbi natalizi.

Il 24 maggio 2021 la città ha funto da punto di partenza per la sedicesima tappa del Giro d'Italia.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La band Elvenking viene fondata a Sacile nel 1997.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci dal 1946[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Ciro Liberali Partito Repubblicano Italiano 1946-1951 1946
Mario Amadio Democrazia Cristiana 1951-1956 1951
Mario Viotto Democrazia Cristiana 1956-1965 1956
1960
Paolo Da Re Democrazia Cristiana 1965-1975 1964
1970
Ivonne De Conto Democrazia Cristiana 1975-1977 1975
Francesco Andreoli Partito Socialista Italiano 1977-1980 (1975)
Mario Sartori di Borgoricco Democrazia Cristiana 1980-1985 1980
Isidoro Gottardo Democrazia Cristiana 1985-1993 1985
1990
Gina Fasan Democrazia Cristiana 1993-1995 (1990)
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Gina Fasan Grande coalizione 1995-2003 1995
1999
Loris Monai (Vicesindaco f.f.) Grande coalizione 2003-2004 (1999)
Roberto Cappuzzo Centro-sinistra 2004-2009 2004
Roberto Ceraolo Centro-destra 2009-2018 2009
2014
Claudio Salvador (Vicesindaco f.f.) Centro-destra 2018 (2014)
Carlo Spagnol Centro-destra 2018-in carica 2018
2023

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Sacile è attraversata dalla strada statale 13 Pontebbana ed è servita dalle uscite di Sacile Est e Sacile Ovest dell'autostrada A28 Conegliano-Portogruaro.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Sacile possiede due stazioni ferroviarie. La stazione di Sacile, la principale, si trova sulla linea Venezia-Udine ed è capolinea della linea Sacile-Pinzano-Gemona.

A circa 2 km dalla stazione di Sacile si trova la fermata ferroviaria di Sacile San Liberale, che si trova lungo la linea Sacile-Pinzano-Gemona.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Canoa[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione canoistica sacilese viene portata avanti, sin dalla prima metà del Novecento, dal Canoa Club Sacile, riconosciuto ufficialmente da CONI e FICK dal 1977. Amatori e agonisti si incontrano sulle acque del Livenza, fiume placido con un carattere torrentizio, che permette una navigazione prettamente turistica per gli amatori e una corretta preparazione condizionale e tecnica per gli atleti del Canoa Club, i quali durante il periodo agonistico collezionano titoli nazionali e internazionali.[senza fonte]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale società calcistica di Sacile è la Società Sportiva Sacilese Calcio ed è affiliata al L.R. Vicenza[29].

Ginnastica artistica[modifica | modifica wikitesto]

La principale società di ginnastica artistica e ritmica è la Ginnastica Moderna Sacile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ liventina
  5. ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 13 agosto 2015.
  6. ^ Per questo la pieve di San Lorenzo, fondata dal conte Enrico del Friuli, non dipendeva né dalla diocesi di Ceneda, né da quella di Concordia, ma era direttamente sottoposta al patriarcato di Aquileia (situazione che si mantenne intatta sino al 1926). Tuttora la frazione San Odorico appartiene alla diocesi di Concordia-Pordenone, mentre il resto del comune è compreso nella diocesi di Vittorio Veneto.
  7. ^ Comune di Sacile - Storia di Sacile.
  8. ^ Fonte dal sito Araldica Civica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  9. ^ http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliabronzovalormilitare.html
  10. ^ Marco Romano, Franco Farinelli, Albano Marcarini, Dentro l'Italia - PICCOLE CITTA', BORGHI E VILLAGGI - Viaggio attraverso storie e itinerari inconsueti. Paesi medievali e centri rinascimentali, borghi murati e città progettate. - NORD 1., collana Dentro l'Italia - PICCOLE CITTA', BORGHI E VILLAGGI., Touring Club Italiano, 2009, p. 298, ISBN 978-88-365-4692-3.
  11. ^ Comune di Sacile, Sito web Città di Sacile - Home - La Città - Informazioni turistiche - Luoghi da visitare - Il Palazzo Ragazzoni., su comune.sacile.pn.it.
  12. ^ Sito web http://www.ilparcopiubello.it/, Home - I Parchi - Ricerca Friuli Venezia Giulia, su ilparcopiubello.it.
  13. ^ Fazioli Pianoforti S.p.A., su fazioli.com.
  14. ^ Fazioli - Repubblica, su ricerca.repubblica.it.
  15. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2019 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 26 maggio 2021.
  18. ^ Joshua Giovanni Honeycutt, Tra tentazione veneta e conservazione retoromanza: le parlate di Pordenone e delle zone a nord-ovest della città, su treccani.it. URL consultato il 9 maggio 2022.
  19. ^ Stefano Mazzaro, Il liventino ed il veneto-settentrionale: cenni su testi antichi e moderni, su academia.edu. URL consultato il 9 maggio 2022.
  20. ^ Giovan Battista Pellegrini, Introduzione all'Atlante storico-linguistico-etnografico friulano (ASLEF), Padova-Udine, Istituto di glottologia dell'Università di Padova-Istituto di filologia romanza della Facoltà di lingue e letterature straniere di Trieste, 1972, p. 190.
  21. ^ Raccolta di opere d'arte del Duomo, su museifriuliveneziagiulia.it. URL consultato il 1º aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  22. ^ Sito web http://www.pordenonewithlove.it/cosa-fare/Cultura-487/Musei-199/Galleria-d-Arte-Moderna-Pino-Casarini-123 COSA FARE / Cultura / Musei Galleria d'Arte Moderna Pino Casarini, su pordenonewithlove.it. URL consultato il 1º aprile 2015.
  23. ^ Sito web di informazione turistica della Provincia di Pordenone: COSA FARE / Cultura / Musei - Centro Studi biblici., su pordenonewithlove.it. URL consultato il 31 marzo 2015.
  24. ^ ultima edizione del FVG International Music Festival, su ensembleserenissima.com. URL consultato il 18 maggio 2021.
  25. ^ (FR) LES VILLES JUMELLES, su lareole.fr. URL consultato il 26 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2022).
  26. ^ Gemellaggi, su comune.sacile.pn.it. URL consultato il 15 gennaio 2022.
  27. ^ (ES) Vila-real y Sacile firman el pacto de hermanamiento para estrechar los lazos y fomentar el desarrollo de ambas ciudades, su vila-real.es.
  28. ^ Firmato l'Atto di gemellaggio di Cittanova con la città italiana Sacile, su novigrad.hr. URL consultato il 26 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2021).
  29. ^ Progetto "Vicenza Academy", su vicenzacalcio.com, L.R. Vicenza. URL consultato il 27 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sacile, ed. Le Tre Venezie, maggio 1997

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN154238857 · LCCN (ENn88017584 · J9U (ENHE987007567217205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n88017584
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