Caterina Aliprandi

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Beata Caterina Aliprandi
 
Nascita1466 circa
MorteAsti 7 settembre 1529
Venerata daChiesa cattolica
Ricorrenza21 settembre

Caterina Aliprandi (1466 circa[1]Asti, 7 settembre 1529[1]) è stata una monaca cristiana italiana, dell'ordine delle clarisse.

Stemma della famiglia Aliprandi
Blasonatura
grembiato di otto pezzi di rosso e d'argento, al bisante d'oro, posto in cuore, carico di un'aquila di nero, coronata del campo e linguata di rosso.

È venerata come beata dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Caterina nacque verso il 1466 da nobile famiglia, e venne dai genitori destinata al matrimonio ad un ricco gentiluomo[1][2].

Ancora trentenne, riuscì a convincere il marito a vestire l'abito francescano, consentendo a lei di entrare nel monastero di Santa Chiara in Alessandria[1].

Nel 1526 fu destinata, con cinque consorelle a fondare un nuovo monastero in Asti, che prese il nome di Convento del Gesù. In questo convento fece la portinaia, e ben presto divenne famosa per lo spirito di preghiera, le profezie e i miracoli che i fedeli le attribuirono[1].

Durante l'assedio posto ad Asti da Fabrizio Maramaldo, fu incaricata di tenersi in preghiera giorno e notte fino a vittoria ottenuta (13 novembre 1526)[1].

Come essa stessa avrebbe profetizzato, rimase vittima della peste e morì il 7 settembre 1529, cantando le lodi a Maria, di cui le compagne in quel momento festeggiavano la natività[1].

Celebrazione liturgica il 21 settembre[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h AA.VV., "Bibliotheca Sanctorum", Roma 1961 sub voce Caterina Aliprandi
  2. ^ AA.VV. "Libro d'oro della nobiltà italiana" Roma Collegio araldico 2010-2014 Edizione XXIV vol.XXIX pag. 41-42; vol. XXX pag. 913 e Andrea Borella, "Annuario della Nobiltà Italiana", Edizione XXXI, Teglio (SO), 2010, S.A.G.I. Casa Editrice, vol. 1, pag. 183; vol. 3 pag. 268

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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV, "Bibliotheca Sanctorum" Roma, 1961 sub voce Caterina Aliprandi.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]