Catamixis baccharoides

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Catamixis baccharoides
Catamixis baccharoides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Pertyoideae
Tribù Pertyeae
Genere Catamixis
Thomson, 1866
Specie C. baccharoides
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Genere Catamixis
Thomson, 1866
Specie C. baccharoides
Nomenclatura binomiale
Catamixis baccharoides
Thomson, 1866
Sinonimi

Baccharis oligantha DC. ex Thomson

Catamixis baccharoides Thomson, 1866 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. È l'unica specie del genere Catamixis Thomson, 1866.[1][2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Catamixis baccharoides è perenne con portamenti piccolo-arbustivi. I fusti possono essere semplici o ramificati e densamente tomentosi.[4][5][6][7][8]

Le foglie lungo il caule normalmente sono a disposizione alternata, picciolate (picciolo alato). La forma delle lamine è obovata con bordi dentati e base decorrente (lungamente cuneata); gli apici sono ottusi o sub-acuti. Le venature sono palmate o pennate. Le stipole sono assenti.

Le infiorescenze sono composte da capolini peduncolati terminali raccolti in formazioni corimbose. I peduncoli sono sottesi alla base da piccole brattee lineari. I capolini, di tipo radiati e omogami, sono formati da un involucro a forma di spirale composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee disposte in 4 - 5 serie in modo subembricato e scalato sono di vario tipo a consistenza fogliacea oppure membranosa o coriacea con apici lungamente acuti. Il ricettacolo, a forma convessa, più o meno alveolato, glabro, in genere è nudo (privo di pagliette).

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori, pochi (6), sono di tipo ligulato (corolla zigomorfa), sono ermafroditi e fertili.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla è ligulata (termina con un lembo piatto) con 5 piccoli denti apicali. Il colore è giallo, giallo pallido o biancastro.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base caudata e strettamente triangolare. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e bilobo con un nodo basale galbro; i due stigmi sono divergenti e corti con apici acuti (dorsalmente sono papillosi). L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è fusiforme (con apice acuto) con coste oppure con 9 - 10 venature; la superficie è densamente e lungamente setolosa. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente. Il carpoforo (o capopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è anulare. Il pappo (raramente assente) è formato da una serie di setole lungamente barbate, decidue o persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione di questa specie è relativa all'India, al Nepal e all'Himalaya (orientale).[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La posizione della sottofamiglia Pertyoideae, nell'ambito delle Asteraceae, è abbastanza centrale: tra le sottofamiglie Hecastocleidoideae e Tarconanthoideae; ed è caratterizzata da erbe aromatiche, peli conici e multicellulari, corolle non chiaramente bilabiate (irregolarmente divise), polline tricolpato con spine solide, stigmi abbastanza corti e pelosi nella parte abassiale e pappo spesso uniseriato.[1]

Il genere di questa specie, rimasto lungamente in posizioni incertae sedis, in precedenti trattazioni è stato incluso nella tribù Mutisieae (Catamixis Group).[7][8] In seguito ad analisi sul DNA di questa specie sono state riscontrate delle condivisioni genetiche con i generi Ainsliaea, Myripnois e Pertya (hanno la medesima delezione di 145 coppie di basi e una mutazione comune del gene del cloroplasto) per cui risulta giustificata l'inclusione di questo genere monotipo nella sottofamiglia Pertyoideae.[13]

Il periodo di separazione della sottofamiglia varia da 38 a 2 milioni di anni fa.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20. URL consultato l'11 maggio 2021 (archiviato il 28 luglio 2020).
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 maggio 2021 (archiviato l'11 maggio 2021).
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 maggio 2021 (archiviato l'11 maggio 2021).
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ Judd 2007, pag.517.
  7. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 119.
  8. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 208.
  9. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021 (archiviato il 1º marzo 2021).
  13. ^ Panero 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]