Castello di Pandino

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Castello di Pandino
Ubicazione
StatoDucato di Milano
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàPandino
IndirizzoVia Castello, 15
Coordinate45°24′21.11″N 9°33′10.8″E / 45.405865°N 9.552999°E45.405865; 9.552999
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Pandino
Informazioni generali
TipoCastello medievale
Costruzionepost 1354-ante 1361
CostruttoreBernabò Visconti
Primo proprietarioBernabò Visconti e Regina della Scala
Condizione attualein uso
Proprietario attualeComune di Pandino
Visitabile
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Il castello visconteo di Pandino è una roccaforte risalente al XIV secolo situata a Pandino, in provincia di Cremona.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il castello, contemporaneo di quello sito a Trezzo sull'Adda, venne fatto erigere dal signore di Milano Bernabò Visconti e dalla moglie Beatrice Regina Della Scala[1], intorno al 1355-1370 come residenza di campagna per la caccia, grande passione di Bernabò.

La costruzione ha la tipica forma dei castelli di pianura dell'epoca: pianta quadrata con quattro torri angolari, cortile interno con porticato scandito da archi acuti e loggiato superiore.[1] All'esterno sono visibili le numerose finestre, monofore al piano terra, in origine destinato alla servitù, bifore al piano superiore, riservato ai nobili. Il lato est del piano inferiore era originariamente aperto come una sorta di secondo porticato ed era adibito a salone per i banchetti estivi (attualmente, corsi e ricorsi storici, è utilizzata dalla mensa della scuola agraria).

Il castello al momento della realizzazione venne completamente affrescato, persino nella zona delle stalle, ora utilizzate come biblioteca comunale. La decorazione del castello era composta da svariate forme geometriche, tarsie a imitazione del marmo e da alcune figure umane, variando da vano a vano. Nelle forme geometriche vennero rappresentati gli stemmi araldici dei Visconti e dei Della Scala. Realizzati in buona parte nel 1428 e attribuiti a Stefano da Pandino,[2] gli affreschi sono ancora oggi visibili nella loggia[2].

Alla morte di Beatrice Regina Della Scala, Bernabò sposò una Savoia[senza fonte] e in suo onore fece ridipingere gli stemmi scaligeri con quelli della casata Savoia.

Passato agli Sforza e in seguito ad altre nobili famiglie, è attualmente di proprietà del Comune.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Contino, Castello di Pandino.
  2. ^ a b Contino, Castello di Pandino.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.
  • Carlo Perogalli, Castelli della Lombardia, Milano, 1969.

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