Castel Hörtenberg

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Castel Hörtenberg
Ansitz o Schloss Hörtenberg
Castel Hörtenberg a Bolzano
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
CittàBolzano
Coordinate46°30′08″N 11°21′39.5″E / 46.502221°N 11.360971°E46.502221; 11.360971
Mappa di localizzazione: Trentino-Alto Adige
Castel Hörtenberg
Informazioni generali
TipoCastello
Inizio costruzioneXVI secolo
Primo proprietarioHörtmair, Hiertmair
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Castel Hörtenberg (in lingua tedesca Ansitz Hörtenberg o Schloss Hörtenberg) è un castello rinascimentale in Alto Adige, nel comune di Bolzano, in zona S. Osvaldo (St. Oswald) nel quartiere di Dodiciville e posto alle pendici dell'altopiano del Renon.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sorto sul sedime di un maso contadino attestato nel XV secolo quale Obergassen o Jochimshof[1] e nel 1471 proprietà della famiglia Hiertmair o Hörtmair di Bolzano (nobilitata nel 1487 e di seguito chiamata Hörtmair zu Hörtenberg)[2], l'edificio fu da questi nel tardo XVI secolo ampliato in forma di palazzo e dotato di quattro Erker angolari a torretta. Dal 1682 fino nel Ottocento, il maniero era proprietà della famiglia baronale Giovanelli zu Gerstburg und Hörtenberg.

Quando Dodiciville-Zwölfmalgreien nel 1849 divenne, fino al 1911, comune autonomo rispetto a Bolzano, nel maniero di Hörtenberg furono tenute le assemblee della giunta, in quanto il proprietario barone Ferdinand von Giovanelli era dal 1849 al 1861 anche alla guida del comune.[3]

L'edificio, dal 1951 è posto sotto tutela dei beni artistici.

Anche le pendici boschivi che sovrastano il maniero, raggiungendo il Grumer Eck (Monte Tondo) a 1110m e recante la Hörtenberger Kreuz (posta già sul territorio del comune di Renon), portano il loro nome dall'edificio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Richard Staffler, Die Hofnamen von Zwölfmalgreien und Leifers, Bolzano, 1952, pp. 44-45
  2. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500, vol. 2, Bolzano, Città di Bolzano, 2008, p. 406, ISBN 978-88-901870-1-8.
  3. ^ Heinz Tiefenbrunner, Häusergeschichte von Zwölfmalgreien, Athesia, Bolzano, 2011, ISBN 978-88-8266-863-1, p. 18.

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