Cassaro (Palermo)

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Via Vittorio Emanuele
Il corso nei pressi della Cattedrale.
Altri nomiVia Toledo[1]
Nomi precedentiCassaro da Castrum, poi al Qasr
Via Toledo
Via Marmorea[1]
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàPalermo
QuartiereUnità di primo livello
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Intitolazionederiva dal latino Castrum (castello, forte, fortilizio o accampamento militare, castello), a sua volta probabilmente adattato in epoca arabo-normanna nel nome arabo al Qasr (قَصْر), fortificazione
ProgettistaGarcia di Toledo
Collegamenti
Inizio1567
Fine1581
Intersezioni
Luoghi d'interesse
Trasportile principali linee di autobus della città da/per:
Mappa
Map
Coordinate: 38°06′57″N 13°21′41″E / 38.115833°N 13.361389°E38.115833; 13.361389

Il Càssaro (u Cassaru in siciliano), ufficialmente Via Vittorio Emanuele, già soprannominata Via Toledo e Via Marmorea, è la strada più antica - e fra quelle più ampie - di Palermo.[2][3][4][5]

È indicato dai cittadini palermitani principalmente come "Corso Vittorio".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La strada venne tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici, e tagliava in due parti l'agglomerato collegando l'originario porto alla necropoli posta subito alle spalle della città.[5][6]

In epoca araba divenne l'asse principale tipico dell'urbanistica araba dal quale si diramano le varie strade secondarie o darbi che si innestavano a questa ortogonalmente e che poi vanno a intricarsi nel territorio terminando negli aziqqa, vicoli ciechi tipici del centro cittadino. La modifica più importante al suo tracciato si ebbe nella seconda metà del Cinquecento, periodo in cui la città è capitale del viceregno spagnolo. Il progetto, probabilmente definito sin dall'inizio ma attuato in diverse fasi, prevedeva la rettifica e l'allargamento della strada fino a piazza della Marina. I lavori, con l'autorizzazione del viceré García de Toledo, iniziarono nel 1567: si iniziò con la rettifica della facciata meridionale fino a Porta dei Patitelli, poi con una massiccia opera di sventramenti, avvenuta in due fasi, per raggiungere piazza marina ed infine con la rettifica della facciata settentrionale. Lo sviluppo di questa "Strada Nuova", fu supportata attivamente dalla nobiltà palermitana che non solo contribuì alla realizzazione, ma creò anche spazi nuovi, come l'apertura di Piazza Aragona (successivamente Bologna, o dei Bologna, volgarmente chiamata Bologni) o Piazza Pretoria. Nel 1577 i lavori non erano ancora del tutto ultimati, e l'originale progetto fu totalmente stravolto nel 1581 dal viceré Marcantonio Colonna che prolungò la strada fino alle mura aprendola sul mare con Porta Felice.[7]

Nel luglio del 2015 il Comune di Palermo ha proceduto ad una chiusura parziale al traffico di tutto l'asse, a partire dalla Cattedrale fino ai Quattro Canti; quattro anni dopo, nell'agosto 2019, la chiusura al traffico è stata prolungata fino all'altezza di Piazza Marina.

Lungo il suo asse o nelle immediate vicinanze si trovano 6 dei 9 beni monumentali che compongono il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, inserito nella Lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 2015: Palazzo Reale, Cappella Palatina, Cattedrale di Palermo, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa della Martorana, Chiesa di San Cataldo

Toponomastica[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Càssaro deriva dall'antico nome arabo al Qasr (la fortificata): infatti questa zona, durante la dominazione araba, venne fortemente fortificata.[5] Durante il Medioevo assunse anche il nome di al balat in arabo o di via Marmorea[1] (in epoca normanna),[8][9] parola rimasta nell'uso comune siciliano ad indicare il marmo e i basoli. Nel tardo cinquecento, periodo del viceregno, assunse anche il nome di via Toledo in onore del Viceré di Sicilia García Álvarez de Toledo y Osorio, marchese di Villafranca del Bierzo,[1] uno dei principali artefici della rettifica della strada. Il nome Cassaro si mantenne tale per lungo periodo, solo dopo l'unificazione dell'Italia lo storico nome venne cambiato in via Vittorio Emanuele, anche se il vecchio nome viene ancora utilizzato.[10]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La strada si presenta perfettamente dritta da Porta Nuova a monte, a Porta Felice quasi sul mare, presenta una leggera discesa digradante verso il mare. Durante tutto il suo percorso troviamo molte strade che confluiscono in essa ma solo due la attraversano, via Maqueda, con la quale forma il famoso incrocio di epoca barocca, e via Roma.

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Una lista quasi esaustiva dei monumenti che affacciano sul corso:[11]

Lato destro Civico Civico Lato sinistro
Piazza Indipendenza
Palazzo dei Normanni Porta Nuova Caserme Dalla Chiesa-Calatafimi
Piazza del Parlamento 475
Piazza della Vittoria
(Villa Bonanno)
467 Facoltà teologica
463 Seminario arcivescovile
Palazzo del Castillo [12] Palazzo Arcivescovile
Palazzo Asmundo 492 Cattedrale
Palazzo Imperatore 484
Palazzo Filangieri La Farina di Cutò (poi Crescimanno) 474
Palazzo La Grua di Carini 462
Palazzo Castrone-Santa Ninfa 452
[13] Palazzo Mango di Casalgerardo
Chiesa di Santa Maria della Grotta
429 Collegio Massimo dei Gesuiti
Chiesa del Santissimo Salvatore 417 Palazzo Colonna di Cesarò
Palazzo Natoli [14]
Palazzo Drago Ajroldi di Santacolomba 382
Palazzo Algaria [15]
Piazza Bologni
(Monumento a Carlo V)
365 Palazzo Riso
Palazzo Pilo di Marineo 316 327 Palazzo Tarallo della Miraglia
Chiesa di San Giuseppe dei Teatini
Via Maqueda Quattro Canti Via Maqueda
Palazzo Bordonaro [16]
Palazzo Bonocore [16]
Chiesa di San Matteo al Cassaro
Via Roma
225 Palazzo Tramontana Roccaforte
Palazzo Termine d'Isnello 204
187 Palazzo Vannucci di Balchino
Palazzo Ventimiglia di Prades 188
157 Palazzo Santa Margherita
137 Palazzo Roccella
111 Palazzo Amari di S. Adriano
Palazzo Sitano 114
93 Palazzo Cammarata Testa
Piazza Marina
(Fontana del Garraffo)
Palazzo delle Finanze
Palazzo della Gran Guardia [17] Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo
Chiesa di San Giovanni dei Napoletani 39 Palazzo Vassallo
Piazza Marina Chiesa di Santa Maria della Catena
Palazzo della Zecca 31 Archivio di Stato
Piazza Santo Spirito
(Fontana del Cavallo Marino)
Passeggiata delle Cattive Loggiato San Bartolomeo
Porta Felice
Foro Italico

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Gaspare Palermo Volume primo, pag. 93.
  2. ^ Pagine 24, 31, 683, Agostino Inveges, "Palermo Sacro" - "Annali della felice città di Palermo, prima sedia, corona del rè, e capo del regno ..." [1], Parte seconda, Pietro dell'Isola, 1651, Palermo.
  3. ^ Gaspare Palermo Volume primo, pag. 92.
  4. ^ Panormus... le vedute del Cassaro, l'odierno corso Vittorio Emanuele
  5. ^ a b c Copia archiviata, su comune.palermo.it. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2009).
  6. ^ Copia archiviata, su bellapalermonline.com. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2009).
  7. ^ Palermo e “il Cassaro”: chiamiamolo così! | www.palermoviva.it, su palermoviva.it, 6 novembre 2022. URL consultato il 4 aprile 2024.
  8. ^ Virgilio Xoom - Sito non trovato
  9. ^ Pagine IX e X, Carmelo Piola, "Dizionario delle strade di Palermo ..." [2], Palermo, Stamperia di Michele Amenta, 1870.
  10. ^ cassaro palermo - Repubblica.it » Ricerca
  11. ^ Gaspare Palermo Volume primo, pag. 94, 95.
  12. ^ Ingresso da piazza della Vittoria.
  13. ^ Ingresso da via delle Scuole.
  14. ^ Ingresso da via SS. Salvatore.
  15. ^ Ingresso da piazza Bologni.
  16. ^ a b Ingresso da piazza Pretoria.
  17. ^ Ingresso da piazza Marina.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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