Cascina (Italia)

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Cascina
comune
(IT) Càscina
Cascina – Stemma
Cascina – Bandiera
Cascina – Veduta
Cascina – Veduta
Corso Giacomo Matteotti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Pisa
Amministrazione
SindacoMichelangelo Betti (PD) dal 6-10-2020
Territorio
Coordinate43°40′48″N 10°30′01″E / 43.68°N 10.500278°E43.68; 10.500278 (Cascina)
Altitudinem s.l.m.
Superficie78,61 km²
Abitanti44 648[2] (31-7-2023)
Densità567,97 ab./km²
FrazioniArnaccio, Casciavola, Laiano, Latignano, Marciana, Montione, Musigliano, Navacchio, Pettori, Ripoli, San Benedetto, San Casciano, San Frediano a Settimo, San Giorgio a Bibbiano, San Lorenzo a Pagnatico, San Lorenzo alle Corti, San Prospero, San Sisto al Pino, Santo Stefano a Macerata, Titignano, Visignano, Zambra
Comuni confinantiCalcinaia, Collesalvetti (LI), Casciana Terme Lari, Crespina Lorenzana, Pisa, Pontedera, San Giuliano Terme, Vicopisano
Altre informazioni
Cod. postale56021, 56023
Prefisso050
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT050008
Cod. catastaleB950
TargaPI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 853 GG[4]
Nome abitanticascinese, cascinesi[1]
Patronosan Sebastiano, santi Innocenzo e Fiorentino
Giorno festivo20 gennaio, primo martedì dopo l'ultimo lunedì di maggio
Motto"Fides"
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cascina
Cascina
Cascina – Mappa
Cascina – Mappa
Posizione del comune di Cascina all'interno della provincia di Pisa
Sito istituzionale

Càscina (pronuncia: /ˈkaʃʃina/) è un comune italiano di 44 648 abitanti[2] della provincia di Pisa in Toscana. È costeggiato dal fiume Arno, che ne delimita il confine con i comuni di Vicopisano e San Giuliano Terme.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Cascina si trova sulla riva sinistra dell'Arno, nella sua pianura alluvionale ad un'altitudine media di m s.l.m.. Il territorio è pianeggiante, non presenta zone boscose né corsi d'acqua naturali oltre al fiume Arno.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La tabella sottostante riporta i valori medi che si registrano nel corso dell'anno:[5]

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 10,411,314,218,022,125,929,329,226,020,815,511,311,018,128,120,819,5
T. min. media (°C) 2,33,05,38,211,514,717,617,814,911,06,73,42,98,316,710,99,7

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tabula Peutingeriana

La storia documentata di Cascina risale sino al periodo romano. La pianta stessa della cittadina richiama quella del castrum, con strade perpendicolari tra loro (chiamate cardi e decumani) che formano una scacchiera. Inoltre nel territorio cascinese le tracce della centurazione romana sopravvivono nei toponimi attuali di molti paesi, come ad esempio il suffisso -anum/-ana in paesi come Musigliano, Visignano, Laiano, Bibbiano, Titignano e molti altri.

La prima menzione di Cascina è in una pergamena del 750 in cui si parla della donazione di una casa fatta alla chiesa di Santa Maria di Cassina. L'origine del nome è incerta, ma potrebbe essere derivata da un termine cassina o casina nel senso di "casa di campagna", oppure dall'omonimo torrente che attraversava l'attuale paese, ora scomparso, e che a sua volta deriverebbe da un nome di persona etrusco, latinizzato in Cassenius. La Tavola Peutingeriana riporta una località, detta Valvata, situata a 8 miglia romane da Pisa, che in passato è stata identificata con Cascina, anche se questa resta solo un'ipotesi. Ciò che invece è noto era l'attribuzione dei toponimi di diversi paesi situati sull'antica via romana che da Pisa conduceva a Cascina: Quinto veniva identificato con Casciavola, Sesto con la località in cui sorge la Pieve di San Cassiano, Settimo con San Benedetto a Settimo, Ottavo con una zona ad ovest di Cascina (località in cui anticamente sfociava il fiume Cascina), Nono ad est di Cascina e Tredici fra Vicopisano e Calcinaia. È chiaro quindi come l'attribuzione dei toponimi venisse fatta in base alle progressive distanze in miglia romane dalla città di Pisa.

Maggiori conoscenze sulla storia di Cascina risalgono all'epoca medievale, periodo in cui il comune combatté sanguinose battaglie prima contro i Lucchesi e poi contro i Fiorentini. Nel novembre del 1313 un soldato al seguito del condottiero pisano Uguccione della Faggiuola, tale Isbrigato da Peccioli, per vendicarsi con i Lucchesi che in una delle tante guerre avevano disfatto una torre di Cascina, pose una lapide nella chiesa di San Michele in Escheto a Lucca, con la scritta: «QUIA CASCINENSES TURRIM MISERE LUCENSES HANC CASCINENSES DESTRUXERUNT QUIPPE LUCENSES ISBRIGATO DE PECOLI FECIT» (traduzione: "poiché i lucchesi disfecero la torre dei cascinesi, i cascinesi distrussero questa dei lucchesi. Isbrigato da Peccioli pose").

A Cascina venne combattuta il 29 luglio 1364 la nota battaglia di Cascina tra Fiorentini e Pisani, la quale avrebbe dovuto essere raffigurata da Michelangelo Buonarroti in un affresco mai realizzato. Di esso si conservano disegni preparatori che raffigurano parti dell'affresco, e alcune copie parziali del cartone preparatorio (andato perduto), una delle quali di Aristotele da Sangallo raffigurante la parte in cui soldati fiorentini seminudi si stanno bagnando nel fiume Arno. Di questa scena esiste anche un dipinto di Giorgio Vasari, attualmente ospitato a Palazzo Vecchio di Firenze.

Dopo essere rimasta sotto il dominio di Pisa per tutto il secolo XIV, Cascina passò quindi sotto il dominio fiorentino. Storicamente, uno dei motivi dello sviluppo come borgo medioevale e della costruzione delle mura di Cascina fu proprio la sua collocazione sulla strada che congiunge le due città, che si alternarono più volte nel controllo del borgo. Da citare al riguardo della cerchia muraria, le torri angolari, a pianta pentagonale. In passato era presente un fossato, più o meno dove ora si trova la circonvallazione (viale Comaschi, via Pascoli, via della Pace, via Michelangelo).

Nel 1798 fu elevata a vicariato con il titolo di vicariato di Cascina e Pontedera.

Nel primo dopoguerra, specie con il sorgere dello squadrismo fascista nella primavera del 1921 Cascina ed il suo territorio furono interessati da una serie di violenze. La prima vittima dei fascisti nell'intera provincia pisana fu Enrico Ciampi, ucciso a San Casciano il 4 marzo del 1921. Insieme al figlio Silvio aveva lasciato il Partito Socialista ed aveva fondato a Barca di Noce una sezione del Partito Comunista d'Italia. Proprio in questo periodo e in questo territorio la squadra fascista, guidata dal marchese Domenico Serlupi, terrorizzava i cittadini. In occasione di una manifestazione nei pressi della villa Serlupi, il marchese aprì il fuoco e ferì Ciampi che morì a seguito delle ferite riportate.[6] Sull'eco dei fatti di Sarzana, nella notte tra il 21 ed il 22 luglio a Cascina i fascisti guidati da Serlupi entrano in una trattoria intimando all'oste Luigi Benvenuti di issare la bandiera a lutto e ai presenti alzarsi in piedi in omaggio agli squadristi morti. Ne scaturì una rissa dove Serlupi sparò e uccise Benvenuti, oltre ad un fascista (quest'ultimo ammazzato involontariamente)[7]. Lo stesso marchese però nello scontro rimediò una coltellata che lo porterà alla morte il giorno successivo. Sempre sull'onda di questi avvenimenti una squadraccia il 23 luglio assassina nella frazione di Santo Stefano a Macerata Archimede Bartoli, figlio di un consigliere comunale socialista[7]. Il 19 marzo 1922 infine, alle porte di Cascina, venne assassinato dai fascisti Comasco Comaschi. Attivista anarchico, promotore della locale Pubblica Assistenza, Comaschi era soprattutto la carismatica guida degli Arditi del Popolo della zona[8].

Durante la seconda guerra mondiale Cascina subì i pesanti effetti dell'occupazione nazifascista. Tra il 13 ed il 14 luglio 1944, nella frazione di San Benedetto, quattro uomini furono giustiziati dai nazisti con l'accusa di sabotaggio[9]. Il 9 agosto successivo, nel corso di un rastrellamento, sei uomini vennero fucilati dai tedeschi in località Pettori[10].

Ai nostri giorni Cascina e le sue frazioni si presentano come una grande conurbazione in continua crescita che si protende verso Pisa.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR dell'11 settembre 1996.[11] Lo stemma è d'azzurro, alla fascia-banda d'oro, sormontata da una cassa d'argento, con l'iscrizione «Fides» di nero. La cassa si riferisce al supposto nome latino della città, ovvero cassina o casina. Originariamente sotto l'urna era posta una fascia-banda d'argento e d'oro. La fascia, successivamente, è stata modificata in una squadra d'oro, per rappresentare la lavorazione del legno, attività molto diffusa nella cittadina e nei dintorni.

Il gonfalone è un drappo rettangolare di colore bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Pieve di Santa Maria
Pieve di San Casciano
San Giorgio a Bibbiano
Monumento ai Caduti
Busto di Garibaldi

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Pieve di Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di San Giovanni e Santa Maria Assunta.

La pieve di San Giovanni e Santa Maria Assunta la si trova menzionata nell'anno 801 e si trova nella piazza principale di Cascina. La pieve così come concepita oggi risale alla fine dell'XI secolo e rientra nel tipico stile architettonico del romanico pisano. Il campanile è del XII secolo, ma la parte superiore venne ricostruita alla fine del secolo successivo. Il soffitto, ricostruito a seguito di un incendio, è a cassettoni. Tra le opere di rilievo che si ritrovano all'interno, un frammento d'affresco trecentesco con la Madonna con Bambino, una Madonna con Bambino in terracotta attribuita a Benedetto da Maiano, un'acquasantiera romanica.

Pieve di San Casciano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano (San Casciano).

La pieve dei Santi Ippolito e Cassiano è situata a San Casciano ed è ricordata in un documento datato 12 aprile 970. Nella ristrutturazione della fine del XII secolo intervenne Biduino, uno dei massimi rappresentanti della cultura artistica del tempo, autore dell'architrave del portale centrale, corredato da due iscrizioni di cui una con la data 1180. All'interno si conservano l'antico fonte battesimale monolitico ad immersione (forse dell'XI secolo) e una terracotta della bottega di Andrea della Robbia raffigurante il Battesimo di Gesù. Nel 2005, in occasione degli 825 dalla fondazione, sono state collocate delle nuove via crucis, opere in terracotta refrattaria bianca della scultrice Chiara De Chiara.

Pieve di San Lorenzo alle Corti[modifica | modifica wikitesto]

La pieve di San Lorenzo è un'antica pieve alto-medievale, è situata nella frazione di San Lorenzo alle Corti, dove è comunemente nota come "La Pieve". La chiesa è un edificio a navata unica e senza abside, mostra sulla facciata due riproduzioni di un'antica epigrafe che attribuisce l'edificazione della prima San Lorenzo all'anno pisano 1046, ossia al 1045. La chiesa fu gravemente danneggiata nelle inondazioni del 1333 causate dallo straripamento dell'Arno. Il dono della reliquia di un dente del martire san Lorenzo è ricordato in un'epigrafe, ora murata all'interno della pieve nella parete sinistra sotto la cantoria.

Badia di San Savino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Abbazia di San Savino.

L'abbazia di San Savino, comunemente nota come "badia", è un importante edificio religioso situato a Montione. Le prime notizie sono rintracciabili in un documento risalente al 30 aprile 780, riguardante la fondazione del "monastero di San Savino di Montione", posto a difesa e aiuto della "veneranda chiesa del Beatissimo San Savino di Ceragiolo". La chiesa costruita con blocchi di calcare del Monte Pisano, presenta la tipica struttura monastica a navata unica, con presbiterio "a T" ed abside semicircolare. Un timpano conclude l'edificio con tetto a capanna. Sul lato ovest si trova l'ingresso al monastero, costituito da un ampio arco a tutto sesto. La sommità del campanile, a pianta rettangolare, fu distrutta nel 1943 dall'esercito tedesco in ritirata, per non lasciare punti sopraelevati da cui poter avere una buona visuale. In anni recenti, al campanile è stata restituita la forma originale aggiungendovi la parte mancante.

Santuario della Madonna dell'Acqua[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario della Madonna dell'Acqua.

Il santuario della Madonna dell'Acqua fu edificato poco fuori le mura di Cascina fra il 1614 e il 1619, su progetto di Iacopo Maruscelli, con un'elegante struttura a pianta centrale a croce greca. All'interno sono conservati un imponente altar maggior con affresco staccato con la Madonna col Bambino (XVI secolo) e l'altare di San Rocco.

Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]

Oratori e cappelle[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Iacoponi Marrante (oggi scuola Santa Teresa c.i.f.) Cascina, corso Matteotti.
  • Palazzo Piccioli, corso Matteotti, Cascina.
  • Palazzo Formichi (oggi FormichiRemy de Tourique e Bertini), Cascina, corso Matteotti.
  • Palazzo Buoni, Cascina, corso Matteotti.
  • Palazzo Stefanini, Cascina, via Palestro.
  • Palazzo da Cascina, via Tosco-Romagnola, località Marciana.
  • Palazzo Bertini, via Tosco-Romagnola, località San Benedetto.
  • Palazzo Grossi, via Tosco-Romagnola, località San Benedetto.

Ville[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Isnard, Cascina
  • Villa Bianchi (oggi Bertini), Cascina, via Sant’Ilario.
  • Villa Barasaglia (oggi Gambini), San Lorenzo alle Corti, via R. Berretta.
  • Villa Baldovinetti, località San Giorgio, via Tosco Romagnola.
  • Villa Lanfranchi-Zalum, località San Casciano, via di Mezzo Nord.
  • Villa Delle Quattro Stagioni, detta anche Villa delle Statuine, San Casciano, via delle Statuine.
  • Villa Curzio Scevoli, Upezzinghi, Roncucci, Del Carratore, località Titignano, via di Titignano.
  • Villa Serlupi, località San Casciano, via di Barbaiano.
  • Villa Upezzinghi, Roncucci, Del Carratore, Titignano, via di Titignano.
  • Villa Remaggi, Navacchio, via Tosco-Romagnola.
  • Villa Ruschi, località San Lorenzo alle Corti, via di Mezzo Nord.
  • Villa di Lupo Parra, San Severino, località San Prospero, via Di Lupo Parra.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

La Torre dell'orologio

Cinta muraria[modifica | modifica wikitesto]

Le mura di Cascina circondavano l'antico abitato del paese al centro, nel corso dei secoli, di guerre tra la Repubblica di Pisa e Firenze. La cinta muraria eretta a difesa dell'intero borgo molto è documentata a partire dal 1293. Furono edificate nel XIII secolo in pietra e laterizio. Si notano diverse fasi costruttive con l'uso di materiali diversi, il verrucano per la prima fascia, materiale misto per la seconda e terza fascia. È quindi molto probabile che siano state innalzate in epoche successive e a seconda del clima politico della regione.

Due erano le porte che si aprivano per consentire il passaggio sull'asse est-ovest: la Porta Pisana e la Porta Fiorentina, entrambe demolite dopo il 1889 per far passare il tram (detto "trammino"), che conduceva da Pisa a Pontedera, anch'esso oggigiorno scomparso. Dentro Porta Fiorentina era presente la chiesa di San Giovanni Decollato, fregiata di mirabili affreschi del Luini. Altri tratti delle mura furono demoliti per creare nuovi accessi e per "dare aria" al paese, altri oggi sono visibili solo internamente, in quanto inglobati nei numerosi capannoni industriali sorti nel '900 per dare spazio all'industria del mobile. Particolari sono le torri angolari a pianta pentagonale.

All'esterno delle mura era presente un fossato, secondo alcuni, alimentato dal torrente Cascina, oggigiorno confluente del fiume Era a Ponsacco. Per oltrepassare il fossato erano probabilmente presenti due ponti levatoi, poi sostituiti con due ponti fissi in mattoni.

Torre dell'orologio[modifica | modifica wikitesto]

La torre civica di Cascina, meglio conosciuta come torre dell'orologio, ospita per l'appunto l'orologio del paese. È costruita in laterizio e in epoca passata doveva far parte del palazzo ospitante le milizie. Sulla sua superficie si notano gli innalzamenti che ha subito nei secoli: l'altezza originale della torre terminava infatti poco sopra il limite inferiore del grande orologio. L'ultimo restauro risale al 1981.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 3 507 persone ovvero il 7,78% della popolazione totale.[13] Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

  • I.C. "Giovanni Falcone"
  • I.C. "Fabrizio De Andrè"
  • I.C. "Paolo Borsellino"
  • II.SS. "Antonio Pesenti" (Liceo Scientifico, Linguistico, Internazionale, Tecnico-Economico e Liceo Sportivo)
  • Istituto Statale D'Arte "Franco Russoli" (sedi di Cascina e Pisa)
  • Associazione Università della Libera Età

Media[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Presso il polo scientifico e tecnologico di Navacchio ha sede l'emittente televisiva ContoTV.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2009 fino al 2015 si sono svolti i Pomeriggi Musicali, manifestazione concertistica curata dal M° Fabio De Ranieri che nel 2011 ha ricevuto la Medaglia d'Oro da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I concerti si sono svolti presso il Centro Culturale Peppino Impastato, la Biblioteca Comunale ed il Teatro Politeama, gli eventi hanno visto la partecipazione di importanti artisti di calibro nazionale ed internazionale.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Interno del Teatro Bellotti-Bon

Teatro Bellotti Bon[modifica | modifica wikitesto]

Costruito nel 1874 dall'omonima famiglia, il teatro venne progettato dall'architetto Luigi Bellincioni, venne inaugurato nel 1915 con il nome di Teatro Nuovo. Di stile neoclassico, il teatro si presenta a forma di ferro di cavallo con due ordini di palchi, una galleria ed un loggione. Nel 1945 la struttura venne acquistata dal tenore Fausto Cavallini. Sfortunatamente il luogo rimane abbandonato da trent'anni in stato di degrado.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Località principali[modifica | modifica wikitesto]

Altre località del territorio[modifica | modifica wikitesto]

Altre località rilevanti sono quelle di Arnaccio (113 abitanti[15]), Case di Gosto, Chiesanuova, Garzella, La Gronchia, Laiano, Pardossi, San Donato, Sant'Anna e Via di Corte.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il comune ha una tradizione contadina e di artigiani del legno; ospita numerosi mobilifici e un istituto statale d'Arte che prevede un curriculum scolastico in Arte del Legno. Fino agli anni sessanta l'economia cascinese è stata prevalentemente legata all'agricoltura.

Negli anni sessanta Cascina divenne famosa in tutta Italia per i suoi mobili, ma la tradizione artigiana a Cascina ha profonde radici nel passato, tanto che la farmacia della Certosa di Calci è stata realizzata nel 1642 da artigiani cascinesi. Ancora oggi nel centro storico, si possono trovare le botteghe degli artigiani e sulla via principale le varie esposizioni, malgrado una crisi iniziata negli anni ottanta. Da qualche anno l'abilità dei mobilieri viene apprezzata nella realizzazione degli interni delle navi e degli yacht. Di notevole importanza anche l'attività edilizia ed il settore del tessile e della maglieria.

In anni recenti, sono state sviluppate due aree industriali, con la presenza di industrie leggere, a Cascina e Navacchio, servite entrambe da uscite della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Cascina è collegata a Pisa con corse automobilistiche di linea svolte dalla società Autolinee Toscane.

Dal 1881 al 1953 la località era attraversata dalla tranvia a vapore che, percorrendo l'asse della via Fiorentina, collegava Pisa con Pontedera e, attraverso una diramazione che si distaccava in località Navacchio, con Caprona e Calci. La stazione tranviaria si trovava nel pieno centro di Cascina, in corso Giacomo Matteotti, motivo per cui la linea tranviaria vide sin dall'inaugurazione un intenso traffico passeggeri nonostante la presenza della stazione ferroviaria a servizio della medesima località.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1994 1998 Carlo Cacciamano Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1998 2001 Carlo Cacciamano Democratici di Sinistra Sindaco
2001 2006 Moreno Franceschini Democratici di Sinistra Sindaco
2006 2011 Moreno Franceschini Democratici di Sinistra
Partito Democratico
Sindaco
2011 2016 Alessio Antonelli Partito Democratico Sindaco
2016 2019 Susanna Ceccardi Lega Nord Sindaco
2019 2020 Dario Rollo Eletto nella lista Lega Nord Sindaco f.f.
2020 In carica Michelangelo Betti Partito Democratico Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Società sportive[modifica | modifica wikitesto]

  • La società calcistica Associazione Sportiva Cascina Calcio, milita in Serie D.
  • La Pallavolo Cascina e la Polisportiva Volley Casciavola, nella stagione 2021/2022, militano in Serie C.
  • Il Circolo Scherma Navacchio, attivo nella omonima frazione dal 1979, ha riportato numerosi successi sia in campo nazionale che internazionale.
  • A.C. Marcianese, società ciclistica che nel 2011 ha compiuto cento anni, essendo nata nel 1911. La società organizza ogni anno il Giro delle Due Province, classica ciclistica per dilettanti Elite/Under-23.
  • Pugilistica Cascinese, società fondata da Alfiero Conti nel 1954[16] e frequentata da un adolescente Sandro Mazzinghi.[17]

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stadio Simone Redini, con annesso centro sportivo polivalente. L'impianto ospita le partite interne dell'A.S. Cascina Calcio, inoltre ha ospitato tre incontri del Campionato europeo di calcio Under-17 2005 tra cui una semifinale.

Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1978 Cascina è stata sede di arrivo della 3ª tappa del Giro d'Italia, vinta da Johan De Muynck.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 114.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Dati: https://it.climate-data.org/europa/italia/tuscany/cascina-59834/
  6. ^ Vanni, p. 47.
  7. ^ a b Comune di Cascina - 7. Il sacrificio di un giovane socialista
  8. ^ Biblioteca Digitale Serantini - COMASCHI, Comasco
  9. ^ Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia: SAN BENEDETTO CASCINA 13-14.07.1944
  10. ^ Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia: PETTORI CASCINA 09.08.1944
  11. ^ Cascina, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 marzo 2024.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 31-12-2021.
  13. ^ ISTAT, Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  14. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Statistiche popolazione 2022 (PDF), su municipium-images-production.s3-eu-west-1.amazonaws.com, p. 15.
  15. ^ Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
  16. ^ Boxe: sul ring il ricordo di Vitillo, in Il Tirreno, Pontedera, 4 Maggio 2018.
  17. ^ Sandro Mazzinghi - La storia, su sandromazzinghi.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 2, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 247–320.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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