Cascate di Stanghe
Cascate di Stanghe | |
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![]() Le cascate di Stanghe | |
Altri nomi | Gilfenklamm |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Racines |
Coordinate | 46°52′46.92″N 11°22′17.76″E / 46.8797°N 11.3716°E |
Fiume | Rio Racines |
Le cascate di Stanghe (Gilfenklamm in tedesco) si trovano nei pressi di Racines, vicino a Vipiteno, tra la Val Ridanna e la Valle di Racines. Le cascate attraversano in modo affascinante la piccola gola di Stanghe, anche conosciuta come orrido Gilf (Gilfenschlucht).
Geografia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio il rio Racines non era altro che un piccolo rio, ma nel tempo, iniziò a scavarsi percorsi sotterranei, scavando profondamente all'interno del marmo bianco, fino a diventare un impetuoso torrente. Col passare degli anni però, anche grazie alle intemperie, la parte superiore della gola si è annerita, presentando riflessi di colore verde.
La vertiginosa gola è considerata oggi un monumento naturale, ed è visitabile nelle stagioni più calde (ovvero da maggio in poi), pagando una piccola cifra simbolica, in un'ora circa, affrontando un dislivello di 175 metri.
Origine del toponimo[modifica | modifica wikitesto]
L'origine del nome dell'orrido ("Gilfenklamm") trova origine nell'antico termine latino "colphus" (ovvero dal greco "Kolphos"), che può essere tradotto in seno, insenatura, arrivato ai giorni nostri dal termine romano "golfu".[1]
Storia delle cascate[modifica | modifica wikitesto]
Risulta che una delle prime esplorazioni della gola fu effettuata negli anni 1893-1895, e vennero aperte al pubblico il 2 agosto 1896. L'inaugurazione ufficiale invece avvenne il 25 luglio 1898, andando però a cambiargli nome in "Orrido dell'Imperatore Francesco Giuseppe".
Nel 1961 l'associazione di abbellimento effettuò dei lavori di ripristino e riapertura della passeggiata.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Da notare come i termini "Gulf, Gülf, Gilf" suonano molto simili al termine tedesco "wölben" ovvero "Gewölbe", che possiamo tradurre con "volta".
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Descrizione dell'orrido, su suedtirol-it.com.