Carlo Turano

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«Il principio formatore di un governo o di una amministrazione a base democratica
deve essere il ricercare ed attuare il bene dei più con il minor sacrificio possibile degli altri»

Carlo Turano
Statua di Carlo Turano a Crotone.

Sindaco di Crotone
Durata mandato1892 –
1895
PredecessoreRiccardo Sculco
SuccessoreAnselmo Berlingeri

Durata mandato1910 –
1911[2]
PredecessoreAlfonso Arcuri
SuccessoreCarlo Turano

Durata mandato1911 –
1912
PredecessoreCarlo Turano
SuccessoreRiccardo Sculco

Durata mandato1914 –
1914
PredecessoreRiccardo Sculco
SuccessoreTito Ingarrica

Durata mandato1917 –
ibidem[3]
PredecessoreCarlo Berlingeri
SuccessoreCarlo Turano

Durata mandato1918 –
1920
PredecessoreCarlo Turano
SuccessoreEnrico Mastracchi

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi "Federico II" di Napoli
ProfessioneAvvocato

Carlo Gennaro Francesco Turano (Crotone, 1º gennaio 1864Crotone, 23 febbraio 1926) è stato un avvocato e politico italiano. Sindaco di Crotone per diversi mandati, fu un personaggio politico molto attento a tutte le problematiche connesse alla questione meridionale. Il suo nome è legato soprattutto all'istituzione della Società Anonima di Credito nel 1886 (in seguito nota come Banca Popolare di Crotone), di cui Turano fu uno dei principali membri del consiglio di amministrazione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Francesco Turano ed Erminia Martino, intraprese gli studi secondari a Reggio Calabria per poi iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Federico II di Napoli, conseguendo la laurea e superando gli esami di idoneità notarile presso la Corte d'appello di Catanzaro nel dicembre 1889.

Nel luglio 1891 fondò la rivista Il Popolo, settimanale di ispirazione socialista, di cui ne fu anche direttore editoriale.

Il 2 novembre 1892 venne eletto sindaco di Crotone (e in seguito, anche consigliere provinciale), dove illustrò il suo programma di sviluppo del territorio crotonese, che comprendeva soprattutto la realizzazione di un acquedotto cittadino e di una riforma sul fisco a livello locale. Sposò nello stesso anno donna Aurelia Macry, pianista e arpista, dalla quale poi ebbe tre figli: Francesco (morto tragicamente a Napoli a soli 18 anni durante i suoi studi universitari), Federico e Luigi (che si distinsero rispettivamente negli studi giuridici e medico-radiologici).

Membro della Massoneria, fu maestro venerabile nella locale loggia crotonese, fondata tra il 1895 e il 1896[4].

Morì a Crotone il 23 febbraio 1926.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I ritratti dei sindaci trovano posto in una ‘Galleria’ - ilCrotonese.it[collegamento interrotto]
  2. ^ In qualità di commissario straordinario.
  3. ^ In qualità di prosindaco.
  4. ^ Christian Palmieri, Turano, Carlo, su icsaicstoria.it. URL consultato il 15 settembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Crotone Successore
Riccardo Sculco 1892 - 1895 Anselmo Berlingeri I
Alfonso Arcuri 1910 - 1911
(commissario straordinario)
Carlo Turano II
Carlo Turano 1911 - 1912 Riccardo Sculco III
Riccardo Sculco 1914 Tito Ingarrica IV
Carlo Berlingeri 1917
(prosindaco)
Carlo Turano
(segue →)
V
Predecessore Sindaco di Crotone Successore
Carlo Turano 1918 - 1920 Enrico Mastracchi