Cargo 200

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Disambiguazione – "Gruz 200" rimanda qui. Se stai cercando il nome in codice per il rimpatrio aereo delle salme dei caduti, vedi Carico 200 .
Cargo 200
Titolo originaleGruz 200
Lingua originalerusso
Paese di produzioneRussia
Anno2007
Durata84 Minuti
Dati tecniciColore
rapporto: 1,85:1
Generedrammatico, thriller
RegiaAleksej Oktjabrinovič Balabanov
SoggettoAleksej Oktjabrinovič Balabanov
SceneggiaturaAleksej Oktjabrinovič Balabanov
ProduttoreSergei Selyanov
Produttore esecutivoMaksim Ukhanov
Casa di produzioneTF1
Distribuzione in italianoAcademy Pictures
FotografiaAleksandr Simonov
MontaggioTatyana Kuzmichyova
Effetti specialiIlya Lindberg
MusicheSergey Golovkin
ScenografiaVladislav Mayevsky
CostumiNadezhda Vasileva
TruccoDarya Vasilkova
Art directorMikhail Nikolaev
Character designPavel Parkhomenko
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Cargo 200 (Gruz 200) è un film del 2007 scritto e diretto da Aleksej Oktjabrinovič Balabanov.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Leninsk, 1984: il professor Artem, in visita al fratello Mikhail, lungo il tragitto di ritorno verso Leningrado, è costretto a fermarsi a causa di un guasto al motore della sua auto; si reca in cerca di aiuto in una casa isolata di campagna, in cui vive una famiglia di produttori di vodka. Dopo un'accesa discussione filosofica con il capofamiglia Aleksey, Artem riesce a farsi aggiustare l'auto e ripartire; poco dopo la sua partenza, arriva il giovane Valera (per rifornirsi di alcol) con la sua amica Angelika.

Valera e Aleksey si ubriacano fino a cadere a terra svenuti, Angelika viene rinchiusa nella stalla e violentata da Zhurov, capitano della polizia con un conto in sospeso con Aleksey. Il giorno dopo Zhurov fa ritorno a casa dalla madre possessiva e malata di mente, portandosi con sé Angelika e presentandola come sua moglie. Nel frattempo la polizia, avvertita dallo stesso Zhurov, arresta Aleksey con l'accusa di aver ucciso il suo aiutante vietnamita.

Intanto il padre di Angelika, segretario del partito comunista, denuncia la scomparsa di sua figlia; entrambe le indagini finiscono in mano allo stesso Zhurov, colpevole sia dell'omicidio del vietnamita, sia della sparizione di Angelika. Dall'alto della sua posizione, Zhurov giostra a suo piacimento la condotta dei due casi, arrivando a far giustiziare l'incolpevole Aleksey ed a violentare Angelika, segregata in casa sua e soggetta ad ogni sorta di umiliazione. Ma la resa dei conti arriva anche per lui; Antonina, moglie del defunto Aleksey, armatasi di fucile, penetra in casa del capitano e lo uccide, sotto gli occhi della scioccata Angelika.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

«Tutto ciò che ho mostrato nel film è realmente accaduto, il tutto si basa su un fatto di cronaca avvenuto a metà degli anni ottanta, nel periodo in cui lavoravo come assistente alla regia»

Il regista documentò il tutto e incominciò a scrivere la sceneggiatura del film già a partire dalla metà degli anni novanta.

Il titolo del film fa riferimento al nome dei voli degli aerei militari che trasportavano in patria dall'Afghanistan, le salme dei soldati sovietici caduti, all'interno di bare di zinco, riposte a loro volta in casse di legno. 200 era il numero massimo di casse e quindi di salme trasportabili dall'aereo per viaggio.

La scelta del cast si rivelò problematica: Yevgeni Mironov, la prima scelta per il ruolo del capitano Zhurov, rifiutò la parte; stessa cosa fecero Sergey Makovetskiy e Kirill Pirogov, i quali avevano già lavorato con Balabanov nei suoi precedenti film. Lo stesso Makovetskiy, dopo aver letto la sceneggiatura, arrivò addirittura ad augurare al regista il naufragio del progetto. Venne infine scelto Aleksei Poluyan, il quale originariamente doveva interpretare un altro ruolo nel film. L'attore però, al tempo malato di pancreatite, fu soggetto ad alcune crisi isteriche e diversi altri problemi durante le riprese che ne minarono la sua condizione fisica. L'attore è morto nel 2010.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, che si basa su una storia vera, è stato escluso sia dal Festival di Cannes sia dal Festival di Berlino, a causa del suo contenuto crudo e a tratti macabro con cui il regista ha voluto mostrare il lato negativo della società sovietica[senza fonte]. Il film è stato distribuito in Italia da Academy Pictures.[1]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Il film più cupo e pessimista dopo il crollo dell'impero sovietico; film geniale, terribile come la morte. Film non per chi comprende ma per chi ricorda.»

«Calcando il cinismo e la disperazione che caratterizzano i comportamenti dei personaggi, Cargo 200 espone con lucida ma anche orrorifica essenzialità la mancanza del conflitto morale.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Festival di Venezia: Lady Film ha acquistato ‘Cargo 200’, su E-DUESSE.IT, 3 settembre 2007. URL consultato il 26 agosto 2021.
  2. ^ Il Morandini 2011, di Laura, Luisa e Morando Morandini, pag 242
  3. ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2009, Newton Compton Editori 2008 - pag 361

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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