Caput medusae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Caput medusae
Tomografia computerizzata assiale che mostra una circolazione collaterale porto-sistemica attraverso la vena ombelicale: caput medusae in un caso di cirrosi epatica
Specialitàcardiologia
Eziologiacirrosi epatica
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM456.8
ICD-10I86.8
Eponimi
Medusa

Caput medusae è un termine con cui si indica la situazione patologica in cui le vene periombelicali sono ingrossate ed estese a raggiera sulla parete anteriore dell'addome, divenendo così visibili a livello cutaneo a partire dall'ombelico. Il nome caput medusae (in latino "testa di Medusa") deriva dalla somiglianza delle vene alla rappresentazione iconografica dei capelli di Medusa, trasformati in serpenti da Atena.

Cause[modifica | modifica wikitesto]

Una delle principali cause del caput medusae è dovuta all'ostruzione dei circoli della vena porta, che si verifica soprattutto in pazienti affetti da patologie epatiche (come la cirrosi epatica). Per bypassare il circolo portale, vengono attivate anastomosi fra le vene paraombelicali e le vene epigastriche, le quali a loro volta scaricano nelle vene cave superiori e inferiori. Questa anastomosi è una delle tante raggruppate sotto il nome di anastomosi porto-sistemiche, ovvero anastomosi che si stabiliscono in determinate situazioni tra il sistema della vena porta e quello delle vene sistemiche (cava superiore e inferiore).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina