Cappella della Santissima Trinità (Tesero)

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Cappella della Santissima Trinità
La cappella vista da nord-ovest
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàTesero
Coordinate46°17′19.8″N 11°30′35.5″E / 46.288833°N 11.509861°E46.288833; 11.509861
Religionecattolica di rito romano
TitolareSantissima Trinità
Arcidiocesi Trento
Consacrazione1843
FondatoreGian Giacomo Giovanelli
Inizio costruzione1732

La cappella della Santissima Trinità, anche nota come chiesa dell'Ospedale, è una cappella cattolica situata a Tesero, in val di Fiemme, Trentino. Come sussidiaria della parrocchiale di Sant'Eliseo, fa parte della zona pastorale di Fiemme e Fassa dell'arcidiocesi di Trento, e risale alla prima metà del XVIII secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Torre campanaria
Sommità dell'altare (legno dipinto a finto marmo, 1734)

Gian Giacomo Giovanelli, notaio, fiscale imperiale a Milano per conto dell'Impero asburgico, nel 1729 lasciò in eredità ai poveri della Parrocchia di Fiemme la sua casa sul dosso di Pedonda, a Tesero, per farne un ospedale. Quando morì, nel 1730, il cospicuo patrimonio rimasto agli esecutori testamentari aveva permesso di progettare una cappella di notevole consistenza.

L'edificio sacro venne costruito dai fratelli Misconel nel 1732. Nel 1734 viene scolpito il grande altare (Giacomo Antonio Morandini) e dipinta la pala con la raffigurazione della Santissima Trinità (Domenico Bonora, discepolo di Giuseppe Alberti); nel 1791 viene dipinta la Crocifissione (Antonio Longo). Un primo restauro è del 1893, mentre il piccolo campanile verrà restaurato nel 1909.[1][2] La consacrazione avvenne l'8 giugno 1843. Il convento, direttamente annesso alla cappella, ospita all'inizio alcune suore di San Vincenzo de' Paoli, serve dei poveri provenienti da Innsbruck, poi, dal 1861, le suore di Maria Bambina. Con il 1869 arrivarono le prime suore della Provvidenza di San Gaetano da Thiene, chiamate a Tesero personalmente dal fondatore della Congregazione, padre Luigi Scrosoppi.[3] Esse rimasero per più di un secolo, anche dopo la trasformazione dell'ospedale in casa di riposo nel 1955.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo di culto è parte integrante dell'ex complesso ospedaliero di Tesero, analogamente alla chiesa dei Fatebenefratelli di Roma. La struttura è a base poligonale, senza facciata, con notevole sviluppo in altezza; un ballatoio ne consente l'accesso diretto dai piani, mentre una porta laterale sul fianco meridionale permette il libero accesso dalla pubblica via.

Aspetti religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 giugno 1936 avvenne qui il primo miracolo attribuito al padre Luigi, un evento che ne consentirà prima la beatificazione (4 ottobre 1981), quindi la canonizzazione (10 giugno 2001). Rocco Sartorelli, malato di osteomielite cronica tubercolare alla mano sinistra, per la quale aveva subito otto interventi chirurgici nell'arco di tredici anni, guarisce in maniera istantanea, perfetta e duratura: «Portato in sala operatoria per l'amputazione, i medici gli tolsero le fasce e la mano apparve completamente sanata».[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lorenzo Felicetti e Valentino Canal, p. 70.
  2. ^ Guido Giacomuzzi (a cura di), pp. 177-178.
  3. ^ Guglielmo Biasutti, pp. 328-331.
  4. ^ Cristina Siccardi, p. 170.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guglielmo Biasutti, Padre Luigi Scrosoppi, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1979.
  • Lorenzo Felicetti (don) e Valentino Canal, Memorie storiche di Tesero, Panchià e Ziano nel Trentino, Cavalese (Trento), Tabarelli, 1912.
  • Guido Giacomuzzi (a cura di), Val di Fiemme: storia, arte, paesaggio, testi e schede di Marcello Bonazza, Arturo Boninsegna, Enrico Cavada, Federico Corradini, Guido Giacomuzzi e Italo Giordani; fotografie di Emanuele Tonoli, Trento, Temi, 2005, SBN IT\ICCU\BVE\0396508.
  • Cristina Siccardi, Padre Luigi Scrosoppi. Quando l'umiltà si fa gloria, Milano, Edizioni San Paolo, 2008, SBN IT\ICCU\MIL\0751116.

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