Cantata (Stravinskij)

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Cantata
CompositoreIgor' Stravinskij
Tipo di composizioneCantata
Epoca di composizione1951-1952
Prima esecuzione11 novembre 1952
DedicaLos Angeles Chamber Symphony Society
Durata media25 min.
Organicovedi sezione

La Cantata per soli, coro femminile e strumenti è una composizione di Igor' Fëdorovič Stravinskij scritta fra l'aprile del 1951 e l'agosto del 1952. Dopo La carriera di un libertino, che segna il culmine ma anche l'esaurirsi del neoclassicismo stravinskiano e il Settimino in cui appaiono i primissimi approcci alla tecnica seriale, questo lavoro è il primo che indica una vera svolta verso la dodecafonia. L'avvicinamento a questa nuova tecnica, a lungo osteggiata dal compositore stesso, non avviene repentinamente, ma per gradi e la Cantata ne è stato il primo decisivo passo[1]. Stravinskij dedicò quest'opera alla Los Angeles Chamber Symphony Society che la eseguì in prima esecuzione al Philharmonic Auditorium l'11 novembre 1952 con la direzione dell'autore.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

La Cantata si basa su testi di anonimi inglesi del XV e XVI secolo scelti, come dice il compositore stesso nella presentazione del programma, "non solo per la loro grande bellezza e la loro serrata sillabazione, ma per la loro costruzione che suggerisce la costruzione musicale". Stravinskij in effetti adopera qui metodi compositivi che si rifanno a grandi musicisti fiamminghi mediati dalla tecnica di Arnold Schönberg in chiave seriale[2] anche se il materiale sonoro non si discosta molto da quello delle sue ultime composizioni in cui la base diatonica è sempre presente. La Cantata è costruita sui testi poetici e si articola in sette parti. Il Preludio (Versus I) si basa sul primo verso di una struggente nenia funebre, A Lyke-Wake Dirge, cantata dal coro; segue un primo Ricercare per soprano e quintetto strumentale,The Maidens came, dove una giovane donna rimpiange i beni terreni perduti per aver scelto di seguire Cristo. Il terzo brano (Versus II) è un Interludio che riprende la nenia iniziale sul verso If ever thou gavest cantato dal coro; segue il secondo Ricercare Tomorrow shall be my dancing day per tenore, violoncello, flauti e oboi in cui si narra, in una sorta di storia sacra medievale, vita, morte e resurrezione di Cristo. Il quinto brano è ancora un Interludio basato sul terzo verso (Versus III) della nenia Fromm Whinny Muir eseguito dal coro. La sesta parte Westron wind è costituita da un'aria per soprano e tenore ed ha un argomento secolare essendo un semplice canto d'amore; la musica qui però contrasta sorprendentemente per l'aspetto concitato con la calma di tutta la Cantata[3]. L'opera si chiude con un Postludio dove il coro riprende ancora una volta la melodia della musica iniziale.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Soprano, tenore, coro femminile, due flauti, due oboi ( il secondo intercambiabile con un corno inglese), violoncello

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958.
  2. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958, p. 232.
  3. ^ Heinrich Strobel, Stravinskij Classic Humanist, New York, Merlin Press, 1955.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN175612046 · BNF (FRcb13919932m (data)
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