Canopo (mitologia)

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Canopo
Nome orig.Κάνωβος
1ª app. inOdissea
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
ProfessioneTimoniere

Canopo (in greco antico: Κάνωβος?, Cánobos) o Canobo è un personaggio della mitologia greca. Fu il timoniere della nave di Menelao[1].

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Non risultano nomi di genitori, spose o progenie.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Era uno spartano originario di Amicle[2] ed era un giovane di grande bellezza che fu desiderato da Teonoe, donna a cui non ricambiò l'interesse[1].
Fu il timoniere della nave di Menelao ed un giorno, dopo essere sbarcato in Egitto, fu morso da un serpente e morì[3].

Menelao ed Elena portarono il suo cadavere in un posto che fu chiamato Canopo in suo onore[4] e lì fu sepolto[5]. Elena pianse per la sua morte e dalle sue lacrime nacque una pianta chiamata Elecampane.

In Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Statuetta di Osiride Canopo con corpo a forma di vaso, bronzo, tra il 332 a.C. e il 395 (epoca ellenistica/romana). Museo Egizio, Torino.

Canopo è l'eponimo della città di Canopo[6] e di un braccio della foce del Nilo[7] vicino all'isola di Faro[8].

Secondo Plutarco, per gli egizi Canopo era il timoniere di Osiride e la nave che fu dai greci chiamata Argo era la stessa nave della divinità egizia.

Sempre su Iside e Osiride, Plutarco aggiunge che tra le costellazioni e vicino alla stella di Orione c'è quella della stessa nave Argo[9].

Vaso canopo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Vasi canopi.

I vasi canopi erano usati nell'Antico Egitto per conservare le viscere estratte dal cadavere durante la mummificazione e rappresentavano una caratteristica costante funebre egizia.

Il termine "canopo" deriva dal greco ed indica, per la forma, il tributo pagato dai Greci al dio Canopo[10], divinità a forma di giara con testa umana[11] ma che non aveva alcuna relazione con i visceri mummificati degli Egizi[12]. Un'altra teoria indica invece l'origine del termine nel culto di Osiride, rappresentato con forma di vaso, praticato dagli abitanti di Canopo[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Euripide, Elena, vv. 1 e 11
  2. ^ Publio Cornelio Tacito, Annales, II, 60
  3. ^ Aristide, 36, 108
  4. ^ Strabone; Geografía, 17. 1. 17.
  5. ^ Ammiano Marcellino, Storie, II, 22, 16, 14.
  6. ^ Conone, Narrazioni, 8
  7. ^ Ecateo di Mileto da Felix Jacoby, Fragmente der griechischen Historiker, I F, 308-309.
  8. ^ (LA) Igino, De Astronomia XXII, su thelatinlibrary.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
  9. ^ (EN) Plutarco, Su Iside e Osiride 22, su penelope.uchicago.edu. URL consultato il 10 maggio 2019.
  10. ^ Margaret Bunson, Enciclopedia dell'antico Egitto, pag. 292
  11. ^ Maurizio Damiano-Appia, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane, pag. 80
  12. ^ Maurizio Damiano-Appia, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane, pag. 79
  13. ^ Edda Bresciani, Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, pag. 81

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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